GUIDI, Iacopo
Stefano Calonaci
Nacque a Volterra il 14 ag. 1514 da Giovanni e Caterina Dorotea di Giovanni Inghirami, entrambi appartenenti a famiglie di antica origine cittadina.
Giovanni, nato nel [...] di uomini descritti "sitibondi del sangue dei loro nemici". Giovanni Guidi sostiene che il G. si adoperò innanzitutto a riorganizzare il culto proprio la pieve di Montignoso che, sebbene di scarsa rendita, era situata in un luogo bellissimo e non ...
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DAZIO, santo
Gabriella Braga
Non si sa quando e dove sia nato; si ignora anche il casato, essendo priva di qualsiasi fondamento la notizia che appartenesse alla famiglia Agliate, tramandata anche da [...] dei SS. Pietro e Paolo presso il palazzo di Hormisda. Neanche questo luogo sacro riuscì, però, a proteggere il pontefice e S. Vittore e dove fu fatto oggetto di un culto locale.
La canonizzazione popolare di D. è testimoniata, almeno dalla prima metà ...
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Vedi SAMOTRACIA dell'anno: 1965 - 1997
SAMOTRACIA (Σαμοϑράκη; Samothrace, o Samothracia)
K. Lehmann
Quest'isola montagnosa nel Mar Tracio era famosa nell'antichità per il suo santuario dei Grandi Dei, [...] culto samotracio (Diod. Sic., v, 47). A questa civiltà sono da riferire le origini del famoso santuario di cui rimane un muro "ciclopico" presso un altare di (tèmenos) nel centro del santuario, sul luogo in cui prima si riteneva fosse esistito un ...
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LONGOBARDO, Niccolò (Long Huamin, Jinghua)
Elisabetta Corsi
Nacque a Caltagirone il 10 sett. 1565 da Francesco, di famiglia patrizia, e da una tale Pernuzza. Nel settembre del 1581 entrò nel collegio [...] di fare esplicita richiesta al sovrano di liberalizzare il culto e la predicazione della fede cattolica.
Concluso il mandato di européens, Paris 1883, pp. 24 s.; titoli, luogo e anno di edizione di opere in altre lingue in E. Aguilera, Historia ...
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FERRAGATTI (Fieragatti), Nicola (Nicolaus de Bittonio)
Mario Sensi
Figlio di Nardo, nacque a Bettona (Perugia) intorno alla metà del sec. XIV. Nel 1376, già frate minore della provincia di S. Francesco, [...] . se la prende poi con i canonisti e in primo luogo con i cardinali, i quali con la loro interpretazione letterale il culto dovuto. o la soppressione di alcune prebende di S. Maria di Pieve Fanonica, superflue per le esigenze pastorali di quella ...
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FANTINO
Jean-Marie Sansterre
Quando, nel maggio del 591, viene citato per la prima volta nelle fonti a noi note, F. appare già rivestire il rango di defensor della Chiesa romana e serviva nell'amministrazione [...] culto cristiano - a dispetto delle precise direttive emanate in proposito dal pontefice - le loro sinagoghe "cum hospitiis suis". Il papa ordinò inoltre a F. di non solo avrebbe dovuto riunire e depositare in luogo sicuro quelle "res" ma ne avrebbe ...
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CHIZZOLA, Ippolito
Valerio Marchetti
Nato a Brescia nel 1521 circa da una famiglia gentilizia, fu canonico regolare lateranense in S. Afra. Settimodei nove figli di Giovanni, dottore di legge, e di [...] Dio. Gli altri tre discorsi seguenti trattano infatti: del culto dei santi e dell'invocazione del loro nome nella economia dedicatoria a Francesco Gonzaga, al di là della scontata proliferazione dei luoghi comuni che caratterizzano la struttura del ...
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GIACOMO (Iacobus)
Fulvio Delle Donne
Il futuro arcivescovo di Capua nacque con ogni probabilità a Capua intorno agli anni Ottanta del XII secolo. Secondo uno strumento notarile del 1241, oggi perduto [...] più che a Capua non viene mai segnalato un luogo istituzionalmente deputato all'insegnamento delle tecniche del dictamen prosastico In ogni caso, a dimostrare l'interesse e il culto estetico di G. per uno stile retorico armonioso e fiorito basti ...
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GAUDERICO
Federico Marazzi
Nulla si sa delle sue origini familiari e del luogo e data di nascita; la sua stessa esistenza in vita è testimoniata solo per gli anni 867-879.
Il nome, di origine germanica, [...] importante parte del programma clementino di G., quella relativa alla raccolta di testi che chiarissero le vicende del culto del santo, e alla loro riproposizione in forme accessibili al pubblico romano, quindi, in primo luogo in "sermo Romanus". G ...
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ASCENSIONE
V.M. Schmidt
L'a. è la salita di Cristo al cielo alla presenza degli apostoli dopo la risurrezione, della quale costituisce il completamento. La risurrezione di Cristo e la sua ascesa alla [...] , secondo At. 1, 12, ebbe luogo l'a. (Osborne, 1984): una di tali pietre che i pellegrini riportavano a casa 23, 1943, pp. 135-152; A. Grabar, Martyrium. Recherches sur le culte des reliques et l'art chrétien antique, II, Iconographie, Paris 1946; E. ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...