MANICHEISMO
Alberto Pincherle
. È la religione fondata da Mānī (v. sotto), la quale tra la seconda metà del sec. III d. C. e il XIII si diffuse, nonostante le frequenti persecuzioni, fino alla Spagna [...] "L'uomo non deve credere, se non veda la cosa con i proprî occhi": razionalismo che si ritrova nelle critiche dei manichei alla Bibbia, al Corano, ecc. Un aspetto anche più importante della loro religione è questo: la conoscenza del mito, che ridesta ...
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Archeologo ed etnologo tedesco (Berlino 1860 - ivi 1930), direttore del Museo etnologico di Berlino. Diresse magistralmente le campagne di scavo tedesche nel Turkestan cinese (1904-14) che condussero alla [...] scoperta della civiltà greco-buddistica e di quella manichea dell'Asia centrale. Opere principali: Die buddhistische Spätantike in Mittelasien (1922-28); Auf Hellas Spuren in Ostturkestan (1926). ...
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Nelle mitologie tradizionali, la forma arborea o vegetale nella quale il divino può manifestarsi o trasformarsi. È largamente presente nella religione greco-romana, ma occasionalmente emerge nello stesso [...] cristianesimo, nel quale la Croce è rappresentata nella tradizione manichea come albero e diviene segno arboreo universalmente presente della passione di Cristo. ...
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Nome di due santi: 1. A., vescovo di Tagaste (m. 429 o 430); concittadino, amico, discepolo e compagno quasi inseparabile di s. Agostino, a Cartagine, a Roma, a Milano; con lui, dopo aver insieme vissuto [...] e superato l'esperienza manichea, ricevette il battesimo (387) e con lui, tornato in Africa, prima di divenire vescovo (394), condivise la vita ascetica. Festa, 15 o (ordini agostiniani) 18 agosto. 2. A. Stilita (ὁ Κιονίτης), asceta (n. Adrianopoli ...
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Con questo nome sono designati comunemente, dalla città di Albi, gruppi di eretici, affini ai catari, del mezzodì della Francia; sebbene più esattamente si sarebbero dovuti designare dalla città di Tolosa, [...] e di Concorrezzo, patarini, ecc.) e altri sparsi un poco per tutta l'Europa (bogomili, ecc.); la loro discendenza dai manichei non è del tutto chiara, benchè la somiglianza delle dottrine sia assai grande. Nella prima metà del secolo seguente, S ...
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STEIN, Sir Aurel
Esploratore e archeologo, nato a Budapest il 26 novembre 1862, morto a Kābul il 28 ottobre 1943. Compiuti gli studî in Austria, Germania e Inghilterra, entrò al servizio del governo [...] , Kashmir, Tibet, Persia, Turkestan, e sui resti archeologici delle varie civiltà ivi succedutesi, specialmente la indogreca, manichea e buddista.
Sue opere principali: Ancient Khotan, Oxford 1907; Innermost Asia, ivi 1928; On Alexander's Track ...
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Città e oasi della Cina, nella regione autonoma del Xinjiang Uygur. Sede, all’epoca della dinastia Han, di un regno semindipendente, è storicamente importante perché fu via di introduzione del buddhismo [...] alla luce un complesso artistico databile tra 3° e 8° sec. (pitture, sculture ecc.), di impronta buddhista e manichea, con influenze ellenistiche, indiane, cinesi e iraniche. I frammenti di manoscritti rinvenuti sono in cinese, sanscrito e in varie ...
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ZOROASTRISMO e MANICHEISMO
Red.
La religione di Zoroastro (Zarathustra), nella sua predicazione iniziale (la religione gathica) e nella sua formulazione successiva (zoroastrismo), fu il fattore centrale [...] a diffondere la nuova religione nel 240-41, con viaggi in regioni diverse, e specialmente in India. La dottrina manichea risente dello gnosticismo di Bartesane, di Marcione, nel sentimento cupo della natura umana, inscindibilmente mista di bene e di ...
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MICIŃSKI, Tadeusz
Pietro Marchesani
Poeta, drammaturgo e romanziere polacco, nato a Łodź il 9 novembre 1873, ucciso presso Čirikova (Bielorussia) in circostanze non ben chiarite nel febbraio 1918. Studiò [...] le associazioni, i sogni, le ossessioni, M. dà corpo alla sua complessa storiosofia, fondata su una visione manichea del mondo, formatasi sulla filosofia orientale, i mistici medievali e barocchi, spagnoli in particolare, Nietzsche e Schopenhauer ...
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Illustre storico tedesco del cristianesimo, fondatore della scuola di Tubinga. Nacque a Schmiden (Württemberg) il 21 giugno 1792, studiò a Tubinga, nel 1817 entrò professore nel seminario di Blauenheuren [...] sia sfuggito al suo sguardo. Si occupò dello gnosticismo, del manicheismo (e per primo riconobbe che la religione manichea è una religione indipendente dal cristianesimo), del dogma della Trinità e dell'Incarnazione, poi di tutta la storia del ...
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manicheo
manichèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo Manichaeus, che si rifà al nome del fondatore di questa dottrina, Mani (216-277 d. C.) o, come fu chiamato in Occidente, Manicheo (prob. dal siriaco Mānī ḥayyā «Mani il vivente»)]. – 1....
necessitismo
s. m. [der. di necessità]. – Nel linguaggio filos., lo stesso, ma meno com., che determinismo: la prima forma completa che prese nella Chiesa il n. fu l’eresia manichea (Rosmini).