Pittore, nato a Bologna nel 1656, morto ivi nel 1727. Scolaro di Domenico M. Canuti, compì la sua educazione artistica a Venezia. Tornato a Bologna eseguì opere di fresco colorito veronesiano in casa Ratta [...] cappella nella chiesa dei Teatini, un'altra in S. Bartolomeo con M. Chiarini. Mediocre, ma interessante pittore, entro l'eclettico manierismo del tempo, ebbe un fare risoluto e colore fresco ed arioso.
Gli fu allieva la figlia Barbara (nata nel 1700 ...
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DAL PONTE, Leandro, detto Bassano
Livia Alberton Vinco Da Sesso
Quarto figlio di Iacopo e di Elisabetta Merzari, terzo fra quelli che sopravvissero alla prima infanzia, nacque il 10 giugno 1557 a Bassano [...] A cominciare dal 1580 circa si possono riconoscere opere dovute tutte alla sua mano: di questo momento, ancora molto vicino alla maniera di Iacopo, possono essere il Cristo deposto dagli angeli nel sepolcro del Museo civico di Bassano, la S. Anna con ...
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GHISONI, Fermo
Francesco Mozzetti
Nacque intorno al 1505, forse a Mantova o a Caravaggio, piccolo centro del Bergamasco luogo di origine del padre, Stefano (D'Arco, 1857). A sostegno di quest'ultima [...] dire quali parti della pala di Polirone spettino al G., ma quasi certamente non il gruppo centrale della Vergine. La sua maniera di questi anni si può vedere più agevolmente nell'altro dipinto a lui commissionato per Polirone e ancora in loco, ovvero ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La canzone polifonica francese (o chanson) è, insieme al madrigale italiano, il genere [...] In particolare, le espressive canzoni di Josquin (in cui le parole più significative del testo sono evidenziate alla maniera italiana), quelle di Compère, contraddistinte dall’uso costante del ritmo iniziale dattilico o “narrativo” (un valore lungo e ...
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BAGLIONE (Baglioni), Cesare
Silla Zamboni
Nacque a Cremona verso la metà del sec. XVI, da Giovanni Pietro, oscuro pittore: questi più tardi si trasferì con la famiglia a Bologna, dove nel 1578 è ricordato [...] che il biografo bolognese mostra di condividere la diffidenza dei più moderni Carracci per il prestigioso e bizzarro erede del manierismo padano.
La prima opera nota del periodo parmense è la decorazione della volta del presbiterio della certosa di S ...
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ARMENINI, Giovan Battista
Giovanni Previtali
Figlio di Pier Paolo, nacque a Faenza nel 1530 e fu pittore e letterato. In gioventù viaggiò molto per l'Italia; fu a lungo a Roma (1555-1556) - dove pare [...] i ritratti", "onde il più delle volte i ritratti, i quali son fatti per mano de gli eccellenti, si trovano essere con miglior maniera et con più perfettion dipinti, che non son gli altri, ma le più volte men somiglianti". Sullo stesso piano è la sua ...
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CANI, Pittore dei
L. Banti
Ceramografo corinzio attivo tra il 670 e il 640 a. C. (Protocorinzio Medio e Tardo). Deve il nome ai caratteristici cani frequenti nella sua produzione. Lo Johansen è stato [...] - è atto a dar sviluppo alle curve potenti e ad aumentarne l'efficacia; tuttavia il pittore non cade mai nel manierismo. Questo atteggiamento del corpo animale è usuale nel Protocorinzio Medio, ma nessun altro pittore di questo periodo raggiunge l ...
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BORRO, Luigi
Luigi Menegazzi
Scultore e pittore, nacque a Ceneda (Treviso) il 29 luglio 1826. Analfabeta, venne mandato a Venezia su segnalazione del pittore Giovanni Demin: qui imparò a leggere e a [...] studio a Venezia e a Roma, il rigore di una ricerca che quasi sempre si attiene alla disciplina del manierismo accademico (lo confermano i numerosi disegni della Biblioteca Comunale di Treviso) valgono a dotare l'artista degli strumenti necessari ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] gotica nel 6° sec., pestilenze nel 14° e nel 17° sec.); nel corso dei sec. 18°-19°, presero a crescere in maniera intensa, raggiungendo i 26 milioni nel 1861. Nel corso dei 100 anni seguenti, la popolazione raddoppiò; in realtà, tenuto conto delle ...
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MADERNO, Stefano
Giampiero Pucci
Scultore, nato in Lombardia, presumibilmente intorno al 1566, morto a Roma il 17 settembre 1636. A Roma già si trovava nel 1597, e pare che in principio si occupasse [...] . sembra avere smarrito quelle doti di spontaneità e di freschezza che nella S. Cecilia temperano in modo gradevole il suo tardo manierismo. Tra la fine del sec. XVI e i primi del XVII, lavorò nella cappella Aldobrandini in S. Maria sopra Minerva per ...
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manierismo
s. m. [der. di maniera]. – 1. a. Nella critica d’arte, termine con cui a partire dal sec. 17°, si è indicato, generalm. con intenzioni limitative o spregiative, l’insieme delle manifestazioni artistiche (cioè le diverse maniere)...
maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...