Pittore (Firenze 1503 - ivi 1572). Fu allievo di Raffaellino del Garbo, poi del Pontormo, del quale risentì profondamente l'influsso (e con il quale collaborò negli affreschi delle ville medicee di Poggio [...] a Caiano e di Careggi). La sua pittura esprime la complessa cultura figurativa del manierismo fiorentino, raffinandone l'essenza in maniera sottilmente preziosa. Più dei suoi quadri d'altare (Risurrezione della figlia di Giairo, Firenze, S. Maria ...
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Poeta inglese (Stroud, Gloucestershire, 1914 - Slad, Gloucestershire, 1997). La sua produzione, non vasta, si caratterizzò per l'osservazione minuziosa dei dettagli e la ricchezza di immagini. I suoi versi, [...] da malinconia crepuscolare, s'incentrano sulla descrizione della natura, risolvendosi in miniature poetiche che raramente scadono in manierismo o sentimentalismo decadente. Fra le opere: The sun my monument (1944), The bloom of candles (1947), My ...
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Bramante, Donato
Fabrizio Di Marco
L'architetto del Rinascimento
Donato Bramante, nato da una famiglia povera in un borgo del ducato di Urbino, diventò uno dei maggiori architetti del Rinascimento; [...] quella tendenza architettonica che si sviluppò dopo il 1520-25, caratterizzata dall'uso delle forme classiche e rinascimentali in maniera libera e fantasiosa. Fu il primo architetto incaricato di progettare la nuova basilica di S. Pietro, dove le sue ...
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Manganèlli, Giorgio. - Scrittore e saggista italiano (Milano 1922 - Roma 1990). Fu esponente di rilievo del Gruppo 63, del quale ha rappresentato gli aspetti più paradossalmente tradizionalisti, tra il [...] manierismo antiquario e la sottigliezza teologica delle riflessioni sulla letteratura, rispettivamente esemplati fin dall'inizio da Hilarotragoedia (1964) e da La letteratura come menzogna (1967). La radicale ambivalenza della sua ispirazione (di ...
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Scrittore d'arte e collezionista (Siena 1558 - Roma 1630), medico di Urbano VIII (dal 1623). Fu appassionato collezionista e tra i primi ad apprezzare il naturalismo in pittura. I suoi scritti, a lungo [...] rimasti inediti ma ampiamente conosciuti e sfruttati, sono fonte di grande interesse per l'arte del manierismo e del primo barocco e rivelano una particolare attenzione per l'arte medievale e un'acuta critica alla storiografia artistica precedente: ...
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Pittore (n. Firenze 1560 circa - m. Napoli dopo il 1631); allievo di G. B. Naldini, lavorò a Firenze (affreschi nell'oratorio dei Pretoni, 1590), a Roma (affreschi in S. Prassede e in S. Giovanni dei Fiorentini) [...] e a Napoli (affreschi nel chiostro del Carmine maggiore), ripetendo motivi e forme del tardo manierismo toscano. ...
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Scultore (Milano 1540 - ivi 1587). Attivo soprattutto a Milano, scolpì statue e rilievi per la chiesa di S. Maria presso S. Celso: per la facciata, Sibille, Profeti e Angeli, in cui motivi rinascimentali [...] si fondono con una esuberante fantasia già barocca; per l'altare, l'Assunta (1586), elegante esempio di manierismo lombardo. Fu anche incisore su vetro (vasi di cristallo di rocca al Louvre), medaglista (medaglia del pittore e amico G. P. Lomazzo) e ...
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Storica dell'arte italiana (Firenze 1927 - ivi 2016). Prof. univ. dal 1966, ha insegnato alla Scuola Normale di Pisa dove ha costituito e diretto anche il Centro di elaborazione automatica di dati e documenti [...] storico-artistici. Prof. emerito della stessa, si è dedicata soprattutto allo studio del Rinascimento e del Manierismo (Il Rosso Fiorentino, 1950; Vasari pittore, 1964; Michelangelo e la sua scuola, 1962-64), curando anche numerose edizioni critiche ...
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Famiglia di pittori olandesi (sec. 16º-17º). Il più noto è Abraham (Gorinchem 1564 - Utrecht 1651). Fu a Parigi (1580-83), quindi si stabilì a Utrecht, dove creò una fiorente scuola ed eseguì le sue opere [...] più 1mportanti: scene di genere, quadri storici, paesaggi e ritratti, fortemente influenzati dal tardo manierismo italiano. I suoi disegni, incisi dal figlio Frederik, servirono di modello a molti seguaci. Da ricordare anche Cornelis (Utrecht 1603 - ...
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Pittore (Moile, od. S. Lazzaro, Parma, 1500 circa - ivi 1569). Allievo del Parmigianino, divenne suo parente per averne sposata una cugina, aggiungendo al proprio il cognome Mazzola. Sua prima opera databile [...] è la pala (1533) nella pinacoteca di Parma, dove l'influsso del Parmigianino è predominante. In opere successive il suo manierismo, anche nei colori cangianti, si accentua, come nell'Annunciazione di Napoli, in quella dell'Ambrosiana, nella S. Tecla ...
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manierismo
s. m. [der. di maniera]. – 1. a. Nella critica d’arte, termine con cui a partire dal sec. 17°, si è indicato, generalm. con intenzioni limitative o spregiative, l’insieme delle manifestazioni artistiche (cioè le diverse maniere)...
maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...