Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Niccolò Machiavelli
Gennaro Maria Barbuto
«Essendo voi sempre stato ut plurimum extravagante di opinione dalla commune, et inventore di cose nuove et insolite» (Guicciardini a Machiavelli, Modena, 18 [...] 1531, ancora dal Blado e dal Giunta.
Nelle grazie dei Medici, che però mai gli affidarono compiti politici di qualche rilievo, Machiavelli riuscì a entrare solo verso il 1520, proprio per i buoni offici di alcuni suoi amici degli Orti Oricellari. Ne ...
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Scrittore politico (Bene, od. Bene Vagienna, 1544 - Torino 1617). Gesuita dal 1560, lasciò nel 1580 l'Ordine per urti coi superiori; dal 1582 divenne segretario di s. Carlo Borromeo. Nel 1585 fu in Francia, [...] , fu per otto anni precettore dei figli di questo. Poi fu lasciato libero di attendere ai suoi studî. Attento lettore del Machiavelli e di J. Bodin, espose le sue idee politiche, dopo un primo abbozzo (De regia sapientia, 1583), nella opera sua più ...
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Espressione entrata nell’uso intorno alla metà del sec. 16°, per designare l’interesse dello Stato assunto come ragione o criterio di valutazione e azione politica. Le basi della ragione di Stato si [...] trovano nelle idee di N. Machiavelli, ma il problema del contrasto tra politica e morale fu affrontato decisamente nel 1589 da G. Botero che, nel suo trattato Della ragion di Stato, si propose di rimettere la ragione di Stato «sotto la ...
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Governo, forme di
Nicola Matteucci
Premessa
Sin dal suo primo manifestarsi il pensiero politico ha costruito grandi tipologie per mezzo delle quali classificare le unità politiche esistenti: dato che [...] romana (e in subordine quelle di Venezia e di Firenze) e il Regno di Francia. Nella sua esaltazione del governo misto romano Machiavelli è lontano da Polibio e dai nostri umanisti, che esaltavano in esso la durata, l'ordine e la pace. A Roma fino ...
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Il complesso delle attività che si riferiscono alla ‘vita pubblica’ e agli ‘affari pubblici’ di una determinata comunità di uomini. Il termine deriva dal greco pòlis («città-Stato») e sulla scia dell’opera [...] tradizione dell’Occidente moderno e contemporaneo è risultata per lo più dominante l’idea tipicamente realistica – fissata da N. Machiavelli e poi riformulata da M. Weber – della p. come sfera autonoma e autonormativa dell’agire, indipendente cioè da ...
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Politica, scienza della
Angelo Panebianco
(v. politologia, App. V, iv, p. 166)
Genesi e definizioni
È impossibile stabilire la 'data di nascita' della s. della politica. Il nome - politiké epistéme [...] di democratizzazione si è spezzato, o quanto meno si è allentato, il legame fra politica e Stato. Nell'età moderna, dopo Machiavelli e il sorgere del moderno Stato europeo, la s. della p. aveva finito per identificare 'politica' e 'Stato': la s ...
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Scrittore politico inglese (Upton 1611 - Westminster 1677). Di famiglia aristocratica, studiò a Oxford e successivamente viaggiò a lungo in Europa prestando servizio militare nell'esercito del principe [...] la sua amicizia personale a Carlo I che volle assistere durante la prigionia e fino all'esecuzione. Ammiratore di Machiavelli e di Hobbes, H. condusse una vigorosa e realistica analisi delle cause economico-sociali della rivoluzione puritana. La sua ...
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Storico italiano del pensiero politico (Palermo 1897 - Roma 1957); prof. di storia delle dottrine politiche nell'univ. di Trieste (1940), fondatore e direttore (dal sett. 1945 al febbr. 1946) del settimanale [...] liberale di Trieste, ha scritto tra l'altro: Il problema religioso dal punto di vista dell'idealismo attuale (1938), Saggio sul pensiero filosofico e civile di F. M. Pagano (1939), Machiavelli (1939), Il liberalismo giuridico di M. Minghetti (1946). ...
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Tirannide
Giovanni Giorgini
La tirannide antica
La tirannide è una forma di gestione del potere e quindi una realtà della politica, ma il concetto di tirannide non è l'immediato rispecchiamento di questa [...] ; le seconde sono quelle fini a se stesse, che dipendono dall'innata malvagità del governante. Emerge qui con chiarezza come Machiavelli abbia un'acuta consapevolezza che il male rimane tale ("se del male è licito dire bene") anche quando il Principe ...
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TERRORISMO
Luciano Pellicani e Donatella della Porta
Aspetti storici
di Luciano Pellicani
Terrorismo di Stato e terrorismo contro lo Stato
Se per terrorismo si intende l'uso sistematico della violenza [...] è una delle più antiche e comuni risorse politiche. Tant'è vero che nei Discorsi sulla prima deca di Tito Livio Machiavelli scrisse, senza tema di smentite, che lo studio della storia insegnava che i governanti, al fine di consolidare il loro dominio ...
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machiavelliano
agg. – Di Niccolò Machiavelli, il grande scrittore e pensatore politico fiorentino (1469-1527); relativo al Machiavelli: le opere m., il pensiero m., lo stile machiavelliano. È aggettivo d’introduzione recente, preferito, quando...
machiavellico
machiavèllico agg. (pl. m. -ci). – Conforme alle dottrine di Niccolò Machiavelli, come sono state spesso interpretate, soprattutto in passato, ossia con enfasi particolare sul cinismo e sulla spregiudicatezza che sarebbero giustificati...