Nelle mitologie tradizionali, la forma arborea o vegetale nella quale il divino può manifestarsi o trasformarsi. È largamente presente nella religione greco-romana, ma occasionalmente emerge nello stesso [...] cristianesimo, nel quale la Croce è rappresentata nella tradizione manichea come albero e diviene segno arboreo universalmente presente della passione di Cristo. ...
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MICIŃSKI, Tadeusz
Pietro Marchesani
Poeta, drammaturgo e romanziere polacco, nato a Łodź il 9 novembre 1873, ucciso presso Čirikova (Bielorussia) in circostanze non ben chiarite nel febbraio 1918. Studiò [...] le associazioni, i sogni, le ossessioni, M. dà corpo alla sua complessa storiosofia, fondata su una visione manichea del mondo, formatasi sulla filosofia orientale, i mistici medievali e barocchi, spagnoli in particolare, Nietzsche e Schopenhauer ...
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GORDIMER, Nadine
Rosario Portale
Scrittrice sudafricana, nata a Springs (Transvaal), il 20 novembre 1923. Membro della Royal Society of Letters, membro onorario dell'American Institute of Arts and Letters [...] problematico e mai affrancato dall'ideologia.
Non per questo, però, va considerata una scrittrice ideologica, manichea. Consapevole delle proprie responsabilità d'intellettuale sudafricana, è troppo scrittrice per non diffidare dei buoni sentimenti ...
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Giornalista e scrittrice statunitense, nata a Sacramento (California) il 5 dicembre 1934, da una famiglia di pionieri: circostanza che segna il clima sia dei suoi romanzi che dei suoi saggi e articoli. [...] la struttura simbolica della scrittura, il carattere metanarrativo dei suoi romanzi sono pregi che una certa visione fondamentalmente manichea della realtà non riesce a intaccare sensibilmente; tanto più che negli ultimi anni l'esplicita negazione di ...
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DANDOLO, Milly
Giovanna Romei
Nacque il 4 genn. 1895 a Milano, nell'agiata famiglia di un chirurgo di origine veneta Alessandro, e di Elvira Janna. Studiò infatti a Castelfranco Veneto e poi in collegio [...] da un vecchio, ricco misantropo che si fa conquistare dall'innocenza dei fanciulli. L'impronta cattolica diventa a volte manichea in alcune delle novellette comprese nella raccolta Il tesoro nascosto del 1937 (Milano), dove al "viandante saggio" si ...
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PILOTTO, Libero
Annamaria Corea
– Primogenito di quattro figli, nacque a Feltre (Belluno) il 27 marzo 1854, da Giovanni (detto Nane) e Rosa Miliani.
Il padre, di povera famiglia, aveva frequentato il [...] in fuga dalla famiglia, prive di quel fine moralistico tipico dei suoi lavori, ottenuto attraverso una rappresentazione essenzialmente manichea della vita e dei personaggi. Credeva il nostro autore, fervente patriottico, che lo scopo fondamentale del ...
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manicheo
manichèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo Manichaeus, che si rifà al nome del fondatore di questa dottrina, Mani (216-277 d. C.) o, come fu chiamato in Occidente, Manicheo (prob. dal siriaco Mānī ḥayyā «Mani il vivente»)]. – 1....
necessitismo
s. m. [der. di necessità]. – Nel linguaggio filos., lo stesso, ma meno com., che determinismo: la prima forma completa che prese nella Chiesa il n. fu l’eresia manichea (Rosmini).