Totalitarismo
KKarl D. Bracher
di Karl D. Bracher
Totalitarismo
sommario: 1. Definizioni e controversie. 2. Sviluppo e ‛autointerpretazione' del totalitarismo. 3. Possibilità di applicazione. 4. Conclusioni. [...] differenze sussistenti fra dottrine di destra e di sinistra, che fornisce criteri significativi. In primo luogo va chiarito una volta il nordcoreano Kim Il Sung - sono oggetto di un esasperato culto personale, che conferisce loro, in quanto fattori ...
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GREGORIO X, papa
Ludovico Gatto
Tedaldo Visconti nacque a Piacenza agli inizi del XIII secolo e appartenne alla famiglia cittadina dei Visconti, non imparentata con l'omonima casata milanese.
Poco sappiamo [...] , cui fece presente la triste situazione dei luoghi santi, ponendo immediatamente in luce l'importanza di Boemia.
La personalità di papa Visconti fu fortemente intrisa di ideali spirituali, tanto che ben presto la sua memoria divenne oggetto diculto ...
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INNOCENZO XII, papa
Renata Ago
Antonio Pignatelli nacque nel 1615, in un castello presso Spinazzola, secondogenito di Francesco, dei Pignatelli di Cerchiara marchese di Spinazzola, e di Porzia di Fabrizio [...] apostolico smise di essere un luogodi segregazione per poveri recalcitranti e si trasformò in un istituto di assistenza per riti cinesi. Nel 1693 la denuncia contro il sincretismo del cultodi Confucio e degli antenati defunti, inviata a Roma da ...
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De pecunia. Chiesa, cattolici e finanza nello Stato unitario
Maurizio Pegrari
De pecunia. Detto così potrebbe apparire il titolo di una delle numerose prediche di Bernardino da Siena tenute nella piazza [...] . Questa geografia religiosa è caratterizzata anche dal luogodi provenienza dei pontefici. Nel corso dell’Ottocento, Mattei Gentili, sottosegretario alla Difesa ed agli Affari diculto. Secondo il parlamentare cattolico era «necessario insistere ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] processioni, riti, pellegrinaggi, cerimonie della pietà barocca -, nella costante azione di disciplinamento, nella continua moltiplicazione diluoghidiculto, nell'immutata partecipazione alle pratiche religiose. Una Chiesa ancora fortemente legata ...
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Gregorio I, santo
Sofia Boesch Gajano
Nacque a Roma poco prima della metà del sec. VI, da famiglia appartenente all'élite sociale romana - "de senatoribus primis" lo definisce Gregorio di Tours -, quell'aristocrazia [...] tutti i mezzi per convertire il suo popolo, intendendo la distruzione diluoghi e oggetti diculto, forse indice nello stesso tempo di scarso impegno del re e di resistenze pagane, a pochi giorni di distanza (ibid., nr. 56, 18 luglio 601), dopo lunga ...
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La famiglia e la politica dinastica di Costantino
Johannes Wienand
La politica dinastica ha assunto un ruolo di primo piano per la conservazione del potere sin dall’inizio del regno di Costantino: egli [...] militare nell’Osroene chiamato Constantina, un luogo in Traconitide chiamato Costanza o Constantina72. Con misure quali la fondazione di chiese, la costruzione di centri diculto imperiale e la rifondazione di città, Costantino poté rendere visibile ...
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Costantino fra divinizzazione e santificazione
Una sepoltura contestata
Giorgio Bonamente
Gli imperatori romani erano, per tradizione secolare, assimilati sotto più aspetti alla divinità, sia in vita, [...] greco, armene e copte141), mentre ciò accade assai di rado nella tradizione occidentale e in quella cattolica in generale142. In Italia il culto è presente solo in alcuni luoghi della Sardegna, della Calabria e della Sicilia143.
Una testimonianza ...
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Costantino e i barbari
Johannes Wienand
Nei trentuno anni del suo regno non vi è mai stato un momento nel quale Costantino non abbia dovuto occuparsi, in un modo o nell’altro, dei ‘barbari’ – così i [...] a un confronto diretto tra goti e sarmati, e in secondo luogo a un intervento militare dei romani nei confronti dei primi. Il mort. pers. 24,9, Costantino ha ristabilito la libertà diculto nelle proprie zone dopo l’inizio del suo regno, e Lattanzio ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dall’Unità al 1945
Roberto Pertici
Gli studi storici nell’Italia del Risorgimento
Anche per una storia della storiografia italiana, gli anni attorno al 1860 segnano una svolta: fu con la formazione [...] ai luoghidi produzione e di diffusione della cultura più moderna, e solo di rado riuscivano di istituzioni diculto, di beneficenza e di cultura (ecclesiastiche e laiche); la descrizione e la storia di palazzi e monumenti. Le storie municipali, di ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...