Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Ospedali, università e medicina
Maria Conforti
Il medico e anatomista danese Thomas Bartholin (1616-1680) negli anni Quaranta del Seicento aveva visitato l’Italia in un grand tour medico che lo aveva [...] gratuitamente dal romano arcispedale di S. Spirito in Sassia, dove si curavano i malati di ‘febbri’, tra cui la malaria, endemica a Roma e nella campagna che la circondava.
Gli ospedali divennero presto anche luoghi di sperimentazione e indagine ...
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Ospedale
Anna Laura Palazzo
Eugenia De Luca
Antonino Iaria
Il termine ospedale (derivato del latino hospitale, neutro sostantivato dell'aggettivo hospitalis, "ospitale", con il senso di "alloggio [...] negli assedi subiti dalla città.
Nel corso dell'Ottocento diversi traguardi sanitari sono stati conseguiti: regrediscono malattie come la malaria o il vaiolo, quest'ultimo grazie all'introduzione del vaccino, entrato in uso sin dagli ultimi anni del ...
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La seconda rivoluzione scientifica: introduzione. Le specificita della materia vivente
Gilberto Corbellini
Le specificità della materia vivente
Apartire dalla seconda metà dell'Ottocento le scienze [...] condizioni ben definite e soprattutto insetti vettori specifici. Per esempio, gli studi sul meccanismo di trasmissione della malaria dimostrarono che i parassiti che causano le diverse forme della malattia possono essere trasmessi non da qualsiasi ...
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Scienza greco-romana. Pensiero medico e pratica della medicina nei trattati ippocratici
Armelle Debru
Pensiero medico e pratica della medicina nei trattati ippocratici
Nelle circostanze politiche e [...] che il motivo fosse in parte legato alla realtà nosologica del tempo, dominata dalle febbri e da una forte incidenza della malaria; ciò spiega, per esempio, perché l’autore del Prognosticon si servisse sistematicamente del periodo di quattro giorni o ...
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L'Ottocento: scienze mediche. Medicina e societa
William F. Bynum
Medicina e società
La medicina è "una scienza sociale, e la politica non è altro che medicina su vasta scala", scriveva Rudolf Virchow [...] tropicali sicuri per le razze bianche. La scoperta a fine secolo del coinvolgimento delle zanzare nella trasmissione della malaria e della febbre gialla suscitò particolare emozione ma accese il conflitto fra Ronald Ross (1857-1932) dall'Inghilterra ...
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Neonato
Giovanni Bucci
Annamaria Giua
Francesca Campi
Anna Fabrizi
Marinella Rosano
Si chiama neonato il bambino nel periodo fra il momento della nascita e le prime quattro settimane di vita, quando, [...] più temibili per tale evenienza sono quelle del gruppo TORCH - toxoplasmosi, rosolia, Cytomegalovirus, Herpes simplex -, la sifilide, la malaria); l'esposizione materna a droghe e farmaci, in quanto l'uso di farmaci o l'abitudine a fumo, alcol o ...
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BIOTECNOLOGIE
Alberto Albertini
Walter Marconi
Biotecnologie di Alberto Albertini
sommario: 1. Introduzione generale. 2. Processi biotecnologici fondamentali: a) colture microbiche; b) attività enzimatiche; [...] ha consentito inoltre lo sviluppo di nuovi vaccini specialmente per malattie virali (epatite B) o parassitarie (malaria, schistosomiasi): il vantaggio in questo caso è rappresentato dalla purezza e dalla sicurezza del prodotto rispetto ai ...
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malaria
malària s. f. [da mal’aria, cioè mala aria «aria cattiva, dannosa»]. – Malattia infettiva a carattere endemico e talvolta epidemico, frequente nelle zone tropicali e subtropicali, paludose, causata nell’uomo e in varî animali (mammiferi,...
malarico
malàrico agg. [der. di malaria] (pl. m. -ci). – Di malaria, che si riferisce alla malaria, che è infestato dalla malaria: febbre, infezione m.; zone malariche. Come sost., persona affetta da malaria.