Medico francese (Parigi 1845 - ivi 1922). Medico militare, prestò servizio presso l'ospedale di Val-de-Grâce e poi in Algeria, dove condusse sistematiche ricerche sulla malaria, della cui natura parassitaria [...] e di medicina clinica a Val-de-Grâce, poi (1894) entrò nell'Istituto Pasteur, ove si dedicò soprattutto allo studio della malaria e della tripanosomiasi tropicale. Nel 1907 ebbe il premio Nobel per la medicina. Fra le opere si ricordano: Nature ...
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DIONISI, Antonio
Gian Franca Moiraghi
Nacque a Pietracamela (Teramo) il 29 apr. 1866 da Francesco ed Enrica Tauri. Compiuti gli studi classici nel convitto nazionale "Cirillo" di Bari, si laureò in [...] di 20 centigrammi di chinino in forma di tabloidi, prodotti dallo Stato, da 15 a 5 giorni prima di entrare in zona malarica, di proseguirlo per almeno due mesi dopo esserne usciti e di riprenderlo in seguito da marzo a giugno onde evitare che l ...
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Stato patologico caratterizzato da progressiva diminuzione del peso corporeo, decadimento del trofismo e delle funzioni fondamentali. È conseguenza di varie malattie: infezioni acute e croniche (tubercolosi, [...] malaria), tumori maligni, intossicazioni croniche (alcolismo, saturnismo), determinate malattie nervose e mentali. ...
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PARASSITOLOGIA (XXVI, p. 308)
Nonostante i crescenti progressi nel campo dell'igiene e della profilassi, alcune elmintiasi, come per es. la schistosomiasi da Schistosoma mansoni, che si sta paurosamente [...] un ciclo al di fuori dei corpuscoli rossi, chiarendo così molti lati restati ancora oscuri nell'infezione malarica (v. malaria, in questa App.).
I moderni mezzi di comunicazione e quindi il pericolo di trasportare rapidamente artropodi trasmettitori ...
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Igienista italiano (Cagli 1857 - Monza 1914). Prof. d'igiene dal 1886, insegnò a Palermo e a Roma. Fondamentali i suoi contributi sull'etiologia della meningite cerebro-spinale e delle dissenterie e quelli [...] sul ciclo biologico del parassita malarico. Iniziatore e animatore in Italia della lotta antimalarica, presentò in parlamento (fu deputato dal 1892 al 1913) la legge sul chinino di stato (1900). È stata pubblicata postuma una sua fondamentale Storia ...
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Patologo italiano (Bologna 1862 - Roma 1929). Fu primario degli Ospedali Riuniti (1896) e prof. di patologia generale nell'univ. di Roma (dal 1900); socio corrispondente dei Lincei (1923). Con E. Marchiafava, [...] G. B. Grassi e A. Celli ha il merito di avere risolto il problema eziologico e patogenetico della malaria. Al nome di B. è legata una classificazione dei varî tipi di febbre dovuti al Plasmodium praecox, la descrizione del ciclo di sviluppo del ...
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Chirurgo (Roma 1851 - ivi 1926); primario degli ospedali di Roma, fu tra i primi in Italia a iniziare, con successo, la chirurgia addominale e quella cerebrale. Benemerito della lotta alla malaria nell'Agro [...] Romano ...
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Sindrome cerebellare che insorge acutamente nel corso di varie malattie infettive in seguito a intossicazioni e che in genere regredisce rapidamente. Una forma particolarmente ben studiata è la c. da malaria. ...
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terzana Febbre che compare a giorni alterni (ossia ogni terzo giorno se nel conteggio si calcolano entrambe le giornate in cui si verificano 2 accessi febbrili consecutivi); è propria della malaria. ...
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Medico e patologo italiano (Pietracamela 1866 - Salice Terme 1931). Prof. di anatomia patologica a Modena (1904), Palermo (1910) e Roma (dal 1922); socio corrispondente dei Lincei (1926). Autore di ricerche [...] sulla malaria, interpretò il significato biologico della fase semilunare del parassita malarico estivo autunnale. ...
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malaria
malària s. f. [da mal’aria, cioè mala aria «aria cattiva, dannosa»]. – Malattia infettiva a carattere endemico e talvolta epidemico, frequente nelle zone tropicali e subtropicali, paludose, causata nell’uomo e in varî animali (mammiferi,...
malarico
malàrico agg. [der. di malaria] (pl. m. -ci). – Di malaria, che si riferisce alla malaria, che è infestato dalla malaria: febbre, infezione m.; zone malariche. Come sost., persona affetta da malaria.