Pseudonimo del pittore, fotografo e regista statunitense Emmanuel Radinski (Filadelfia 1890 - Parigi 1976). Tra i protagonisti del dadaismo a New York, si trasferì a Parigi nel 1921, dove si unì agli artisti dada e surrealisti, mantenendo costante, nei diversi ambiti, la ricerca e la sperimentazione di tecniche innovative che esaltassero le potenzialità espressive dei materiali e dei mezzi prescelti ...
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Procedimento che, mediante processi chimico-fisici o digitali, permette di ottenere, servendosi di una macchina fotografica, l’immagine di persone, oggetti, strutture, situazioni su lastre, carte chimicamente [...] un’unica lastra. Ne derivò una vera e propria mania che portò all’apertura di studi specializzati in cartes-de Il dadaismo utilizzò la f. affrancandola dalle costrizioni della tecnica con ManRay e le sue rayografie.
Nel Bauhaus, sin dal 1923 il ...
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Stati Uniti d’America Stato federale dell’America Settentrionale, il cui territorio è suddiviso tra 50 Stati membri e il Distretto di Colombia, nel quale sorge la capitale Washington. La continuità territoriale [...] e, più in genere, l’intera cultura statunitense. Dangling man, l’opera con cui S. Bellow esordisce nel 1944, anticipa F. Picabia catalizzò le esperienze del dadaismo americano, di cui Man-Ray fu l’esponente più significativo.
Il realismo. Nel terzo e ...
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Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta [...] H. Richter in Germania, i film del pittore-fotografo dadaista ManRay, del pittore cubista F. Léger, e il celebre Intermezzo di di nuove cinematografie, da quella indiana (che vantava autori come S. Ray e M. Sen), a quella cubana (con registi come T. ...
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Movimento artistico e letterario d’avanguardia sorto a Zurigo nel 1916 e che ebbe sedi importanti a New York, a Berlino e a Parigi, dove si sciolse nel 1922. Il nome deriva dalla voce onomatopeica ‘dada’ [...] cinema, la danza e la fotografia.
Le tecniche del collage, del frottage e dell’assemblage, il fotomontaggio, i rayographs di ManRay, i ready-mades di Duchamp e le macchine di Picabia, la poesia tipografica, visiva e sonora, la musica dei rumori, e ...
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Pittore francese (Blainville, Rouen, 1887 - Neuilly-sur-Seine 1968), fratello di J. Villon e di R. Duchamp-Villon. Tra i maggiori artisti del Novecento europeo, influenzò l'arte d'avanguardia e anticipò [...] il 1920), D. creò numerosi ready mades; con F. Picabia, ManRay e il collezionista Arensberg, si impegnò in una serie di pubblicazioni dadaiste (Rong-wrong, The blind man, New York dada), lavorando contemporaneamente a La Mariée ...
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Storico dell'arte italiano (Alessandria d'Egitto 1924 - Milano 2021) di padre tedesco, noto anche fino dal 1962 con lo pseudonimo di Tristan Sauvage. Tra i fondatori della IV Internazionale trotskista [...] , 2000; ecc.), ha divulgato, anche attraverso la sua galleria milanese (1961-75), le opere di M. Duchamp, F. Picabia e Man-Ray. Come T. Sauvage ha pubblicato, tra l'altro, Avant que le coq ne chante (1951); Pittura italiana del dopoguerra (1957). Tra ...
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Storico e critico d'arte italiano (Torino 1909 - Roma 1992). Il suo pensiero, strettamente razionale, ha spaziato dall'arte antica a quella contemporanea (tra le opere, Borromini, 1951; ManRay, 1970; [...] (1965); Capogrossi (1967); Storia dell'arte italiana (3 voll., 1968); Studi e note: dal Bramante al Canova (1970); ManRay (1970); Mastroianni (1971); Henry Moore (1972); Libera (1975); Storia dell'arte come storia della città (1983), Michelangelo ...
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Fotografa statunitense (Springfield, Ohio, 1898 - Monson, Maine, 1991), famosa ritrattista. Dopo la prima guerra mondiale visse a New York, dove ebbe contatti con M. Duchamp e Man-Ray. Trasferitasi in [...] Europa (1921), studiò scultura a Parigi e Berlino, poi dal 1923 lavorò a Parigi nell'atelier di Man-Ray, che la iniziò alla fotografia. Nel 1925 A., aperto un proprio studio, si dedicò ai ritratti: noti quelli di A. Gide, J. Cocteau, J. Joyce, M. ...
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Fotografo (Libourne 1857 - Parigi 1927); intraprese la professione fotografica nel 1898, dopo aver svolto varie attività, tra cui quella di pittore. Le numerose immagini da lui eseguite, su lastre di grande [...] e costituiscono un importante documento della vita parigina dell'inizio del secolo. La notorietà di A., postuma, è dovuta alla fotografa Berenice Abbott, assistente di ManRay, che divulgò il suo archivio costituito da oltre 10.000 fotografie. ...
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artbook (art book) s. m. 1. Pubblicazione o libro che raccoglie testi e documenti d’arte visiva, fotografie, illustrazioni relativi all’opera di un artista visuale o a produzioni artistiche multimediali, come film, videogiochi e simili commercializzati...