MASSAROTTI, Angelo (Angelo Innocente). – Figlio di Bartolomeo e di Angela, nacque il 3 giugno 1654 a Cremona, dove fu battezzato il giorno dopo nella parrocchia di S. Paolo (Bonometti, p. 84)
Alessandro [...] , si fa ora più oleoso e le luci chiare, alla Reni, sono illividite da ombre vistose. Questa trasformazione dell’ultima maniera del M. è forse imputabile alla sempre maggiore presenza degli aiuti e degli allievi, tra i quali è doveroso ricordare ...
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ANGUISSOLA (Angussola, Anguisciola), Sofonisba
Angiola Maria Romanini
Nacque a Cremona dal nobile Amilcare, amatore d'arte, dilettante di disegno, appartenente a un ramo cremonese dell'originario ceppo [...] n. 331). Alla partenza da Cremona del primo maestro, l'A. passò alla scuola di Bernardino Gatti il Sojaro del cui manierato correggismo appaiono ricordi, sempre connessi tuttavia agli influssi del Campi, nell'opera forse più famosa e certo tra le più ...
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CORDUBA, Alonso (de)
Clara Gelao
Probabilmente di origine spagnola, risiedette a Bitonto (Bari) dove tenne bottega di pittore; si sposò due volte e dalla seconda moglie ebbe il figlio Francesco, incisore. [...] C., pur se di mediocre qualità e di respiro provinciale, rappresenta senza dubbio una apertura al linguaggio moderno: al manierismo tardo napoletano importato in Puglia dal fiammingo Gaspare Hovic e dal suo allievo romano, Andrea Bordoni. Appunto con ...
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Veronese, Paolo
Bettina Mirabile
Un pennello da scenografo
Il pittore Paolo Veronese celebra la ricchezza dell’aristocrazia veneta e lo splendore della Venezia del Cinquecento attraverso opere di grandi [...] nel 1553 e dove rimane fino alla morte nel 1588, divenendo uno degli artisti più ricercati.
Di formazione manierista (manierismo), abituato a esaltare il disegno nella costruzione delle figure, a Venezia Veronese scopre le potenzialità espressive del ...
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Compositore italiano, nato a Verona il 9 giugno 1927. Studiò dapprima il violino nella sua città natale, nel 1946 fu allievo di E. Desderi al conservatorio di Milano per contrappunto e fuga, passando quindi [...] dai tratti chiaramente personali, tanto da poter costituire un punto di riferimento nella nascita di un vero e proprio manierismo "donatoniano" in alcuni compositori che a D. più o meno consapevolmente si richiamano. Le sue opere più importanti (e ...
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Pittore, nato a Pesaro il 12 agosto 1825, morto a Firenze il 19 gennaio 1884. Studiò col Bezzuoli all'Accademia di Firenze, e trattò dapprima soggetti storici: Il Savonarola e Lorenzo de' Medici (1859), [...] ebbe qualche gusto per la fattura lisciata e tornita tipo Flandrin e Chassériau; e negli ultimi anni cadde in una specie di manierismo sensuale, che lo avvicina al Vinea. Anche per le sue condizioni finanziarie e per la lunga malattia, il D'A. fu un ...
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OLIVEIRA, Manoel de
Lorenzo Quaglietti
Regista cinematografico portoghese, nato a Oporto il 12 dicembre 1908. Compiuti gli studi in Portogallo e in Spagna, viene presto attratto dal cinema, e nel 1929 [...] (1978, Amore di perdizione) e Francisca (1981), opere in cui le pur diffuse tinte melodrammatiche non cedono mai al manierismo. Lo stile è sostanzialmente quello dei tableaux vivants e lo spazio in cui l'azione si compie ha dimensioni teatrali: ma ...
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Incisore in pietre dure e medaglista. Nacque nel 1496 da Bernardo orefice. Operò prima alla corte di Alfonso I d'Este; recatosi a Roma, vi lavorò per i cardinali Ippolito de' Medici e Giovanni Salviati, [...] (1529) e una di Carlo V (1535). Il B. può considerarsi come il migliore rappresentante della glittica italiana del manierismo.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, III, Lipsia 1909; O. M. Dalton, Catalogue of the engraved Gems of the postclassical ...
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Narratore e polemista, nato a Parigi nel 1894. Medico della periferia industriale di Parigi, è passato attraverso varie esperienze politiche o piuttosto di fazioni intellettuali. Dapprima simpatizzante [...] (1944), ove piglio virulento e milieux triviali non mutano e svelano sempre meglio compiacimenti espressionistici in un ingenuo manierismo letterario che vorrebbe porsi come infrazione definitiva d'ogni ordine umanistico.
Bibl.: G. Truc, l'art et la ...
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Africa - L'Egitto dalle origini all'età romana
Rodolfo Fattovich
Sergio Pernigotti
Paola Davoli
Loretta Del Francia Barocas
Premessa
Il termine ΑἴγυπτοϚ è la traslitterazione greca dell'egiziano [...] dà segni di cedimento solo verso la fine della V e un po' per tutta la VI Dinastia, quando scadrà spesso in quel manierismo a cui si è accennato sopra. Va tuttavia osservato che tutta la statuaria privata è di carattere funerario: nasce per la tomba ...
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manierismo
s. m. [der. di maniera]. – 1. a. Nella critica d’arte, termine con cui a partire dal sec. 17°, si è indicato, generalm. con intenzioni limitative o spregiative, l’insieme delle manifestazioni artistiche (cioè le diverse maniere)...
maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...