Camerini, Mario
Alessandra Cimmino
Regista cinematografico, nato a Roma il 6 febbraio 1895 e morto a Gardone Riviera (Brescia) il 4 febbraio 1981. Autore sensibile, dotato di malinconica ironia e di [...] a Milano quasi tutto fuori dagli studi, in esterni alla Fiera, sui tram, sul lago di Como, utilizzando una macchina da ripresa a mano, risultò un piccolo capolavoro nel genere della commedia sentimentale e aprì una fase particolarmente fortunata e ...
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Genina, Augusto
Alessandra Cimmino
Regista cinematografico, nato a Roma il 28 gennaio 1892 e morto ivi il 28 settembre 1957. Entrato in contatto con il mondo del cinema nei primi anni Dieci capì subito [...] in nuce nella precedente produzione. Girato per gran parte in Libia, questo melodramma coloniale è vivificato dall'espertissima macchina da presa di G. che, forte della sua esperienza nel cinema muto, dalle raccolte inquadrature degli interni ...
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Iugoslavia
Eusebio Ciccotti
Cinematografia
Per 'cinema iugoslavo' si intende il cinema prodotto nella ex Iugoslavia o in parte di essa (dopo il 1991, infra) dal 1918 al 2002. Quando arrivò il cinema, [...] , che fecero il giro del mondo scioccando le platee.
Il primo periodo: 1905-1914
Il primo cineasta proprietario di una macchina da presa in quei luoghi fu Milton Manaki, macedone d'origine valacca: appena acquistata si mise a riprendere un gruppo di ...
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Ford, John
Fabio Troncarelli
Nome d'arte di Sean Aloysius O' Fearna (O'Feeney o O'Fienne nella grafia anglicizzata), regista cinematografico statunitense, di origine irlandese, nato a Cape Elizabeth [...] , che si rifaceva a sua volta alla novella Boule de suif di G. de Maupassant. I grandi spazi, perlustrati dalla macchina da presa, e, di contro, il microcosmo rappresentato simbolicamente dalla diligenza, le sequenze di azioni serrate, il senso dell ...
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Filippine
Grazia Paganelli
Cinematografia
Nelle F. il cinema ha sempre rappresentato una parte importante della vita quotidiana e della cultura dei suoi abitanti, e il suo sviluppo ha proceduto costantemente [...] Manuel Conde, noto anche con il soprannome di 'DeMille filippino' per i suoi film spettacolari. Passato dietro la macchina da presa, Conde raggiunse la piena maturità negli anni Cinquanta con film di genere epico-fantastico; un eccellente esempio ...
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Produzione
Sergio Toffetti
La costituzione di una struttura tecnico-finanziaria destinata stabilmente alla p. di film si impose molto presto nel panorama industriale della settima arte, e cioè quando [...] nuovi protagonisti, decisi a occuparsi esclusivamente della realizzazione di film, svincolandosi dall'ambizione o dall'obbligo di produrre macchine da presa. Queste prime manifatture di film si dettero un'organizzazione che si collocava a metà tra le ...
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Testimonianze - Luchino Visconti
Marco Tullio Giordana
Luchino Visconti
I suoi film li ho visti nell'adolescenza. Già sapevo qualcosa sul cinema, sullo star system, sulla celebrità del metteur en scène. [...] da lassù). Gli obiettivi non sono che moltiplicatori di attenzione, di fuoco, sul volto (e canto) degli attori. Più che la macchina da presa ‒ difatti quasi sempre denotativa ‒ conta la mise en espace, quello che si consuma in scena, le dinamiche di ...
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Deleuze, Gilles
Daniele Dottorini
Filosofo francese, nato a Parigi il 18 gennaio 1925 e morto ivi, suicida, il 4 novembre 1995. Tra le figure più innovative del pensiero del Novecento, D. ha rappresentato [...] seconda della reazione che essa suscita, a seconda del punto di vista che si adotta, sia dalla prospettiva della macchina da presa, sia dalla prospettiva dello spettatore. L'immagine-movimento si articola in tre tipologie: l'immagine-percezione (che ...
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Cubismo
Gianni Rondolino
Rapporti con il cinema: il cinema cubista
Nella storia delle avanguardie artistiche del 20° sec. un posto di indubbio rilievo ebbe il C., nell'ambito delle arti figurative. [...] i frammenti, il corpo umano quasi 'sezionato' nelle sue componenti e articolazioni, le scritte, i luoghi colti dalla macchina da presa in scorci e prospettive particolari subiscono una sorta di frantumazione dinamica, appunto 'cubista', che trasforma ...
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Zavattini, Cesare
Cristina Jandelli
Soggettista e sceneggiatore, scrittore e giornalista, nato a Luzzara (Reggio Emilia) il 20 settembre 1902 e morto a Roma 13 ottobre 1989. Con il suo lavoro complessivo [...] della realtà stessa un racconto ("il tempo è maturo per buttare via i copioni e per pedinare gli uomini con la macchina da presa", osservava enunciando la sua teoria del pedinamento, per la quale v. teorie del cinema), immaginando infine l'epoca in ...
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macchina
màcchina (ant. màchina) s. f. [dal lat. machĭna, che è dal gr. dorico μαχανά, attico μηχανή]. – 1. In senso storico e antropologico, qualsiasi dispositivo o apparecchio costruito collegando opportunamente due o più elementi in modo...
macchinare
v. tr. [dal lat. machinari, der. di machĭna nel senso di «macchinazione, inganno»; nel sign. 2, der. di macchina] (io màcchino, ecc.). – 1. Ordire, preparare, tramare, a danno di altri: m. insidie; m. la morte, la rovina di qualcuno;...