Pittore (Napoli 1813 - Palazzolo Castrocielo, Caserta, 1875). Allievo a Napoli di C. Angelini, fu poi a Roma, dove subì l'influsso di P. Cornelius e di F. Overbeck. Dal 1853 insegnò all'Istituto di belle arti di Napoli. Coltivò specialmente la pittura religiosa (molti quadri in chiese di Napoli). Dipinse anche ritratti, migliori delle composizioni accademiche ...
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MANCINELLI, Gustavo
Cinzia Beccaceci
Figlio del pittore Giuseppe e di Maddalena Arnoldi, nacque a Roma intorno al 1841. Il debutto del M. fu precoce; partecipò infatti in qualità di allievo alla Biennale [...] Borbonica del 1855 con il disegno Testa di Aiace, premiato con la medaglia d'argento. Alla Biennale del 1859 ottenne la medaglia d'oro per il dipinto la Comunione nelle catacombe (De Gubernatis). Nel 1864 ...
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Pittore (Napoli 1823 - ivi 1901). Fu, con F. Palizzi, la figura dominante dell'ambiente artistico napoletano nella seconda metà del sec. 19º; prof. (dal 1870) all'accademia di Napoli, educò tutta una generazione [...] di pittori, tra i quali F. P. Michetti. Allievo di G. Mancinelli, soggiornò poi a Roma, prima di stabilirsi definitivamente a Napoli. Il suo dipinto I martiri portati in cielo dagli angeli, del 1848 (Napoli, Galleria Nazionale), dimostra il suo ...
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Pittore (Napoli 1835 - Roma 1863), allievo all'accademia di Napoli di G. Mancinelli e compagno di D. Morelli; si dedicò alla pittura storica (Il Consiglio dei Dieci, 1862, Galleria d'arte moderna di Roma) [...] con stile accademico ...
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L'Europa tardoantica e medievale. Il cristianesimo. La vita cenobitica nelle regioni occidentali: Farfa
Maria Letizia Mancinelli
Farfa
Monastero benedettino intitolato a Maria Vergine Madre di Dio, [...]
F. Betti - G. Curzi - D.B. Whitehouse, s.v. Farfa, Abbazia di, in EAM, VI, 1995, pp. 83-95.
M.L. Mancinelli, Nuove acquisizioni sulla viabilità della Sabina tiberina in età tardoantica e medievale, in Z. Mari - M.T. Petrara - M. Sperandio (edd.), Il ...
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L'Europa tardoantica e medievale. Il cristianesimo. La vita cenobitica nelle regioni occidentali: Il convento
Maria Letizia Mancinelli
Il convento
Il termine convento (dal lat. conventus “riunione”, [...] “assemblea”) indica in modo specifico l’abitazione degli Ordini mendicanti; con tale significato si afferma nel corso del Duecento, parallelamente allo svilupparsi delle comunità francescane e domenicane, ...
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ABBAGNARA, Gennaro
Costanza Lorenzetti
Pittore, nato a Napoli il 5 febbr. 1845. Frequentò l'Istituto di Belle Arti della sua città natale e fu allievo di G. Mancinelli, di cui seguì il languido romanticismo. [...] Finché mi batte il cor, delizia e incanto Sian della vita mia l'amore e il canto.Alla maniera del Mancinelli, che lo portava alla pittura di argomento storico, si alternarono poi nella sua opera, per influsso dell'ambiente pittorico napoletano ...
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BOSCHETTO, Giuseppe
Anna Barricelli
Nacque a Napoli nel 1841 da una famiglia di commercianti che secondò le sue aspirazioni pittoriche e ottenne che egli fosse ammesso, giovinetto, nello studio di G. [...] Mancinelli; seguì gli studi artistici sotto la guida di D. Morelli, del quale divenne allievo prediletto insieme con C. Miola e E. Tofano.
L'influenza del maestro, visibile nell'impostazione del suo disegno, si tempera nel B. in una scioltezza ...
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CIVATE
A. Guiglia Guidobaldi
(Clavades, Clavate, Clivate nei docc. medievali)
Comune della Lombardia (prov. Lecco), situato alle falde del monte Cornizzolo (l'antico Pedale) e prospiciente il piccolo [...] 114, 158-159); A.M. Romanini, Stucchi inediti di Santa Maria Maggiore a Lomello, Commentari 19, 1968, pp. 18-39; F. Mancinelli, Iconografia e livelli di linguaggio nella decorazione del complesso abbaziale di Civate, L'Arte, n. s., 4, 1971, 15-16, pp ...
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LACCETTI, Valerico
Elena De Luca
Nacque a Vasto il 18 giugno 1836 da Antonio, capo plotone della guardia d'onore del re, e da Glafira dei conti Mayo.
Ricevette una buona formazione letteraria, studiando [...] , nel 1853, si iscrisse alla Reale Accademia di belle arti di Napoli, dove si trasferì.
A Napoli studiò disegno con G. Mancinelli ed ebbe presto modo di mettersi in luce. Vinse, nel 1855, il premio di prospettiva all'Esposizione napoletana e l'anno ...
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pastarella
pastarèlla s. f. [der. di pasta]. – Nome region., spec. roman., delle paste dolci (v. pasta nel sign. 3): abbiamo terminato il pranzo con un grande vassoio di p.; dentro il bar Mancinelli, mezzo vuoto, si vedevano banchi pieni di...