Figlio (1489-1568) del duca Enrico il Maggiore, successe al padre nel 1514, e si prefisse la formazione di un'organica unità statale indivisibile tra gli eredi. Per questa ragione tenne prigioniero per [...] fronteggiare le incursioni del margravio Alberto Alcibiade di Kulmbach, che fu da lui vinto a Sievershausen (1553). Ritornato in possesso del ducato, si dimostrò più mite e si riconciliò con il figlio Giulio, suo erede, convertitosi al luteranesimo. ...
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Teologo luterano (Breslavia 1799 - Halle 1877); fu prof. di teologia a Halle (1823), provocando, con il suo insegnamento, l'opposizione sia di F. D. E. Schleiermacher, sia dei teologi razionalisti di Halle; [...] Stadiums der Aufklärung, 1865) T. si pone come uno dei principali avversarî del razionalismo o liberalismo teologico entro il luteranesimo, e uno dei maggiori rappresentanti (non dal punto di vista speculativo ma sentimentale e morale) del "risveglio ...
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Città della Germania (245.467 ab. nel 2006), in Bassa Sassonia situata a 42 m s.l.m. all’incrocio delle strade Augusta-Amburgo e Magdeburgo-Hannover. Il nucleo più antico sorge su un’isola formata dal [...] fronte ai duchi della casa guelfa; nel 15° sec. fu il centro delle città anseatiche della Sassonia. Passata nel 1528 al luteranesimo, lottò a lungo contro i duchi cattolici, che solo nel 1573 vi riportarono la capitale, già a Wolfenbüttel; nel 1806 ...
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Erudito e poeta tedesco (Halgehausen, Assia, 1488 - Marburgo 1540). Studiò a Erfurt, entrando a far parte del locale circolo umanistico sorto attorno a Muziano. A Erfurt, nel 1517, ottenne una cattedra [...] d'occasione, da ricordare gli Epicedien, fra cui i più notevoli quelli in memoria di Hutten (1525) e di Dürer (1528). A lui si devono inoltre pregevoli traduzioni in latino dei Salmi (1538) e dell'Iliade (1540). Aderì sin dall'inizio al luteranesimo. ...
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Fu secondo figlio dell'elettore Giovanni Cicerone di Brandenburgo e nacque il 28 giugno 1490. Avviato alla carriera ecclesiastica e ben nutrito anche di studî umanistici, a 23 anni egli era già vescovo [...] della vendita delle indulgenze: occasione, poi, con i suoi vergognosi abusi, alla prima levata di scudi del luteranesimo. Di fronte al quale, naturalmente, egli prese posizione contraria: tuttavia, da mecenate intelligente, che aveva goduto la ...
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ALTIERI, Baldassarre (Baldisara, Baltisara in sue lettere; Baldissera Alchieri in documenti inglesi)
Delio Cantimori
Nacque all'Aquila, non si sa in che data. Nel 1536 era segretario del conte C. Rangoni [...] l'aiuto di un amico, e dove Cosimo I l'accolse benevolmente, ma non poté permettergli di fare pubblica dichiarazione di luteranesimo; e poi a Ferrara, dove trovò accoglienza identica.
Mori, probabilmente a Bergamo, nell'agosto del 1550. Era stato in ...
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PISTORIUS, Johann
Di questo cognome (latinizzato da Becker) e di egual nome vi furono due personaggi, padre e figlio, dei quali il primo da cattolico diventò protestante, e il secondo da protestante [...] fino al 1567, e nel 1575 divenne medico di corte del margravio Carlo II di Baden-Durlach. Insoddisfatto del luteranesimo paterno, passò dapprima al calvinismo, e nel 1558 al cattolicismo. Trasferitosi a Friburgo, vi fu ordinato sacerdote nel 1891 ...
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(ted. Sachsen) Regione storica della Germania, la cui estensione e i cui limiti sono sensibilmente variati nel tempo. Nei primi secoli dell’era cristiana il nome designava il territorio abitato dai Sassoni; [...] al potere (dal 1806 con il titolo di re) fino al 1918.
Nell’età della Riforma la S. fu la roccaforte del luteranesimo; durante la guerra dei Trent’anni l’elettore Giovanni Giorgio I (1611-56), alleandosi ora con gli Svedesi, ora con gli Asburgo ...
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Le Fèvre d’Étaples, Jacques (latinizz. Faber Stapulensis) Umanista e teologo francese (Étaples, Passo di Calais, 1455 ca
Nérac 1536). Fu uno dei maggiori rappresentanti dell’umanesimo e dell’evangelismo [...] Vatable, M. Mazurier, P. Caroli (e a contatto con loro anche l’allievo di Le F., G. Farel, che passerà al luteranesimo). Nella convinzione che un ritorno alla vera parola della Scrittura fosse il più valido strumento di riforma, Le F. si dedicò alla ...
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Teologo protestante considerato il maggiore vivente, nato il 10 maggio 1886 a Basilea. Ha studiato a Berna, Berlino, Tubinga, Marburgo. Dal 1909 è stato pastore in varie comunità, dal 1921 professore universitario [...] della parola di Dio, il B. reagì al nazionalsocialismo e alle deviazioni nazionalsocialiste e stataliste del luteranesimo, cosicché nel 1934 dovette abbandonare l'insegnamento in Germania e riprenderlo nella Svizzera tedesca e francese. Attualmente ...
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luteranesimo
luteranéṡimo (o luteranismo) s. m. [dal nome di Martin Lutero (1483-1546), iniziatore della Riforma in Germania]. – Il complesso delle dottrine predicate da Lutero e svolte con accentuazioni e sistemazioni teologiche diverse dai...
predestinazione
predestinazióne s. f. [dal lat. praedestinatio -onis]. – Il predestinare o l’essere predestinato: questa p. di Firenze ad esser la capitale, per così dire, dell’arte nuova italiana (Carducci); con sign. più concr., il destino...