OTTMARSHEIM
R. Lehni
Cittadina francese dell'Alsazia (dip. Haut-Rhin), dove sorge la chiesa dedicata ai ss. Pietro e Paolo, già appartenente all'abbazia benedettina di Sainte-Marie.In ragione della [...] antico riutilizzato come edificio diculto cristiano. Burckhardt (1844) dimostrò però che si trattava di un edificio della prima delle volte, mentre nel 1875-1877 riguardarono in primo luogo le coperture esterne; a questi lavori si debbono anche ...
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CHIETI (Teate Marruccinorum)
V. Cianfarani
Città nella odierna regione degli Abruzzi, in antico pertinente alla quarta regione augustea (Sabina et Samnium). Adagiata sul crinale di una collina, margine, [...] tuttavia, raggiungerne, con i rioni di Porta Pescara e Porta S. Anna, l'estremità N-E. Il luogo più elevato ne era l'estremità podio. Vari elementi accertano una fase precedente di questi edifici diculto sorti intorno ad un pozzo sacro, inizialmente ...
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Vedi COSA dell'anno: 1959 - 1973 - 1994
COSA
F. Brown
Antica città, le cui rovine coronano un promontorio roccioso che si eleva a 114 m sul livello del mare, a 7 km a S-E di Orbetello, sul luogo della [...] anche messo in luce una serie notevole di rivestimenti decorativi fittili e di elementi di scultura in terracotta. Statue di marmo, dediche e bolli su tegole attestano l'uso continuato dell'arx come centro diculto fino al III sec. della nostra èra ...
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Vedi BUTERA dell'anno: 1959 - 1994
BUTERA
D. Adamesteanu
Moderna cittadina sulla collina a circa 20 km a N-O di Gela; ivi gli scavi condotti dall'Orsi e quelli di questi ultimi tempi hanno rivelato, [...] fine dell'VIII sec. a. C. Ai piedi della collina si è scoperto il deposito di un altare campestre (burrone di Fontana Calda), in un luogo dove sgorgano vene d'acqua, centro diculto dall'VIII a. C. al VI sec. d. C. con ricco materiale votivo, fra cui ...
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RUSICADA (῾Ρουσικάδα)
G. Ch. Picard
Odierna Philippeville, porto del litorale algerino a due km ad E della foce dell'uadi Saf Saf fra il Capo de Fer e il Capo Bougaroun. Il nome di R. è di origini puniche [...] sul luogo ove oggi sorge il teatro moderno. Il podio era formato da una serie di sotterranei di Algeria. Oltre a ritratti imperiali tra i quali una bella testa di Agrippina Maggiore e alcune stele dedicate a Saturno, possiede le immagini dicultodi ...
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TEKTAIOS (Τεκταῖος)
P. Moreno
Scultore greco vissuto in età arcaica.
Il luogo d'origine dello scultore è ignoto: secondo Pausania però T. era scolaro di Dipoinos e Skyllis cretesi, e maestro a sua volta [...] ed Artemide, forse le prime nella tecnica crisoelefantina. La ricostruzione dell'Apollo si fonda sulla descrizione della statua diculto del dio, come di una figura che teneva nella destra un arco con le frecce, nella sinistra le immagini delle Canti ...
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POMERIO (pomerium)
Red.
Linea sacra di confine della città che si tracciava in origine con l'aratro, lungo la quale si innalzava la cerchia di mura; poi anche fascia di rispetto lungo le stesse mura [...] luogo intorno al muro, che gli Etruschi usavano una volta di consacrare mediante gli auspici augurali e fissare con cippi di pietra, quando volevano costruire le mura didiculto umano. Questo spazio, che non era permesso né di arare né di abitare ...
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LOU-LAN
A. Tamburello
Trascrizione cinese del nome di un antico centro del Turkestan situato nella regione del Lop-nor, sul ramo meridionale dell'antica via carovaniera della seta. Fu la capitale del [...] in particolare a L. dalle varie spedizioni hanno avuto per risultato la scoperta sia dei luoghidi abitazione e diculto (per lo più strutture di case e di stūpa) che dell'area adibita a cimitero. Quest'ultimo, situato su una zona collinosa, ha ...
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TYLISSOS (Τυλισσός)
N. Platon
Cittadina della provincia di Malevisi, nella Creta centrale, a circa 13 km dalla città di Iraklion, situata nella vallata ai piedi della catena montagnosa dell'Ida. Conserva [...] alture occidentali del luogo. Due caverne, l'una sul pendio di fronte all'altura occidentale, l'altra sulla principale strada Iraklion-Rethiinnon, non lontana da essa, verso la diramazione per T., furono usate per scopi diculto nel periodo minoico ...
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FEDINI, Giovanni
Monica Grasso
Di questo pittore, figlio di Domenico di Lazzaro, fiorentino, non sono note le date di nascita e morte; le notizie circa la sua attività sono comprese tra il 1563 e il [...] anche Alessandro Fei (Colnaghi, 1928). Con il Fei il F. lavorò nella cappella dei pittori all'Annunziata, luogodi sepoltura e diculto degli accademici, dove nel 1570 dipinse una delle storie a chiaroscuro sopra le nicchie, identificata con l ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...