Nella storia delle religioni, divinità che ha un legame più stretto con una città rispetto a quello che la lega alle altre e perciò è da essa venerata con un culto particolarmente importante e solenne.
Nelle [...] conquista greca, per la nuova città di Alessandria si dovette fondare il cultodi una nuova divinità, Serapide, che ellenistico si diffuse nel mondo antico un nuovo concetto di divinità p.: come ogni luogo, così anche ogni città aveva la propria « ...
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In origine, breve narrazione relativa alla vita di un santo, della quale, a scopo edificativo o esemplare, si dava lettura il giorno della festa del santo. Più tardi, in base alla caratteristica saliente [...] invece dal suo modo di diffondersi: tradizioni locali sorte intorno a santuari e luoghidi pellegrinaggio si raccontano ai dirette a promuovere ed esaltare il culto dei santi nel cristianesimo. Come gli altri tipi di l. storiche, anch’esse si ...
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Nome di varie sante e beate.
1. Agnese, santa; vergine romana, martire di epoca incerta, venerata già nei primi decenniî del sec. 4º, della seconda metà del quale è la celebre epigrafe metrica di papa [...] dal nome. Nella basilica fuori le mura, il 21 gennaio, ha luogo la benedizione (attestata dalla metà del sec. 15º) dei due clarisse (1219). Culto permesso da Benedetto XIV (1752). Festa, 16 novembre.
3. Agnese (Segni) di Montepulciano, santa ( ...
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Profanazione di ciò che è sacro. Il termine latino sacrilegium (come il gr. ἱεροσυλία) originariamente aveva un significato molto ristretto, indicando semplicemente il furto di oggetti sacri da luoghi [...] cose sacre (cioè destinate al culto divino mediante la dedicazione o la benedizione costitutiva); il s. locale, che si ha quando viene commesso un fatto che, secondo il diritto canonico, importa violazione di un luogo sacro (Codex iuris canonici can ...
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Seppellimento del cadavere in una fossa scavata dentro terra. È la forma di sepoltura più diffusa e una delle più antiche. Nel Paleolitico superiore abbondanti sono le documentazioni del culto dei morti, [...] i Dayak del Borneo la deposizione secondaria costituisce il vero rito funebre (Tiwah), così come in altre società di lingua austronesiana. L’i. può avvenire in un cimitero o luogo dei morti collettivo oppure nel terreno della famiglia o del gruppo ...
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In senso storico, nome di cerimonie rituali, particolarmente quelle del culto dionisiaco. Poiché queste erano caratterizzate da particolare sfrenatezza dei partecipanti, il termine designa, per estensione, [...] più ampio di rovesciamento dell’ordine (per es., detronizzazione temporanea del re, libertà concessa agli schiavi ecc.) e che ha luogo spesso al le comprendono sono state individuate forme particolari, di solito tutte associate: l’orgiasmo motorio si ...
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biologia In embriologia, l’insieme dei materiali di riserva contenuti nel citoplasma della cellula dell’uovo che vengono utilizzati per la costruzione dell’embrione e metabolizzati da questo anche in periodi [...] vene vitelline) il sacco del tuorlo e danno luogo, fondendosi, all’arteria mesenterica superiore; le vene costruirono durante la permanenza di Mosè sul Sinai, con il permesso di Aronne (Esodo, 33). Era venerato con culto orgiastico, ma quando Mosè ...
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Nome di tre sante: 1` Cristina, martirizzata a Bolsena, forse nella persecuzione di Diocleziano. Testimoniano il suo culto la grande catacomba (sec. 4º, scoperta 1880), costruita sul luogo del suo sepolcro, [...] di Ravenna. Una leggenda greca composta in Egitto (priva di valore storico) ne fa una martire di Saint-Trond 1224). Narra Tommaso di Cantimpré nella Vita di lei (1232 circa) che 24 o 26 luglio. 3` Cristina di Stommeln, mistica (Stommeln, Colonia, 1242 ...
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(gr. ῞Ηλιος) Nome greco del dio Sole, col quale fu venerato in Grecia ma anche in Frigia, Assiria, Persia, Egitto, Libia, Etiopia. E. è il sole personificato, figlio dei titani Iperione e Teia (o Eurifaessa); [...] e tutto ode, più tardi, specialmente per gli Orfici, diviene la fonte della sapienza e poi dispensatore di prosperità e di vita.
Il luogo principale del cultodi E. fu Rodi, dove all’ingresso del porto si ergeva la sua statua, il cosiddetto colosso ...
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(gr. Τροϕώνιος) Figura della religione greca con culto oracolare a Lebadea in Beozia. Il mito lo presenta come ‘eroe’, con molte varianti circa la paternità (Zeus, Apollo, Ergino re di Orcomeno), e come [...] (avrebbe costruito celebri edifici come il tempio di Apollo a Delfi); nel culto molti tratti lo presentano quale divinità: è chiamato periodo di purificazione rituale e alcuni sacrifici preliminari, l’interpellante era condotto al mantèion (il luogo ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...