CAMOZZI, Carlo Francesco (al secolo Giovanni Battista)
Fortunato Margiotti
Nacque a Breno (Brescia) il 17 sett. 1672 da nobile famiglia e all'età di diciassette anni si recò a Roma dove il 22 nov. 1689 [...] I, Münster i.W. 1916, pp. 379 s.; A. Kleinhans, Historia studii linguae arabicae etcollegii missionum O. F. M. in conventu ad S. Petrum in Monte Aureo Romae erecti, Quaracchi 1930, pp. 123-26; G. G. Sbaraglia, Supplementum et castigatio ad scriptores ...
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GIOVANNI BATTISTA di San Michele Arcangelo
Piero Doria
Fratello del futuro santo Paolo della Croce, nacque da Luca Danei e da Annamaria Massari il 4 apr. 1695 a Ovada, presso Alessandria.
Trasferitasi [...] 1934; Mauro dell'Immacolata, Sulle orme di s. Paolo della Croce, Roma 1959, passim; G. De Sanctis, Il santo fratello di s. Paolo della Croce (ven. p. G. di S. M.), Napoli 1963; Id., G. di S. M., in Bibliotheca sanctorum, VI, Roma 1965, coll. 945 s. ...
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BAFFI, Bartolomeo
Nicola Raponi
Nacque a Lucignano (Siena) nella prima metà del sec. XVI, ed entrò presto tra i minori conventuali. Conseguì il dottorato in teologia, dedicandosi anche agli studi di [...] nell'orazione De admirabili Dei O. M. in urbem Romam charitate (Mediolani 1569), dedicata al cardinale M. A. Colonna e scritta in occasione della riunione del capitolo generale del suo Ordine a Roma. In essa una notevole padronanza delle fonti ...
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CASTELLANO da Bologna
Marco Palma
Non si conosce il cognome di questo illustre rappresentante del movimento francescano a Bologna nel Trecento, e ciò complica notevolmente il problema della sua identificazione [...] , 5, nn. 207, 211, 214, 216; B. Bughetti, Decreta duo electionis ministri provincialis O.F.M. in prov. Bononiensi (1349) et in prov. Rom. (1439), in Archivum franciscanum histor., VII (1914), p. 506; J. Glénisson-G. Mollat, L'administration des Etats ...
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Eretico (n. Sinope 85 d. C. circa - m. 160 circa). Di agiata condizione, si trasferì a Roma; quando espose le sue tesi sulla totale inconciliabilità tra Nuovo e Vecchio Testamento fu subito scomunicato. [...] rigorosa mortificazione (digiuni, astensione dai cibi carnei, castità perfetta). Sembra che M. raccogliesse in un insieme organico (Instrumentum) passi del Nuovo Testamento epurato, in base ai suoi principi, di ogni influenza ebraica e dando rilievo ...
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Termine diffuso in molte lingue austronesiane della Melanesia e della Polinesia, con il significato generale di «forza sovrannaturale», «potere spirituale», «efficacia simbolica». Il termine si diffuse [...] . Lévi-Strauss, riprendendo l’analisi di H. Hubert e M. Mauss che avevano sottolineato come il termine apparisse di volta in volta un sostantivo, un aggettivo o ancora un verbo, considerò il m. come un concetto ‘vuoto’, che può tuttavia rivestirsi di ...
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Eretico (n. in Celesiria - m. Costantinopoli 367 circa). Studiò con maestri ariani la teologia in Antiochia, e in Alessandria la filosofia aristotelica. Nella polemica trinitaria del 4º sec. sostenne l'impossibilità [...] del Padre col Figlio, che diceva "di altra sostanza" (ἐξ ῾ετέρας οὐσίας), e creato "dal nulla" (ἐξ οὐκ ὄντων). Diacono in Antiochia (350), destituito ed esule, fu richiamato da Eudossio (358), ma condannato dai semiariani nel 3º concilio di Sirmio e ...
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Teologo e mistico (n. probabilmente in Scozia - m. Parigi 1173); canonico, poi (1162) priore dell'abbazia di S. Vittore a Parigi, occupa un posto importante nella scolastica per alcune opere in cui diede [...] hominis). Ma interessante è altresì la sua produzione più schiettamente teologica, in cui egli applica il metodo anselmino nella ricerca delle rationes necessariae del dogma: in questo senso è molto significativo il De Trinitate. È anche autore di ...
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Benedettino, primo poeta cristiano in Inghilterra (m. 670 circa). Umile bovaro, a quanto racconta Beda (Hist. Eccl., IV, 24), del monastero di Streoneshalch, mentre una notte si svolgeva ivi una gara di [...] canto, come per divina ispirazione fu spinto a poetare e improvvisò un mirabile inno alla creazione, di cui Beda riporta in latino alcuni versi e che è l'unica opera sicura. L'umanista F. Junius (François du Jon) gli attribuì i poemi sulla Genesi, l' ...
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Teologo (n. in Bretagna - m. dopo il 485), monaco a Lérins di cui divenne abate nel 433, quindi vescovo di Riez (prima del 462). Degli scritti, un Adversus arianos et macedonianos è da ritenere perduto; [...] e coeternità dello Spirito Santo al Padre e al Figlio. In altra questione, quella della grazia, F., dopo la condanna adottando però le concezioni semipelagiane, tradizionali a Lérins. In una delle 10 lettere pervenuteci, difende la corporeità dell ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...