Scultore (Castello, Firenze, 1540 - Firenze 1598). Allievo di B. Bandinelli, lavorò a lungo nel duomo di Firenze al completamento della balaustrata del coro (1572) e alle statue di s. Giacomo e di s. Filippo [...] fu chiamato alla corte di Urbino, dove lasciò numerosi busti e la Pietà nel duomo (1583-86). Nel 1595 eseguì a Livorno la statua di Ferdinando I. Si distinse tra i manieristi fiorentini per lo stile classicheggiante e tendenzialmente monumentale. ...
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Scultore e architetto (n. 1510 circa - m. Bologna fra 1563 e 1568). Originario della Normandia, lavorò a Rouen (1540) per la cattedrale e per Saint-Maclou. A Parigi, dal 1541, realizzò il tramezzo di Saint-Germain-l'Auxerrois, [...] a Bologna (1562). L'arte personalissima di G., raffinatamente classicista e che risente delle eleganze formali dei manieristi italiani operanti alla corte di Francia, rappresenta l'inizio della grande tradizione rinascimentale francese. Il suo ...
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Miniatore (n. forse Rouen prima del 1568 - m. Londra 1617). In Inghilterra, dove si rifugiò nel 1568 con il padre Pierre, orafo ugonotto, fu probabilmente allievo di N. Hilliard. Protetto da Anna di Danimarca, [...] , Fitzwilliam Museum; ecc.). Lasciò anche numerosi disegni firmati derivati quasi esclusivamente da incisioni di opere dei manieristi italiani (Adorazione dei pastori, 1615, Londra, British Museum). Ebbe come collaboratori i figli Isaac il Giovane ...
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CASINI
Anchise Tempestini
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Famiglia di artisti fiorentini la cui attività si svolge dalla seconda metà del sec. XVI ai primi decenni del secolo successivo.
Dei due figli di Giovanni Battista di Matteo, [...] dei cosiddetti "pittori dello Studiolo" che gravitavano intorno a Giorgio Vasari e rappresentavano la seconda generazione dei manieristi fiorentini. Sulla base di un confronto stilistico, il Berti attribuisce al C. un ritratto muliebre conservato ...
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CALVO (Calvi), Pantaleone
Maria Grazia Naitza Scano
Modesto pittore genovese, che operò in Sardegna nel sec. XVII, identificato erroneamente con l'omonimo manierista genovese, fratello di Lazzaro Calvi.
L'equivoco [...] famiglia di pittori genovesi, di cui venivano ripetuti i nomi e persino i modi pittorici; persistono anche motivi manieristi derivanti dall'area settentrionale (da Tiziano ai Bassano) e centrale (Raffaello, soprattutto).
Dell'ancona del Rosario, il ...
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CONTI, Cesare
Rossella Vodret
Nacque ad Ancona (Baglione, 1642) probabilmente intorno alla metà del Cinquecento; fu suo fratello Vincenzo, anch'egli pittore. Ancora giovane si recò a Roma dove la sua [...] presente che il Cati è documentato a Roma molto più tardi del Conti.
Formatosi in quella schiera di artisti tardo manieristi che, provenienti da varie parti d'Italia, eseguirono numerose opere ad affresco sotto i pontificati di Gregorio XIII e Sisto ...
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CASALI (Casale), Giovanni Vincenzo
Eugenio Battisti-Mazzino Fossi
Figlio di un tintore, nacque a Firenze verso il 1539. Fu scolaro dello scultore e frate servita Angelo di Michele detto il Montorsoli, [...] di Roma, Firenze, Napoli, oltre che una antologia di disegni manieristi (da Perin del Vaga al Montorsoli, al Della Porta) Cristo e S. Gaudenzio)che rivelano, con evidenza, la maniera del Montorsoli: secondo il Baldinucci esse rimasero incompiute e ...
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BAROCCI (Baroccio), Federico, detto il Fiori
Marylin A. Lavini
Afredo Petrucci
Nacque probabilmente nel 1535 in Urbino da famiglia di artisti: il bisnonno Ambrogio, milanese, era scultore stabilitosi [...] così lungamente sofferente.
Il B. morì a Urbino il 30 sett. 1612.
Cronologicamente la sua attività coincide con il periodo della "maniera" e ciò aiuta a intendere il suo stile originale; come gran parte delle pitture della fine del sec. XVI, i quadri ...
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BALDI, Bernardino
Arturo Bovi
Bolognese, non se ne conosce la data di nascita. Il 5 dic. 1599 compare negli elenchi dell'arte dei pittori di Bologna (v. il doc. in Arch. stor. dell'arte ital.,s. 2, [...] in alcune opere romane ed egli mandò L. Garbieri. Il B. apparteneva stilisticamente al gruppo degli ultimi manieristi bolognesi superati e messi definitivamente da parte dalla crescente fama dei Carracci; dotato di una certa felicità inventiva ...
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LONGHI (Lunghi, Longo), Martino, il Vecchio
Gianluigi Lerza
Nacque a Viggiù, presso Varese, nel 1534, secondo lo Stato delle anime della parrocchia di S. Stefano, del 30 ott. 1574 (in Frigerio - Galli), [...] tesa a valorizzare la declinazione della tendenza sintetista estranea tanto ai canoni classici quanto a quelli manieristi, alieno all'altra ricerca seguita da molti suoi contemporanei romani, più legati alle citazioni stilistiche michelangiolesche ...
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maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...