Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] con Clemente V ad Avignone, favorisce il sorgere nello Stato della Chiesa, nelle Marche e nelle Romagne di signorie, come i Malatesta, i Da Polenta, gli Ordelaffi, i Manfredi. Ma soprattutto nella Valle Padana via via si costituiscono le più potenti ...
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MANTEGNA, Andrea
Michele Di Monte
Nacque, molto probabilmente nel 1431 - o al massimo alla fine del 1430 - a Isola di Carturo, o Insula de supra, come era allora designata nei documenti, oggi ribattezzata [...] contrada dell’Aquila, vicino alla cattedrale, poi, dal 1482, nella contrada del Cavallo, in una abitazione di proprietà della famiglia Malatesta. Solo nel 1494, quasi vent’anni dopo l’inizio dei lavori, per altro non ancora del tutto terminati, poté ...
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BRUNELLESCHI, Filippo
HHyman
Nacque a Firenze nel 1377, secondogenito dei tre figli di ser Brunellesco di Lippo Lapi, notaio, e di Giuliana degli Spini.
La prima Vita del B., scritta fra il 1480 e il [...] Manetti, p. 119) per torri e per un muro. Nel 1438 era a Rimini dove costruì, probabilmente, una fortezza per Sigismondo Malatesta. Vasari riferisce che fece un modello per la fortezza del porto di Pesaro.
Morì nella città natale il 15 apr. 1446 e fu ...
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PETRARCA, Francesco
M. Ariani
Poeta e scrittore in volgare e in latino, nato ad Arezzo nel 1304, morto ad Arquà nel 1374.P. è, assieme a Giovanni Boccaccio, il massimo esponente del protoumanesimo tardomedievale: [...] immagine era bramata da potenti e ammiratori. È lo stesso P. a raccontare (Seniles, I, 6, del 1362) che Pandolfo Malatesta, signore di Pesaro, per ben due volte gli mandò un pittore per ritrarlo, la prima volta addirittura quando ancora abitava ad ...
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LIPPI, Filippo
Luca Bortolotti
Nacque intorno al 1406 a Firenze, figlio di Tommaso di Lippo, di professione macellaio, e di Antonia di ser Bindo Sernigi.
Secondo le indicazioni di Vasari (1568, p. 612), [...] convento domenicano di S. Vincenzo Ferrer, detto di Annalena dal nome di colei che l'aveva fondato nel 1453, Annalena Malatesta. Un'altra tavola dello stesso soggetto, in stretta relazione con la precedente e forse di pochi anni successiva, proviene ...
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Il Rinascimento. Gli ingegneri del Rinascimento: dalla tecnica alla tecnologia
Paolo Galluzzi
Gli ingegneri del Rinascimento: dalla tecnica alla tecnologia
Nell'immagine convenzionale del Rinascimento [...] 'ingegneria e di architettura militare, come il codice contenente il De re militari di Roberto Valturio, inviatogli da Sigismondo Malatesta per il tramite di Matteo de' Pasti.
Le trame che s'intravedono nella scarna biografia intellettuale di Mariano ...
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BOLOGNA
R. Grandi
(lat. Bononia)
Città dell'Italia settentrionale, capoluogo dell'Emilia Romagna, situata nella pianura padana allo sbocco delle valli del Reno e del Savena.
Storia e urbanistica
La [...] ebrei idolatri) e il fervido protoumanesimo di cui si facevano promotrici le corti dell'Italia padana, dalla Rimini dei Malatesta (affreschi cavallereschi di Montefiore Conca; Crocifissione su tavola ora nella Gall. Colonna a Roma) alla Verona degli ...
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RITRATTO
P.C. Claussen
T. Velmans
L. Travaini
Le aspettative collegate a un r. nel Medioevo sono di diversa natura. In ambito religioso, per es. come immagine del fondatore, oppure come effigie funebre, [...] opera dei fratelli Sesto (Stahl, 1993; Stahl, Waldman 1993-1994; Desnier, 1995); la testa di profilo di Pandolfo III Malatesta (1404-1421) sul soldo di Brescia (Corpus Nummorum Italicorum, IV, 1913, p. 84).
Bibl.:
Fonti. - Tommaso d'Aquino, Tractatus ...
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malatestiano
agg. – Della famiglia dei Malatèsta (o di uno dei suoi membri), che dalla metà del sec. 13° ebbe per due secoli la signoria di Rimini, e anche di altre terre della Romagna e delle Marche. In partic.: Biblioteca m., fondata da...
v. intr. pron. [da ammutinarsi, per incrocio con la voce prec.], ant. – Ammutinarsi: tre giorni avanti che Malatesta partisse, ... i Còrsi ... s’abbottinarono, o, come si dice oggi, s’ammotinarono (Varchi).