CRESPI, Giovanni Battista, detto il Cerano (anche Cerrano e Serrano)
Marco Rosci
Figlio di Raffaele, la mancanza del documento di nascita ne rende incerta, oltre che la data (di cui si tratta in seguito), [...] affidata la parte decorativa incisoria delle "historie di Milano", commissionate nel 1622 allo stampatore regio e camerale Malatesta dal Consiglio municipale): è direttore dell'Accademia Ambrosiana fondata dal cardinale nel 1621 - e di nuovo negli ...
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LICINI, Osvaldo
Federico Pirani
Nacque il 22 marzo 1894 da Vincenzo e da Amedea Corazza a Monte Vidon Corrado, nelle Marche, dove trascorse l'infanzia con il nonno Filippo, essendosi la sua famiglia [...] Venezia), a cura di M. Apa et alii, Milano 1988; O. L., dipinti e disegni (catal., Ascoli Piceno), a cura di G. Malatesta, Milano 1988; C. Melloni - F. Minuti, Luoghi dell'immaginario e scene della vita di O. L. (catal.), Monte Vidon Corrado 1988; M ...
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GIORGETTI, Giacomo
Paola Mercurelli Salari
Figlio di Vincenzo e di Ottavia - di cui non si conosce il casato - nacque ad Assisi nel 1603, dove, il 12 febbraio, venne battezzato nel duomo di S. Rufino.
Vincenzo [...] del XVII secolo, tra cui diversi fogli riconducibili alla mano del G., donati al Comune dal pittore e collezionista Augusto Malatesta.
Fonti e Bibl.: Assisi, Arch. della cattedrale di S. Rufino, ms. 29: F. Frondini, Famiglie di Assisi (ante 1841), cc ...
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BUONARROTI, Michelangelo
Luitpold Dussler
Enzo Noè Girardi
Nacque il 6 marzo 1475 a Caprese (od. Caprese Michelangelo) da Ludovico di Leonardo Buonarroti Simoni e da Francesca di Neri di Miniato del [...] . 1101-1122). Verso il 9 settembre il B. era di nuovo a Firenze, ma il 21 settembre, avvertendo il tradimento incombente di Malatesta Baglioni, fuggì a Venezia, dove arrivò prima del 25 sett. (sua lettera a G. B. della Palla a Firenze, in Frey, 1907 ...
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MANTEGNA, Andrea
Michele Di Monte
Nacque, molto probabilmente nel 1431 - o al massimo alla fine del 1430 - a Isola di Carturo, o Insula de supra, come era allora designata nei documenti, oggi ribattezzata [...] contrada dell’Aquila, vicino alla cattedrale, poi, dal 1482, nella contrada del Cavallo, in una abitazione di proprietà della famiglia Malatesta. Solo nel 1494, quasi vent’anni dopo l’inizio dei lavori, per altro non ancora del tutto terminati, poté ...
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BRUNELLESCHI, Filippo
HHyman
Nacque a Firenze nel 1377, secondogenito dei tre figli di ser Brunellesco di Lippo Lapi, notaio, e di Giuliana degli Spini.
La prima Vita del B., scritta fra il 1480 e il [...] Manetti, p. 119) per torri e per un muro. Nel 1438 era a Rimini dove costruì, probabilmente, una fortezza per Sigismondo Malatesta. Vasari riferisce che fece un modello per la fortezza del porto di Pesaro.
Morì nella città natale il 15 apr. 1446 e fu ...
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ALBERTI, Leon Battista
Cecil Grayson
Giulio Carlo Argan
Nacque a Genova il 14 febbr. 1404, durante l'esilio degli Alberti da Firenze, secondo figlio naturale di Lorenzo di Benedetto Alberti e di Bianca [...] il 1447 e il '51)del palazzo Rucellai in via della Vigna a Firenze: tanto lontano dalle forme del tempio malatestiano da indurre lo Schlosser a trasferirne l'attribuzione, benché esplicitamente affermata dal Vasari, a B. Rossellino. Anche qui l'opera ...
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LIPPI, Filippo
Luca Bortolotti
Nacque intorno al 1406 a Firenze, figlio di Tommaso di Lippo, di professione macellaio, e di Antonia di ser Bindo Sernigi.
Secondo le indicazioni di Vasari (1568, p. 612), [...] convento domenicano di S. Vincenzo Ferrer, detto di Annalena dal nome di colei che l'aveva fondato nel 1453, Annalena Malatesta. Un'altra tavola dello stesso soggetto, in stretta relazione con la precedente e forse di pochi anni successiva, proviene ...
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malatestiano
agg. – Della famiglia dei Malatèsta (o di uno dei suoi membri), che dalla metà del sec. 13° ebbe per due secoli la signoria di Rimini, e anche di altre terre della Romagna e delle Marche. In partic.: Biblioteca m., fondata da...
v. intr. pron. [da ammutinarsi, per incrocio con la voce prec.], ant. – Ammutinarsi: tre giorni avanti che Malatesta partisse, ... i Còrsi ... s’abbottinarono, o, come si dice oggi, s’ammotinarono (Varchi).