MANICHEISMO
Alberto Pincherle
. È la religione fondata da Mānī (v. sotto), la quale tra la seconda metà del sec. III d. C. e il XIII si diffuse, nonostante le frequenti persecuzioni, fino alla Spagna [...] "L'uomo non deve credere, se non veda la cosa con i proprî occhi": razionalismo che si ritrova nelle critiche dei manichei alla Bibbia, al Corano, ecc. Un aspetto anche più importante della loro religione è questo: la conoscenza del mito, che ridesta ...
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priscillianesimo
Dottrina di tipo agnostico-manicheo, antitrinitaria, che fa capo a Priscilliano. Nato in Spagna il p. si estese anche in Gallia, ma qui l’episcopato reagì violentemente; quindi i priscillianisti, [...] già condannati al Concilio di Saragozza (380), si spostarono in Italia: male accolti da papa Damaso e da s. Ambrogio, poterono far ritorno alle loro sedi per l’appoggio del potere civile. Dopo il colpo ...
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Setta ereticale, ispirata a un dualismo nettamente manicheo e marcionita che contrapponeva il Dio celeste al Creatore, respingeva il Vecchio Testamento, negava l’Incarnazione ecc. Sorse verso la metà del [...] 7° sec. in Armenia e in Siria e si diffuse poi in Frigia e in Bulgaria: ne fu organizzatore il siro Costantino, detto Silvano, che pretendeva rifarsi direttamente all’azione e al pensiero dell’apostolo ...
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Teologo nestoriano (sec. 6º), metropolita di Nisibi. A Costantinopoli disputò (537) contro il manicheo Fotino. Scrisse in siriaco un'introduzione biblica che, ampiamente utilizzata da Giunilio, questore [...] del sacro palazzo, nei suoi Instituta regularia divinae legis, esercitò larga influenza nell'Occidente latino ...
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Poeta arabo (sec. 8º) di origine iranica, fatto uccidere dal califfo al-Mahdī (783) per le sue credenze considerate eretiche. È uno dei primi cui fu applicato dall'eresiografia musulmana il termine di [...] zindīq (eretico, in origine manicheo). ...
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Eretici medievali, dall’11° sec. in poi, le cui dottrine imponevano un esasperato ascetismo con rinuncia al matrimonio, astensione da cibi carnei o comunque animali (latte e latticini, uova, grassi ecc.), [...] lasciando intravedere, sul piano teorico, una contrapposizione tra Dio e Satana, spirito e carne, tale da far pensare a un dualismo di tipo manicheo. ...
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MONNICA (non Monica), santa
La madre di Sant'Agostino. Cristiana, andata sposa al pagano Patrizio, sopportò pazientemente il malumore della suocera e le infedeltà del marito, acquistandosi il rispetto [...] divenne cristiano; rimase poi vedova presto. Verso Agostino fu affettuosa, ma anche severa; allorché questi ritornò a Tagaste manicheo e accompagnato dalla concubina e dal figlio, gli negò l'accesso alla casa paterna, ma insieme cercò di convertirlo ...
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PAOLO di Bassora
Nicola Turchi
Detto anche Paolo di Nisibi, perché fu metropolita di quella sede, e Paolo il Persiano, fu un dotto teologo nestoriano che illustrò nel secolo VI la scuola di Nisibi a [...] . Condiscepolo di Mar Abba, il più illustre katholikós della chiesa persiana, disputò a Costantinopoli nel 527 contro il manicheo Fotino, prese parte al sinodo indetto a Seleucia dal katholikós Giuseppe nel 554, che doveva assestare gli affari della ...
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MAZDAK
Francesco Gabrieli
. Riformatore sociale e religioso persiano, vissuto tra la seconda metà del sec. V e la prima del VI d. C. Più che una dottrina originale, sembra che egli abbia con grande [...] mazdea, secondo altri del manicheismo, enunciata già due secoli prima da un certo Zarādusht (identificato dal Christensen con un manicheo Bundos dell'epoca di Diocleziano, di cui è cenno in Giovanni Malala). Questa riforma, di carattere etico-sociale ...
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È il vescovo d'Ippona, il più illustre dei quattro grandi dottori della Chiesa occidentale, figura gigantesca di pensatore e di scrittore.
La vita. - Sino alla conversione (354-386). - Agostino, a cui [...] C.S.E.L., 25, 81). Resoconto stenografico di una disputa tenuta ad Ippona il 28 e 29 agosto 392 tra Agostino e Fortunato, presbitero manicheo (cfr. Retract., I, 16); 18. De fide et symbolo liber (P.L., 40, 181; C.S.E.L., 41, 3). Discorso sul simbolo ...
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manicheo
manichèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo Manichaeus, che si rifà al nome del fondatore di questa dottrina, Mani (216-277 d. C.) o, come fu chiamato in Occidente, Manicheo (prob. dal siriaco Mānī ḥayyā «Mani il vivente»)]. – 1....
neomanicheo
neomanichèo agg. e s. m. [comp. di neo- e manicheo]. – Nella moderna storiografia, detto di eretici medievali del sec. 11° e 12°, che furono chiamati manichei dai contemporanei, perché le loro dottrine imponevano un esasperato...