Scultore (sec. 12º); operò in Abruzzo, firmando il pulpito della chiesa di S. Angelo a Pianella. Lavorò forse al portico del monastero di S. Clemente di Casauria. ...
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Pittore (Pratovecchio, Casentino, 1397 - Firenze 1475). P. U. fu della generazione di Masaccio e di Brunelleschi; il rigore prospettico e la potenza plastica delle loro opere impressionarono il suo spirito, [...] prevalentemente nel duomo, lavorò al monumento equestre di Giovanni Acuto, affrescato nella navata sinistra (1436), ai clipei cerchia di P. U. sono raggruppate sotto il cosiddetto maestro di Karlsruhe o di Quarata (Adorazione del Bambino a Karlsruhe ...
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Architetto e scrittore italiano (Roma 1836 - Milano 1914), fratello di Arrigo. Educato a Venezia, nel 1856 fu chiamato dal suo maestro P. Selvatico a insegnare all'Accademia. Dal 1860, per 48 anni, insegnò [...] Evo in Italia, 1880), lasciò alcuni felici racconti (Storielle vane, 1876; Senso. Nuove storielle vane, 1883), nei quali si rivela acuto psicologo e sensibile narratore, e Gite di un artista (1884), ove la sua mano di paesaggista scopre venature di ...
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Francescano (Cesena 1270 circa - Monaco di Baviera 1342). Maestro di teologia a Parigi, eletto generale dell'ordine (1316) in un momento acuto della lotta con gli spirituali per l'osservanza della regola; [...] in linea con l'azione del pontefice Giovanni XXII intervenne contro il movimento degli spirituali. La rottura con il pontefice avvenne dopo che il capitolo generale francescano di Perugia (1322) presediuto ...
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Poeta, narratore, drammaturgo tedesco (Francoforte sul Meno 1749 - Weimar 1832). Genio fra i più poderosi e poliedrici della storia moderna, si manifestò in un'epoca in cui ormai risultava operante la [...] la commedia d'ambiente Die Mitschuldigen ("I correi"), quadro acuto e scettico del mondo borghese. Marginali composizioni poetiche, raccolte "realismo poetico" assunse G. come suo modello e maestro; il liberalismo borghese vide in lui l'ultimo e ...
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Chimico e fisico inglese (Newington, Surrey, 1791 - Hampton Court 1867). Di umili origini (era figlio di un fabbro), F. lavorò per alcuni anni come apprendista presso un rilegatore di libri; il suo acuto [...] di Davy, svolse diverse ricerche di chimica pura che lo videro conquistarsi un ruolo di sempre maggiore autonomia rispetto al maestro. Nel 1820 scoprì due composti (C2Cl4, C2Cl6) derivanti dalla sostituzione e dalla addizione, con cloro, di atomi di ...
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Scrittore e pensatore tedesco (Kamenz, Sassonia, 1729 - Braunschweig 1781). Destinato, per tradizione familiare, alla carriera ecclesiastica, preferì invece dedicarsi ad altri studî, frequentando a Lipsia [...] quindi di nuovo a Berlino, dove si confermò definitivamente maestro della critica. Nel 1760 accettò il posto di segretario 1755) crea il primo dramma borghese tedesco che proponga un'acuta dialettica delle passioni. Ma ben altre vette attinse L. con ...
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Filosofo (n. in Scozia, prob. presso Duns, Berwick, 1265-66 circa - m. Colonia 1308). Verso il 1278 entrò nell'ordine dei frati minori; nel 1303 leggeva le Sentenze a Parigi ove divenne poi maestro di [...] opere logiche (Porfirio, Aristotele), De anima e Theoremata (redatte da discepoli, non sappiamo se approvate dal maestro). D. S., che è forse il più acuto pensatore del Medioevo (ebbe difatti il nome di Doctor subtilis), dedicò gran parte delle sue ...
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Fava, Giuseppe (Pippo). – Giornalista e scrittore italiano (Palazzolo Acreide, Siracusa, 1925 - Catania 1984), vittima della mafia. Laureatosi in Giurisprudenza nel 1947 presso l’Università di Catania, [...] al 1978 di Espresso sera. Intellettuale a tutto campo, acuto analista della cultura e della società siciliane, F. ha politiche ed economiche. Propugnatore di un giornalismo etico e maestro di una classe di giovanissimi giornalisti in lotta contro la ...
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Pittore (Firenze 1422 circa - ivi 1457). La pala di Pistoia, ora alla National Gallery di Londra, è il solo dipinto che i documenti accertino di P.; ma il Vasari ricorda di lui la predella del polittico [...] la maniera di P. è già fortemente individuata: si distingue dal polittico per un senso plastico più acuto, come formato sui primi e più masacceschi modi del maestro, e per il colorito brillante senza le ombre e le iridescenze, in cui Filippo Lippi lo ...
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suono
suòno (poet. o pop. sòno) s. m. [lat. sŏnus]. – 1. La causa delle sensazioni acustiche, consistente in vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque), che possono essere eccitate in esso o ad esso trasmesse...
formare
v. tr. [lat. fōrmare] (io fórmo, ecc.). – 1. a. Dare forma a un oggetto; lavorare, modellare la materia per ridurla alla forma voluta: f. un busto d’argilla; Dio formò il corpo d’Adamo col fango della terra; per estens., riferito all’opera...