Stati Uniti d’America Stato federale dell’America Settentrionale, il cui territorio è suddiviso tra 50 Stati membri e il Distretto di Colombia, nel quale sorge la capitale Washington. La continuità territoriale [...] e, più in genere, l’intera cultura statunitense. Dangling man, l’opera con cui S. Bellow esordisce nel 1944, anticipa F. Picabia catalizzò le esperienze del dadaismo americano, di cui Man-Ray fu l’esponente più significativo.
Il realismo. Nel terzo e ...
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Stato dell’Europa occidentale compreso fra le coste sud-occidentali del Mare del Nord e il massiccio delle Ardenne; confina con i Paesi Bassi (N ed E), la Germania e il Lussemburgo (E), la Francia (S e [...] en wolken «La scala di pietra e di nuvole», 1942; De man die zijn haar kort liet knippen «L’uomo che si fece tagliare i aveva avuto il suo iniziatore al principio del Novecento in J. Ray, si muovono gli scrittori della generazione degli anni 1920 J. ...
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JAZZ
Antonio Lanza
(XVIII, p. 662; App. III, I, p. 822)
Nel corso degli anni Cinquanta il quadro jazzistico internazionale era caratterizzato da una straordinaria pluralità di correnti e di stili, spesso [...] n. 1908), Cootie Williams (1910-1985), Buck Clayton (n. 1911), Ray Nance (1913-1976), Harry Edison (n. 1915), Charlie Shavers (1917- capolavori quali Saxophone colossus (1956), The bridge (1961), Our man in jazz (1964) e East Broadway run down (1966) ...
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Tiomkin, Dimitri (propr. Dmitrij)
Marta Tedeschini Lalli
Compositore e pianista ucraino, naturalizzato statunitense, nato a Kremenčug il 10 maggio 1894 e morto a Londra l'11 novembre 1979. Attivo nell'ambito [...] John Wayne rimasto celebre, e nel 1959 per le musiche di The old man and the sea (1958; Il vecchio e il mare) di J. Sturges days at Peking (1963; 55 giorni a Pekino) di Nicholas Ray. Tra le altre colonne sonore da ricordare quelle di Champion (1949 ...
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FREEMAN, Lawrence, detto Bud
Antonio Lanza
Tenorsassofonista statunitense di jazz, nato a Chicago il 13 aprile 1906, morto ivi il 15 marzo 1991. Vissute le prime esperienze giovanili nella Chicago degli [...] dischi a suo nome: Crazeology e Can't help loving that man.
All'autunno 1933 risalgono quattro brani che lo rivelano solista now e What is there to say.
Dopo aver militato nelle big bands di Ray Noble (1935), di T. Dorsey (1936-38) e di B. Goodman ( ...
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Herrmann, Bernard
Ermanno Comuzio
Compositore statunitense, nato a New York il 29 giugno 1911 e morto ivi il 23 dicembre 1975. Fu uno dei musicisti più capaci e ispirati del mondo del cinema per il [...] le musiche di On dangerous ground (1951; Neve rossa) di Nicholas Ray, con uno strepitoso uso dei corni e degli ottoni, e quelle H. lavorò anche per film di altri autori. Fra questi: The man in the grey flannel suit (1956; L'uomo dal vestito grigio) ...
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Young, Victor
Paolo Patrizi
Compositore statunitense, nato a Chicago l'8 agosto 1900 e morto a Palm Springs, California, il 10 novembre 1956. Autore di circa trecento colonne sonore, realizzate nell'arco [...] da 'western psicologico'; per Johnny Guitar (1954) di Nicholas Ray, con la struggente melodia della canzone omonima, su parole di mondo), così come tornò a lavorare con Ford per The quiet man (1952; Un uomo tranquillo) e The Sun shines bright (1953 ...
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Velvet Underground
Ernesto Assante
La forza dirompente del rock estremo
La rock band statunitense dei Velvet Undergound è stata attiva tra il 1965 e il 1970 con una formazione costituita da Lou Reed, [...] feroci litanie psichedeliche come Heroin e Waiting for the man, fredde dissertazioni sulla droga dal punto di vista di anticipazione punk, l’album è chiuso dalla maratona Sister Ray, un unico riff (un giro di note costantemente ripetuto) reiterato ...
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artbook (art book) s. m. 1. Pubblicazione o libro che raccoglie testi e documenti d’arte visiva, fotografie, illustrazioni relativi all’opera di un artista visuale o a produzioni artistiche multimediali, come film, videogiochi e simili commercializzati...