Vasta pianura della Sardegna, compresa fra il Golfo di Cagliari e quello di Oristano, delimitata a E dall’allineamento del complesso orografico vulcanico del Monte Arci, dei Monti di Furtei, Serrenti, [...] si producono i vini cannonau, girò, monica; nelle zone settentrionali predomina la vernaccia (Oristano). Fra le colture legnose specializzate, il mandorlo (Sanluri), che dà luogo a esportazione; gli agrumi sono diffusi a S (zona di San Sperate) e a N ...
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(fr. Cévennes) Catena montuosa posta al margine sud-orientale del Massiccio Centrale francese; si estende con direzione NE dalla Montagne Noire ai Monti del Vivarais (S di Saint-Étienne), avendo come altezze [...] è scomparsa, sostituita da pascoli. In basso, valli più aperte alle influenze mediterranee, ove si coltivano la vite, il mandorlo e il gelso. La zona più fertile si allarga soprattutto allo sbocco delle valli. Sfruttamento di giacimenti carboniferi ...
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Comune della prov. di Ragusa (290,8 km2 con 54.332 ab. nel 2008), posto a 296 m s.l.m. sulle pendici meridionali dei Monti Iblei. Il centro, diviso in una parte alta e una bassa, sorge sopra uno sperone [...] abitazioni trogloditiche, scavate nei calcari teneri. Il comune M. ha una buona produzione agricola (olio, vite, agrumi, tabacco e mandorlo) e vi è attivo l’allevamento di bovini e suini. Vi hanno sede industrie alimentari (produzione di olio e vino ...
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(gr. Σποράδες) Isole della Grecia (2050 km2), nel Mar Egeo; si distinguono per posizione e per caratteri fisici in due gruppi, settentrionale e meridionale. Le S. Settentrionali (500 km2), che possono [...] , con piogge sufficienti, dove lo permettono le condizioni del suolo, per coltivare la vite, l’ulivo, il fico, il mandorlo. Sono incluse nei nomi di Samo e del Dodecaneso. La popolazione poco numerosa (alcune isole sono disabitate), oltre che all ...
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La domesticazione delle piante e l'agricoltura: Europa preistorica e protostorica
Lanfredo Castelletti
L'agricoltura non è un fenomeno autoctono in Europa. Già sul finire dell'Ottocento e agli inizi [...] le popolazioni epipaleolitiche cominciarono lo sfruttamento di cereali spontanei (avena e orzo), di legumi e di frutti selvatici come il mandorlo, il pistacchio, la vite, ecc. Lo studio dei siti preceramici dell'Europa sud-orientale, fra VII e VI ...
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Turchia
Anna Bordoni
Magalì Steindler
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(XXXIV, p. 534; App. I, p. 1072; II, ii, p. 1046; III, ii, p. 998; IV, iii, p. 701; V, v, p. 604)
di Anna Bordoni
Popolazione
Secondo una stima delle Nazioni [...] vite (36,5 milioni di q di uva, destinati in gran parte alla produzione di uve passite), del nocciolo e del mandorlo. Altre notevoli colture specializzate, che alimentano l'esportazione, sono quelle della rosa da essenza e del papavero da oppio. Il ...
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L'Italia romana delle Regiones. Regio X Venetia et Histria. Sviluppi dell'indagine archeologica nella Venetia et Histria
Flaviana Oriolo
Sviluppi dell’indagine archeologica nella venetia et histria [...] Vallagarina. Molteplici le attività che si svolgevano nell’ambito della villa, dalla coltivazione di alberi da frutto (albicocco, mandorlo, pesco e noce), di cereali (orzo, frumento volgare e spelta), di leguminose all’allevamento di bestiame da ...
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mandorlo
màndorlo s. m. [der. di mandorla]. – Albero delle rosacee prunoidee (Prunus dulcis o P. amygdalus o P. communis), originario dell’Asia centro-occid., oggi estesamente coltivato nella regione mediterranea in due varietà, dulcis e amara,...
mandorla
màndorla (ant. màndola o amàndola) s. f. [lat. (dei glossarî) amandŭla o amiddŭla, class. amygdăla, che è dal gr. ἀμυγδάλη]. – 1. In botanica: a. Il frutto del mandorlo, drupa verde ovoidale e compressa, pelosa e vellutata, con nòcciolo...