zandaqa
Termine con cui in origine si indicava, in arabo, il complesso delle dottrine manichee con le quali l’islam condusse una polemica, spinta fino alla persecuzione, nei secc. 8° e 9°. In seguito [...] professasse un atteggiamento teorico o pratico di materialismo o ateismo. Furono accusati così di z. sia veri e propri manichei, come Ibn al-Muqaffa‛, sia pensatori e poeti eterodossi come Bashshar ibn Burd. Il valore generico di «eretico, eterodosso ...
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IBN al-MUQAFFA‛
Michelangelo Guidi
Scrittore arabo di origine persiana, nato verso il 100-105 èg. (718-722 d. C.), vissuto ad al-Baṣrah, celebre per la sua attività di traduttore in arabo di opere pehleviche [...] mostrano che Ibn al-Muqaffa‛, sebbene convertito all'Islām, vi restò. nel fondo avverso, e abbracciò probabilmente la fede manichea; sembra anche assai probabile l'autenticità di alcuni frammenti che ci sono conservati di una sua opera contro la fede ...
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ZINDĪQ
Francesco Gabrieli
. Con questo vocabolo i musulmani fino dal sec. II dell'ègira (sec. VIII-IX d. C.) indicarono l'"eretico", dapprima applicandolo in un senso più specifico ai seguaci delle [...] seguisse un atteggiamento teorico o pratico di materialismo, ateismo e simili. "Zindīq" furono così qualificati sia veri e proprî manichei, come, a quanto sembra, fu Ibn al-Muqaffa‛, sia pensatori e poeti di dubbia ortodossia come Bashshār ibn Burd ...
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privazione
Concetto impiegato da Aristotele, che nella Metafisica ne individua le diverse accezioni (V, 1022 b 22 - 1023 a 7). È riferito fondamentalmente al divenire, e indica la mancanza di una forma, [...] è inteso come un principio contrapposto al bene, avente un valore equivalente ma di segno contrario, poiché ciò comproverebbe la tesi manichea. Il male è inteso come «p. di bene» (Agostino, De civitate Dei, 11, 22; trad. it. La città di Dio) dovuta ...
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GORDIMER, Nadine
Rosario Portale
Scrittrice sudafricana, nata a Springs (Transvaal), il 20 novembre 1923. Membro della Royal Society of Letters, membro onorario dell'American Institute of Arts and Letters [...] problematico e mai affrancato dall'ideologia.
Non per questo, però, va considerata una scrittrice ideologica, manichea. Consapevole delle proprie responsabilità d'intellettuale sudafricana, è troppo scrittrice per non diffidare dei buoni sentimenti ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giovanni Vitolo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso dell’Ottocento la mobilità degli individui, sulle brevi ma anche sulle lunghe [...] sul paradigma della sedentarietà e dando così un forte impulso al processo di mondializzazione in corso.
Sebbene questa manichea opposizione tra l’uomo ottocentesco sempre con la valigia in mano e un uomo sei-settecentesco dalla mobilità modesta ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Agostino, mediatore culturale e maestro di inquietudine
Silvia Azzarà
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Agostino di Ippona è la figura [...] diventerà maestro.
Negli anni cartaginesi si lega a una donna dalla quale avrà un figlio, Adeodato. Aderisce alla dottrina manichea, non trovandovi però risposte adeguate ai suoi bisogni spirituali. Insoddisfatto, si reca in Italia, prima a Roma, poi ...
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. Tarda setta gnostica, la cui esistenza all'epoca di Costanzo ci è attestata la prima volta da Epifanio (Haer., XL) e in seguito da S. Agostino (De haer., XX) e da Teodoreto (Haer. fab., I, 11). La paternità [...] si diffusero, verso la fine del sec. IV e prima, nei paesi vicini, rendendo difficilissima la distinzione fra ascesi manichea e ascesi cristiana, e frequentissime le accuse di manicheismo e di gnosticismo alle forme più spinte di ascesi. L'accusa ...
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MAZDAK
Francesco Gabrieli
. Riformatore sociale e religioso persiano, vissuto tra la seconda metà del sec. V e la prima del VI d. C. Più che una dottrina originale, sembra che egli abbia con grande [...] mazdea, secondo altri del manicheismo, enunciata già due secoli prima da un certo Zarādusht (identificato dal Christensen con un manicheo Bundos dell'epoca di Diocleziano, di cui è cenno in Giovanni Malala). Questa riforma, di carattere etico-sociale ...
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LOGOS
Leone TONDELLI
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Leone TONDELLI
. Voce greca, λόγος, il cui significato oscilla tra "ragione", "discorso" (interiore ed esteriore) e "parola". In Giovanni, I,1, [...] identificò con Orfeo, con Ermete (v. ermere trismegisto), ecc. Nel mandeismo è pure il Logos, come nella religione manichea; ma sembra apporto tardivo, da fonte gnostica cristiana. Nel cristianesimo si affaccia decisamente col Vangelo di Giovanni, in ...
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manicheo
manichèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo Manichaeus, che si rifà al nome del fondatore di questa dottrina, Mani (216-277 d. C.) o, come fu chiamato in Occidente, Manicheo (prob. dal siriaco Mānī ḥayyā «Mani il vivente»)]. – 1....
necessitismo
s. m. [der. di necessità]. – Nel linguaggio filos., lo stesso, ma meno com., che determinismo: la prima forma completa che prese nella Chiesa il n. fu l’eresia manichea (Rosmini).