Nel pensiero religioso buddista, essere vivente destinato a conseguire la bodhi ("illuminazione"), cioè a divenire un Buddha. Gautama, il Buddha storico, fu un b. non solo nelle sue esistenze anteriori, [...] 'ultima, sino al trentaquattresimo anno, quando divenne Buddha, raggiungendo la rivelazione sotto un albero di fico a Bodh-Gaya, luogo divenuto ben presto meta di pellegrinaggio. Nel buddismo i b. sono i saggi illuminati e compassionevoli che, pur ...
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(arabo Kerbelā’) Città dell’Iraq centrale (475.000 ab. nel 2003), a O del fiume Eufrate, a S di Baghdad. Sin dall’antichità la sua posizione geografica ne ha fatto uno dei massimi centri del traffico [...] commerciale. Con il nome ufficiale di Meshhed Ḥusain («luogo del martirio di Ḥ.») è centro diculto e pellegrinaggio degli sciiti perché qui nel 61 egira (680) fu ucciso al-Ḥusain, figlio del califfo ‛Alī.
La città è capoluogo dell’omonimo ...
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Dopo l'assemblea di Amsterdam (22 agosto-4 settembre 1948) che decise la nascita giuridica del Consiglio ecumenico delle Chiese l'assemblea di Evanston (15-31 agosto 1954) fece conoscere il Consiglio ecumenico [...] "Natura della Chiesa", "Forme diculto", "Intercomunione".
Sarebbe inesatto parlare di una dottrina del Consiglio ecumenico, ". Nel fatto, nei cosiddetti paesi "misti" hanno luogo numerosi contatti, fecondi di risultati.
Bibl.: R. Rouse e St. Ch. ...
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(VIII, p. 761; App. II, I, p. 501; III, I, p. 304; IV, I, p. 359)
Il riordinamento della Curia romana in seguito al motu proprio Pastor bonus (29 giugno 1988) riafferma la completa autonomia della Congregazione [...] c. come meta finale della dichiarazione diculto da prestare a un servo di Dio, insigne per le virtù cristiane Corea.
Fino a qualche anno fa la beatificazione e la c. avevano luogo a Roma; Giovanni Paolo II, durante i suoi viaggi apostolici, ne ha ...
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VATICANO, Stato della Città del
Claudio Ceresa
Claudio Celli
Paolo Liverani
Giovanni Morello
Massimo Stoppa
Sabino Maffeo S.J.
(XXXIV, p. 1032; App. II, II, p. 1091; III, II, p. 1073)
La popolazione [...] mondo romano, perché in due iscrizioni (CIL xiii 1751 e 7281) da Lione e da Kastell (Magonza) i locali luoghidiculto della dea vengono chiamati Vaticanum e Mons Vaticanus. Parte di una nuova ara taurobolica è stata rinvenuta durante la demolizione ...
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(XV, p. 354; App. IV, I, p. 796)
Filosofie orientali in Occidente. − Un'analisi della fortuna delle f. e delle religioni orientali nel dopoguerra in Occidente (Europa e Stati Uniti) non può prescindere [...] volta questi due fattori s'incontrano, dando luogo a un esito che prefigura quel che di stato e l'instaurazione della libertà diculto provocò il sorgere e facilitò la diffusione di un numero rilevante di ''nuove religioni'', che nel volgere di ...
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La religione rivelata da Gesù Cristo, che è in pari tempo fondatore del c. e oggetto di adorazione. Alcuni caratteri del c. (religione divinamente rivelata, dogmatica, missionaria, universalistica, soteriologica [...] Da tutte le altre tuttavia si differenzia per il tratto distintivo del cultodi Cristo, che è Dio fattosi uomo per salvare l’uomo, di Dio, assemblea santa, Chiesa. Il diventare membro di questo popolo dipende da alcune condizioni: in primo luogo, ...
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GIOVANNI PAOLO II, papa (App. IV, ii, p. 82; V, ii, p. 464)
Giovanni Maria Vian
Tra il 1992 e il 1999 il pontificato di G. P. ii è stato caratterizzato da una sostanziale conferma delle linee di tendenza [...] impulso notevole impresso al cultodi Maria (a lei è rivolto il suo motto Totus tuus, così come l'iniziale del nome di Maria è, sotto la della Chiesa e di queste stesse assemblee, per una serie di nomine episcopali che hanno dato luogo a polemiche e ...
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induismo
Roberto Cipriani
La religione di Brahma, Vishnu e Shiva
L'induismo è la religione più diffusa in India. La sua base fondamentale è il dharma, cioè la legge morale, che serve soprattutto a mantenere [...] Brahma.
Elementi centrali della religiosità induista sono: il tempio, il culto dei grandi fiumi (il Gange, il cui nome in hindi è che ha dato luogo a scontri anche violenti.
Un altro problema chiave è quello delle distinzioni di casta, strettamente ...
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Islamismo
Francesco Gabrieli
di Francesco Gabrieli
Islamismo
sommario: 1. Consistenza e diffusione dell'Islàm nel mondo odierno. 2. Islàm medievale e moderno. L'Ottocento e il colonialismo. 3. L'Islàm [...] nazionalismo. 6. L'Islàm e il socialismo. 7. Dogma, diritto e culto nell'Islàm odierno. L'Islàm e le altre fedi. Filiazioni e dissidenze subito dopo la scomparsa del Profeta, dette luogo alla formazione di nuove, enormi ricchezze, che affluirono non ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...