Scrittore australiano (n. Narrogin, Australia Occid., 1938); probabilmente la figura di maggior spicco tra gli intellettuali aborigeni. Ha rappresentato la condizione della sua gente, vittima di sterminî [...] Wooreddy's prescription for enduring the ending of the world (1983), in cui J., sottraendosi ai rischi di semplificazioni manichee, mescola l'orrore e la sofferenza a un aspro senso dell'ironia. Tra le pubblicazioni più recenti si ricordano: Wildcat ...
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(App. IV, I, p. 759)
Cinema. - Popolata da figure di scienziati onnipotenti e folli e da rappresentazioni di mondi sconosciuti, spesso derivata da fonti letterarie più o meno apprezzate, la f. nel cinema [...] finanziari e su sofisticate apparecchiature elettroniche.
I macchinari più prodigiosi diventano i coprotagonisti di saghe rutilanti e manichee (Star wars, Guerre stellari, 1977, di G. Lucas, e Empire strikes back, L'impero colpisce ancora, 1980 ...
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manicheo
manichèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo Manichaeus, che si rifà al nome del fondatore di questa dottrina, Mani (216-277 d. C.) o, come fu chiamato in Occidente, Manicheo (prob. dal siriaco Mānī ḥayyā «Mani il vivente»)]. – 1....
mandeismo
s. m. [der. di mandeo]. – Religione di origine gnostica che risale ai primi secoli dell’era cristiana ed è tuttora praticata da una comunità vivente nella Mesopotamia di carattere dualista (vicino a tematiche iraniche e manichee)...