citta
città
Centro abitato di dimensioni demografiche non correttamente definibili a priori, comunque non troppo modeste, sede di attività economiche in assoluta prevalenza extra-agricole e soprattutto [...] sempre come organismo terziario, per rispondere al bisogno diluoghidi consumo di beni agricoli e di produzione di altri beni, non agricoli, nonché di servizi; e, quasi certamente, nacque anche come luogodi concentrazione del potere. Man mano le c ...
Leggi Tutto
Spazio
Paolo Casini
Spazio è un sostantivo polisenso che designa in generale un'estensione compresa tra due o più punti di riferimento. Può essere variamente interpretato a seconda che lo si consideri [...] nelle forme architettoniche sia nell'orientamento e nella topografia di edifici diculto, templi, città.
Non è immune dai residui di estensione geometrica e diluogo, di pieno e vuoto, nelle idee tra loro alternative di corpo solido e di privazione di ...
Leggi Tutto
Scienza egizia. Il contesto storico
Jan Assmann
Il contesto storico
La cultura dell'Antico Egitto nasce contemporaneamente al regno dei faraoni e allo sviluppo della scrittura geroglifica. Sin dall'inizio [...] al re quale dio in Terra e la funzione dicultodi Stato assunta dal culto dei sovrani defunti. Con il passaggio alla V dinastia VI sec. dà luogo a traduzioni in neoegizio e in demotico, nonché a glosse e commentari. Il centro di gravità dell'attività ...
Leggi Tutto
I rapporti tra lingua e musica sono strettissimi, sia perché gran parte della produzione poetica, non soltanto italiana, è stata concepita in funzione dell’accompagnamento musicale (dall’antica tragedia [...] di musica e di teatro. Ma già nel medioevo i generi di poesia per musica erano in assoluto i più praticati (Gallo 1986). Il culto parola usata in luogodi un’altra, in musica contrassegnava un intervallo dissonante usato in luogodi uno consonante ( ...
Leggi Tutto
Feticcio
Enrico Comba e Salomon Resnik
Il termine feticcio (dal portoghese feitiço, "artificiale", a sua volta derivato del latino facticius, "fabbricato, costruito", e dunque anche "falso, finto") [...] e simbolici da cui erano tratte le esemplificazioni diculto feticistico, se ne riconoscevano la complessità, la diversità un oggetto possono trasformarsi in feticcio, in quanto luogodi proiezione di una rimozione, sia in un elemento esterno sia ...
Leggi Tutto
Associazionismo
Callisto Cosulich
Nel campo dello spettacolo, pur se la pratica dell'associazione nel teatro e nella danza risale al Medioevo, il termine associazionismo è entrato in uso soprattutto [...] , è l'incapacità di creare un repertorio di film da rappresentare a distanza di anni per le nuove generazioni di spettatori. Il lessico contemporaneo li definisce, se non film classici, film diculto. Ma si tratta di un culto che riguarda pochi ...
Leggi Tutto
cristianesimo
La religione rivelata da Gesù Cristo e, per estensione, la civiltà cristiana. Gesù Cristo è in pari tempo il fondatore del c. e oggetto diculto, di latrìa: riguardato cioè come iniziatore [...] di tipo «moderno» (tipologicamente, più che cronologicamente), da cui tuttavia differisce per il fatto che, mentre né Mosè né Maometto né il Buddha aspirarono ad avere culto seguirono altre, tra cui in primo luogo quella di Calvino (➔ ), e intanto la ...
Leggi Tutto
Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] moderato, ma sottopone il suo potere «alla maestà di Dio, per estendere il più possibile il suo culto» (De civitate Dei, V, cap. 24 ma deve limitarsi a temperare gli inconvenienti cui essa dà luogo, cioè squilibri e crisi. La vita economica è vista ...
Leggi Tutto
Astronomia
V. solare
In astrofisica, il flusso supersonico di plasma (essenzialmente idrogeno ionizzato) prodotto dall’espansione della corona solare nello spazio interplanetario. Nel suo moto radiale [...] azione di denudazione prodotta dal v. prende il nome di deflazione (➔); nei deserti come il Sahara essa dà luogo sia rinchiusi in un otre di pelle. Nella religione romana v. e le affini tempestates erano collegati al cultodi Nettuno. Gli otto v ...
Leggi Tutto
Antropologia
Finto volto, di cartapesta, legno o altro materiale, riproducente lineamenti umani, animali o del tutto immaginari e generalmente fornito di fori per gli occhi e la bocca.
L’uso rituale delle [...] di evitare questioni sulla successione al trono; un’altra lo identifica con il conte E.A. Mattioli.
Teatro
Le m. teatrali
L’uso delle m. nel teatro antico deriva sia dal culto secondo il tempo e il luogo, ma rimanendo essenzialmente identici negli ...
Leggi Tutto
luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...