BIANCHINI, Vincenzo
Giovanni Mariacher
Figlio di Giovanni Antonio dei Bianchi da Udine, barbiere, fu capostipite di una famiglia di maestri del mosaico attivi a Venezia nella seconda metà del sec. XVI.
Insieme [...] di gusto classicheggiante. Il mosaico marciano è, ad ogni modo, tra le prove più interessanti dell'affermarsi a Venezia del manierismo di importazione tosco-romana: esso piacque assai al Vasari.
Nello stesso anno 1538 viene commesso al B., dall'Opera ...
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GNACCARINI, Filippo
Paola Bianchi
Nacque a Roma il 24 maggio 1804 da Camillo e Geltrude Peruzzi.
Frequentò l'Accademia di S. Luca, distinguendosi nell'arte della scultura. Quattordicenne, vinse una [...] il Prometeo, in creta, in forme colossali: "È desso una statua ove sono superate moltissime difficoltà […]. Espressione senza manierismo, notomia senza secchezza, giusta armonia delle parti, sono questi gli elogi, che merita un tale lavoro, e che ...
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BUONO, Silvestro
Oreste Ferrari
La fisionomia di questopittore, che era attivo a Napoli intorno alla metà del secolo XVI, è stata ricostituita di recente, per merito essenziamente di F. Bologna il quale [...] l'eco del raffaellismo di seconda mano (importato a Napoli da G. B. Penni dopo il 1527), aggiornato però sugli esempi del manierismo più mosso ed elegante di Perin del Vaga, di Michiel Coxie e soprattutto di Polidoro da Caravaggio, il quale era stato ...
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BACCELLI, Girolamo
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Di nobile casato, nacque a Firenze nel 1514 (o 1515) da Domenico e da Lucrezia dei Cini. Si dedicò con passione alla medicina e agli studi letterari; fu membro dell'Accademia Fiorentina, [...] di metodo: a passi tradotti quasi letteralmente seguono altri che rendono il testo greco con una certa approssimazione o in maniera contorta non priva di qualche errore di interpretazione. Ma soprattutto l'opera del B. si discosta dall'originale nei ...
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LAURETI, Tommaso, detto il Siciliano
Monica Grasso
Nacque a Palermo, presumibilmente intorno al 1530. L'anno di nascita, oggi prevalentemente accolto, si desume da un documento che lo dice settantaduenne [...] -648; K. Noehles, La chiesa dei Ss. Lucae Martina nell'opera di Pietro da Cortona, Roma 1969, p. 46; G. Frabetti, Manieristi a Ferrara, Ferrara 1972, p. 25; S. Susinno, I ritratti degli accademici, in L'Accademia nazionale di S. Luca, Roma 1974, pp ...
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CASCESE (Cajés, Caxés, Cascesi), Eugenio
Fiorella Sricchia Santoro
Figlio del pittore aretino Patrizio e di Casilda de la Fuente, nacque in Spagna intorno al 1575 se si presta fede ad una sua personale [...] Greco, ben vivo e operante a Toledo, si pone però più particolarmente in rapporto con certi fatti dell'ultima fase del manierismo romano, dando ragione all'antica affermazione di J. Martinez (1675) circa un più o meno lungo, in ogni caso importante ...
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ASSERETO (Axeretto, Axereto, Axareto), Gioacchino
Gian Vittorio Castelnovi
Nato a Genova nel 1600, a dodici anni entrò nella bottega del pittore Luciano Borzone, che lasciò più tardi per quella di Andrea [...] guardare non meno che ai suoi maestri, ed anche attraverso essi, allo Strozzi, ormai più incline all'acre manierismo dei Milanesi che a quello aggraziato e devoto baroccesco donde era partito. L'interesse per Cerano, Procaccini, Morazzone ebbe ...
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CASTELLUCCI, Salvi
Anchise Tempestini
Nacque ad Arezzo nel 1608. Allievo ed imitatore di Pietro Berrettini da Cortona, fu attivo ad Arezzo, Cortona e Città di Castello. Ritenuto dalle fonti più felice [...] porta laterale; Resurrezione e Assunzione, affreschi già esistenti sopra la porta centrale della facciata; Museo civico: prima sala del manierismo, barocco e Ottocento al secondo piano, sulla porta, Preghiera nell'orto, e a sinistra, Padre Eterno, e ...
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CARRACCI
Donald Posner
Famiglia di artisti attiva a Bologna e a Roma tra gli ultimi decenni del sec. XVI e i primi del XVII. Il Malvasia (I, p. 457) pubblica l'albero genealogico della famiglia, di [...] "riforma" della pittura bolognese, da loro attuata tra il 1580 e il 1590. Si opposero al facile manierismo dei loro predecessori, fondato essenzialmente sulle formule comuni nell'Italia centrale, e reintrodussero uno stile naturalistico ispirato alla ...
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MAMELI, Giovanni
Maura Picciau
Poche notizie d'archivio documentano la biografia di questo argentiere attivo a Cagliari e dintorni nella seconda metà del XVI secolo: se ne ignorano infatti la paternità, [...] replicati, le anfore hanno spesso suscitato l'interesse della critica, che vi ha individuato una prima apertura al manierismo italiano, forse mediata dalla cultura del committente (Ferru). In realtà il M. - con ogni probabilità l'esecutore materiale ...
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manierismo
s. m. [der. di maniera]. – 1. a. Nella critica d’arte, termine con cui a partire dal sec. 17°, si è indicato, generalm. con intenzioni limitative o spregiative, l’insieme delle manifestazioni artistiche (cioè le diverse maniere)...
maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...