Francesco A., pittore, nacque a Rimini, da Odoardo, il 3 marzo 1765. Recatosi nel 1785 a Roma, vi studiò sotto il Corvi. Cinque anni dopo, di ritorno a Rimini, ornava con tempere, affreschi e tele a olio [...] non ispirarsi alle vicine di Guido Reni; ma negli abbozzi, negli studî, in altre opere, rivelò meglio il suo attaccamento a quei manieristi. Fu socio dell'Accademia di S. Luca a Roma; insegnò nell'Accademia di belle arti a Bologna. Una sua copia del ...
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CASINI
Anchise Tempestini
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Famiglia di artisti fiorentini la cui attività si svolge dalla seconda metà del sec. XVI ai primi decenni del secolo successivo.
Dei due figli di Giovanni Battista di Matteo, [...] dei cosiddetti "pittori dello Studiolo" che gravitavano intorno a Giorgio Vasari e rappresentavano la seconda generazione dei manieristi fiorentini. Sulla base di un confronto stilistico, il Berti attribuisce al C. un ritratto muliebre conservato ...
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SALIMBENI
Anna Maria Ciaranfi
. Famiglia di pittori senesi operosi nel secolo XVI-XVII. Capostipite ne fu Arcangelo (nato fra il 1530 e il 1540, morto dopo il 1580), mediocre seguace del Sodoma, spesso [...] . XVI, detto "il cavalier Bevilacqua" (v. appresso). In età giovanile si recò a Roma, dove trovò attivissima la scuola dei manieristi, e opere di Federigo Barocci ch'egli, educato al gusto del colore raffinato e leggiero e alle preziose fantasie del ...
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Pittore, nato a Mechelen (Malines) verso il 1530. In patria ebbe per maestro Franz Floris, che già derivava largamente dall'arte italiana e soprattutto da Michelangelo; a Firenze, dove era già verso la [...] ecc. Da ricordare la vetrata della cappella di S. Bernardino nel duomo di Perugia, su suoi cartoni (1565). Nella schiera dei manieristi tosco-umbro-romani non è fra i migliori: in tutte le sue opere è poca evidenza di valori, poca chiarezza di segno ...
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POMARANCIO
Adolfo Venturi
. Cristoforo Roncalli, detto il P., pittore, che ebbe il soprannome dal luogo di nascita e dal soprannome del suo maestro, nacque, secondo il Baglione, nel 1552, e morì a Roma [...] , col fasto, satura d'orgoglio, tra profeti e sibille acclamanti e declamanti, si imbarocchisce la decorazione cinquecentesca.
Mutevole di maniera, il pittore, la cui pompa di freschista in voga oscurò ai suoi tempi la fama del genio dell'arte nuova ...
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MEIER-GRAEFE, Julius
Carlo Lodovico Ragghianti
Critico d'arte, nato a Reşita̧ (Banato romeno) il 10 giugno 1867, vive in Francia a Saint-Cirsur-mer. Senza saldo metodo, né forte originalità, seguì passo [...] Gogh der Zeichner, Berlino 1928; Renoir, Lipsia 1929, ecc. Da ricordare anche i suoi scritti sul Greco, su Rembrandt, sui manieristi, e sul carattere dell'arte tedesca, uno dei quali fu tradotto in italiano e pubblicato nella rivista L'Esame, 1922 ...
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CALVO (Calvi), Pantaleone
Maria Grazia Naitza Scano
Modesto pittore genovese, che operò in Sardegna nel sec. XVII, identificato erroneamente con l'omonimo manierista genovese, fratello di Lazzaro Calvi.
L'equivoco [...] famiglia di pittori genovesi, di cui venivano ripetuti i nomi e persino i modi pittorici; persistono anche motivi manieristi derivanti dall'area settentrionale (da Tiziano ai Bassano) e centrale (Raffaello, soprattutto).
Dell'ancona del Rosario, il ...
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RICCI, Sebastiano
Gino Fogolari
Pittore, nato a Belluno nel 1659, morto a Venezia il 15 maggio 1734. Inizia il rinascimento settecentesco della pittura veneziana con larghissimo successo in Italia e [...] grandi il Piazzetta e il Tiepolo. Venuto da Belluno a dodici anni, ha maestro a Venezia Federico Cervelli milanese, manierista seguace del Giordano, al quale si vorrebbe aggiungere più vigoroso Sebastiano Mazzoni; ma più che da maestri, apprende con ...
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SICIOLANTE, Girolamo, detto da Sermoneta
Adolfo Venturi
Pittore, nato a Sermoneta nel 1521; fu scolaro di Leonardo detto il Pistoia, e poi di Perin del Vaga. Con Perin del Vaga, il Beccafumi e altri, [...] nel ritratto di Matteo Malvezzi, raffigurato tra i santi a pie' dell'altare, rivela insospettata vivezza ed energia. Come per molti manieristi, il ritratto fu l'espressione migliore dell'arte di questo maestro, che a Tiziano s'ispirò per il gruppo di ...
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MAROLÌ, Domenico
Barbara Mancuso
– Nacque a Messina «circa l’anno 1612» da Pietro, mercante di origine greca. Le date di nascita e di morte, nonché molte notizie biografiche, si ricavano dalla Vita [...] dal modello del Barbalonga, e precisare quanto il M. «sempre studiando, copiando, ed imitando le pitture di Paolo mutò maniera» (Pascoli).
Rientrato a Messina, il M. realizzò due grandi tele, non rintracciate: un Sacrificio di Isacco, in cui avrebbe ...
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maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...