BERTONI, Giulio
Aurelio Roncaglia
Nacque a Modena da Giuseppe e da Adele Baroni il 26 ag. 1878. Nella città natale cominciò gli studi secondari, terminati poi al liceo Gioberti di Torino (1897). Ad [...] B. conseguì la laurea in lettere nel 1901, con una dissertazione su un corpulento poema franco-veneto conservato da un manoscritto estense, La guerra d'Attila di Nicolò da Casola, illustrata dapprima in collaborazione con C. Foligno (in Mem. della R ...
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LASINIO, Fausto
Rita Peca
Nacque a Firenze il 1° dic. 1831 da Giovanni Paolo, noto incisore, e da Enrichetta Spedolo, in un'antica e nobile famiglia di origine trevigiana.
Alunno del collegio Cicognini [...] des savants, 1852, p. 64).
Nel 1852 ottenne un impiego presso la Biblioteca Laurenziana, dove divenne esperto nell'esame dei manoscritti orientali e studiò il sanscrito e il copto con G. Bardelli. Sulla sua formazione influì anche l'ebraista S.D ...
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Orientalista (Salerno 1872 - Roma 1949). Funzionario dello stato, fu tra l'altro direttore generale del Tesoro (1917-25). Socio nazionale dei Lincei (1921) e accademico d'Italia (1939). La sua vasta attività [...] 1931). La sua ricca biblioteca (costituita da un fondo orientale in genere, da un fondo di manoscritti e libri etiopici e da una raccolta di manoscritti e libri abruzzesi) e la sua collezione di monete ellenistico-romane ed etiopiche antiche sono ora ...
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Orientalista italiano (Venezia 1886 - Roma 1967). Professore in diverse università, è stato uno dei maggiori cultori degli studi islamici e semitici in Italia. Di famiglia ebraica, antifascista, fu destituito [...] ; subito dopo la sua destituzione fu chiamato come collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana, dove esplorò i fondi manoscritti arabi islamici, che illustrò in notevoli opere. Professore nell'università di Pennsylvania dal 1938 al 1945, al ...
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Sanscritista (Leschnitz, Slesia, 1822 - Bonn 1907); allievo di F. Bopp, di C. Lachmann e di A. Boeckh, iniziò le sue indagini con studî sui primi monumenti linguistici umbri (1849-1851). Dal 1850 libero [...] il suo nome alla prima edizione completa del Ṛgveda (1861 e 1863) e a un'imponente attività nella catalogazione dei manoscritti sanscriti di Oxford (1859-1864), di Cambridge (1869), di Firenze (1892), di Lipsia (1901) e di Monaco (post., 1909). Il ...
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Grammatico alessandrino (prima metà sec. 3º a. C.); allievo di Filita di Coo, fu il primo bibliotecario di Alessandria (fra il 290 e il 270 a. C.). Diede l'edizione critica dell'Iliade e dell'Odissea e [...] , l'obelo (ὀβελός "spiedo"). Inaugurò nell'edizione di Omero il metodo scientifico basato sulla collazione dei manoscritti, sulla ricerca delle interpolazioni e delle corruttele, sull'osservazione delle particolarità della lingua omerica. Il suo ...
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Filologo romanzo (Cremona 1920 - Firenze 2002), prof. univ. dal 1962, prima a Torino, poi a Firenze; dal 1973 al 1977 direttore dell'"Opera del Vocabolario" dell'Accademia della Crusca. Si è occupato di [...] . critica delle Poesie di P. Vidal, 1960; La letteratura medievale in lingua d'oc nella sua tradizione manoscritta, 1961; I manoscritti della letteratura in lingua d'oc, 1993), della poesia italiana delle Origini (Preistoria dell'endecasillabo, 1963 ...
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Grammatico alessandrino (216-144 a. C.), allievo di Aristofane di Bisanzio e suo successore nella direzione della Biblioteca di Alessandria. Combatté la scuola pergamena di Cratete di Mallo e fondò una [...] Erodiano. Ma soprattutto si dedicò ai poemi omerici, di cui diede due edizioni critiche, emendandoli in base ai manoscritti di cui disponeva e corredandoli di segni diacritici; nemico delle spiegazioni allegoriche, sosteneva che fine del poeta è il ...
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Linguista e scrittrice, nata a Milano il 7 settembre 1915; professore di Storia della lingua italiana dal 1962 nell'università di Lecce e dal 1963 in quella di Pavia; dal 1976 socio dell'Accademia della [...] ).
M. Corti è condirettore della rivista Strumenti critici. Alla sua iniziativa si deve la creazione dell'imponente Fondo manoscritti di autori contemporanei presso l'università di Pavia (cfr. il Catalogo, 1982).
Da ricordare infine la sua produzione ...
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Y
Lettera estranea all'alfabeto italiano odierno; in quello latino mancava sino al tempo di Cicerone, quando vi fu accodata dandole il 22° posto; nell'alfabeto greco arcaico chiudeva la serie alfabetica, [...] non ha subito quasi mutamenti, tranne che in greco, dove, accanto alla forma Y, si riscontra una forma V, che nei manoscritti fu arrotondata in v.
In greco ebbe originariamente il suono di u, vocale e consonante; poi perdette questo secondo suono e ...
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manoscritto
(ant. manuscritto) agg. e s. m. [dal lat. manu scriptus, manu scriptum «scritto a mano»]. – 1. agg. Scritto a mano: si contrappone di solito a stampato, talvolta anche a dattiloscritto o scritto a macchina, al computer: sto correggendo...
famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...