Si vuole che la parola derivi da una voce semitica (p. es. l'assiro Açu) significante "oriente", e che sarebbe stata usata dai Fenici e dai Greci per indicare il Paese d'Oriente, in contrapposto a Europa [...] loro lingua sono molto varî: il brahmi indo-asiatico centrale, il tibetano, quello runico paleoturco, la scrittura manichea e sogdiana. Infine crearono dalla scrittura sogdiana quella uigurica nazionale. I Mongoli che più tardi conquistarono il paese ...
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. Il termine greco κανών (cfr. κάννα) che vale originariamente "canna" quindi "regolo", venne presto ad acquistare anche il valore di "regola", "norma", "principio", "esempio": in questo senso si parla [...] Māni, di un Pentateuco e di un Eptateuco. Che, in generale, ci sia stato un canone di scritture valevole per tutte le chiese manichee - sparse, com'è noto, dalla Cina all'Africa, in paesi di lingua diversa e in mezzo a popoli di diversa religione - è ...
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Terzo Mondo
Jean-Baptiste Duroselle ed Eugène Berg
Gian Tommaso Scarascia Mugnozza
di Jean-Baptiste Duroselle, Eugène Berg eGian Tommaso Scarascia Mugnozza
TERZO MONDO
Terzo Mondo di Jean-Baptiste [...] detta del mondo libero. Secondo tale teoria il mondo libero è costituito da tutti i paesi non soggetti al comunismo. Per la mentalità manichea di Dulles il neutralismo in quanto tale è un male; non ci sono vie di mezzo: chi non è ‛con noi' (cioè ...
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Ecologia
Umberto Colombo
Giuseppe Lanzavecchia
Stefano Lanzavecchia
Danielle Mazzonis
sommario: 1. Definizione di ecologia. 2. Breve storia dell'ecologia. 3. I rapporti dell'ecologia con altre discipline. [...] arbitraria negazione di naturalità a tutto ciò che è considerato un male. Al di là del fatto che questa attribuzione manichea del bene e del male non ha alcuna giustificazione logica, in quanto i fenomeni naturali possono essere altrettanto ciechi e ...
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Gregorio VII, santo
Ovidio Capitani
Poche sono le notizie biografiche sicure che lo riguardano, pur essendo G. una delle personalità più note del periodo storico che abbiamo riconosciuto come Medioevo, [...] più vari e negli strati più larghi della società del secolo XI - allora non esistono che due alternative: la visione manichea di Umberto, che però ha una reale portata al limite di un'Apocalisse incombente e di una completa negazione della storia ...
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Le eredita/2: i postumi della crisi modernista [1914-1958]
Giacomo Losito
Permanenze e discontinuità
Un pontificato di guerra e di mediazione (1914-1922)
Il ristabilimento della pace fra gli uomini [...] democrazia cristiana murriana – e piuttosto, giustificando il proprio antisemitismo in riferimento a una lettura teologica manichea della storia, marcata dal complotto giudeo-massonico88. Destinata invece a rappresentare una voce importante della ...
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VIOLENZA
Giovanni Jervis
Birgitta Nedelmann
Luciano Pellicani
Psicologia sociale
di Giovanni Jervis
Definizione
In senso lato si designa come violenza un'alterazione del corso naturale degli eventi, [...] e le forze sociali che esso combatte; il che fa della teoria della guerra rivoluzionaria una variante della visione gnostico-manichea dello scontro cosmico fra i figli della Luce e i figli della Tenebra, destinato a concludersi con la vittoria dei ...
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Dal localismo alle piattaforme produttive
Aldo Bonomi
Il territorio nell’epoca dei flussi
Martin Heidegger in Sein und Zeit (1927) si domanda se l’essere «prima abita e poi pensa il territorio o se [...] il debito pubblico e la montagna incantata che porta a Bruxelles e a Francoforte. La questione non sta nella scelta manichea tra istituzioni europee e localismo rancoroso, ma nel difendere e ricostruire società di mezzo.» (A. Bonomi, Ascesa e declino ...
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Leadership
Luciano Cavalli
Il concetto di leadership
La parola e il concetto
Il concetto di leadership viene oggi impiegato, anche in sede scientifica, per un tipo di relazione sociale che ha il più [...] tipici capi carismatici (e anche del nucleo più autentico del loro seguito): l'una e l'altra fondate su una drastica, manichea contrapposizione del Bene e del Male, e sulla presunzione di rappresentare il Bene.
Ma troppo spesso non si dà sufficiente ...
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Il Paese dei cento paesaggi
Claudio Cerreti
Ripercorrendo fino alla condizione attuale le vicende del paesaggio italiano a partire dal secondo dopoguerra – e più indietro: attraverso gran parte del [...] dirette della popolazione. È stato osservato che lo strumento si presta nel concreto a una visione per così dire manichea: i cittadini trovano necessario segnalare il degrado di certi ambiti territoriali, oppure segnalare l’eccellenza di altri – in ...
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manicheo
manichèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo Manichaeus, che si rifà al nome del fondatore di questa dottrina, Mani (216-277 d. C.) o, come fu chiamato in Occidente, Manicheo (prob. dal siriaco Mānī ḥayyā «Mani il vivente»)]. – 1....
necessitismo
s. m. [der. di necessità]. – Nel linguaggio filos., lo stesso, ma meno com., che determinismo: la prima forma completa che prese nella Chiesa il n. fu l’eresia manichea (Rosmini).