VETRATA
Valerio Mariani
Intendendo con questo termine l'insieme di frammenti vitrei commessi secondo un disegno prestabilito e tendenti a un effetto estetico, le origini della vetrata vanno ricercate [...] Lazaro, El arte de la vidriería en España, in La lectura, 1901; R. Bruck, Elsässische Glasmalerei, Strasburgo 1901; G. Mancini, G. de Marcillat, Firenze 1909; A. Salinas, Trafori e vetrate nelle chiese medioevali di Sicilia, Palermo 1910; H. Oidtmann ...
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L'edilizia 'sacra' dalla Restaurazione al XXI secolo. Architettura delle nostalgie
Alberto Cadili
Il quadro preunitario
Il patrimonio ecclesiastico
Al termine dell’età napoleonica l’aspetto della città [...] la legge del 1855 ma anche disposizioni napoleoniche. A Napoli i decreti garibaldini furono moderati dai luogotenenti sardi, ma Mancini, il 17 febbraio 1861, soppresse le corporazioni religiose e ne confiscò le proprietà: in un discorso alla camera ...
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Critica d'arte
Giulio Carlo Argan
di Giulio Carlo Argan
Critica d'arte
sommario: 1. Compito e significato della critica. 2. La critica militante. 3. La critica dell'arte e la storia dell'arte. a) La [...] perché vogliono che anche nell'arte sia d'obbligo l'ubbidienza ai principi d'autorità. G. P. Bellori e G. Mancini capiscono l'importanza del Caravaggio, ma lo biasimano come ribelle all'autorità dell'idea e della storia, e preferiscono e raccomandano ...
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FRANCQUEVILLE (Francavilla), Pierre (Pietro)
Sandro Bellesi
Figlio dello scabino Martin, nacque nel 1548 a Cambrai in Francia. Dopo essere stato iniziato allo studio delle lettere, si orientò verso [...] più legata agli ideali di bellezza classica, appare la statua di Mercurio, del 1604, eseguita dal F. per Duccio Mancini a Firenze (Baldinucci).
Passata successivamente nel giardino di Boboli e poi nelle raccolte di palazzo Pitti, l'opera presenta un ...
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GIAQUINTO, Corrado
Susanne Adina Meyer
Figlio di Francesco, sarto di origine napoletana, e di Angela Fontana di Bari, nacque, quinto di sette figli, l'8 febbr. 1703 a Molfetta, dove venne battezzato [...] congedò dall'Accademia di S. Luca di Roma, istituzione dove dovette svolgere un ruolo di primo piano, durante il principato di F. Mancini (1750-51). Poco dopo, la sua candidatura prevalse su quella di F. De Mura e fu chiamato a Madrid a ricoprire il ...
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AOSTA
C. Segre Montel
(lat. Augusta Praetoria Salassorum; franc. Aoste)
Città dell'Italia nordoccidentale e capoluogo della regione Valle d'Aosta. Colonia romana dal 25 a.C., A. fu fondata su un ampio [...] Quaderni della Soprintendenza per i Beni Culturali delle Valli d'Aosta, n.s., 5), Roma 1988.M.N. Negro Ponzi Mancini
Pittura
La più antica testimonianza pittorica conservata ad A. è costituita dal ciclo ottoniano, noto da tempo, del sottotetto della ...
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CIGNANI, Carlo
David Miller
Secondo le fonti (Frati, 1912, pp. 159-167), discendeva da nobile famiglia originaria della Toscana trasferitasi nel 1273 a Bologna, dove nacque il 15 maggio 1628 da Pompeo [...] figurativa, la cultura bolognese; infatti possedeva disegni, oltre che del padre e del fratello Felice, anche di Gennari, Fr. Mancini (di cui possedeva anche un dipinto: S. Antonio da Padova), Simone Cantarini, Fel. Bosellì; ma possedeva anche un ...
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PICA, Vittorio
Davide Lacagnina
PICA, Vittorio. – Nacque a Napoli il 28 aprile 1862 da una relazione extraconiugale fra il patriota abruzzese Giuseppe, professore di diritto criminale all’Università [...] Bistolfi, si registrano altrettanti interventi a sostegno dell’opera di Francesco Paolo Michetti, Telemaco Signorini, Antonio Mancini, Giovanni Fattori o degli scultori Domenico Trentacoste, Vincenzo Gemito e Filippo Cifariello.
Nella prima metà del ...
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GUIDO da Siena
Walter Angelelli
Nessun documento può essere riferito a questo pittore attivo nel XIII secolo, noto esclusivamente per la firma apposta sulla grande tavola con la Madonna in trono col [...] prima di approdare a un linguaggio più duttile e vibrante, maturato sulla scorta dell'influenza cimabuesca.
Fonti e Bibl.: G. Mancini, Considerazioni sulla pittura (1617-21), ed. critica a cura di A. Marucchi, con commento di L. Salerno, Roma 1956-57 ...
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DE ROSSI, Francesco, detto il Salviati
Iris Cheney
Figlio di Michelangelo, tessitore di velluti, secondo il Vasari nacque a Firenze nel 1510. Un cugino favorì il suo precoce interesse per l'arte prestandogli [...] Riposo, Firenze 1584, pp. 499-504; G. B. Armenini, De' veri precetti della pittura, Ravenna 1587, pp. 16 ss., 225; G. Mancini, Considerazioni sulla pittura [c. 1620], a cura di A. Marucchi, comm. di L. Salerno, Roma 1956-57, ad Ind.; A. Bartsch, Le ...
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mancinismo
s. m. [der. di mancino]. – Condizione per cui in un individuo la mano sinistra e spesso tutta la parte sinistra del corpo (occhio, gamba, ecc.) prevalgono, per forza, rapidità e precisione di movimenti, sulla mano destra e sul lato...
mancino
agg. [der. dell’agg. manco «sinistro»]. – 1. a. non com. Sinistro: mano m., anche sostantivato (v. mancina); piede m.; Sempre acquistando dal lato m. (Dante). b. Detto di persona che presenta mancinismo, e quindi usa la mano sinistra...