taurobolio Particolare sacrificio di un toro, legato, nel mondo greco-romano e orientale, al culto della dea Cibele; originario dell’Asia Minore, si diffuse in Occidente, specie nelle Gallie, soprattutto [...] coperta soltanto da un graticcio ligneo. Poiché il sacrificio della vittima, a cura del sacerdote di Cibele, aveva luogo immediatamente al di sopra del graticciato, era facile ottenere che il sangue della vittima piovesse direttamente sul devoto in ...
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(lat. Stator) Nel culto degli antichi Romani, epiteto con cui era invocato Giove come colui che dà agli eserciti la forza di resistere. Secondo la leggenda, Romolo durante la battaglia con i Sabini, vedendo [...] i suoi retrocedere, promise a Giove di innalzargli un tempio nel Foro dove allora si trovava se fosse riuscito ad arrestare i nemici. Dopo la vittoria avrebbe costruito un tempio a Giove Statore ai piedi del Palatino: un luogo sacro al dio esisteva ...
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Nel culto romano, vano o sala, presso i templi, dove si custodiva la suppellettile sacra; era un luogo annesso agli edifici sacri, che non aveva bisogno di consacrazione. Anche, il luogo della casa consacrato [...] indipendente e isolato da altre condutture, destinata a raccogliere l’acqua che è servita per le purificazioni dei vasi e lini sacri, oppure i resti di oggetti benedetti, ridotti in cenere.
Cappella o ambiente in cui sono raccolti i resti o i ricordi ...
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Denominazione nordica antica dell’albero o pilastro di quercia venerato nella Sassonia pagana in un luogo sacro all’aperto, centro di un culto tribale. Fu concepito, similmente al mitologico Yggdrasill [...] dei nordici, come «colonna universale che sorregge quasi tutto» (Rodolfo di Fulda) e messo in rapporto con il dio Hirmin, cioè Tyr (➔). Fu abbattuto da Carlomagno nel 772 e al suo posto fu costruita la prima chiesa cristiana della Sassonia. ...
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(ebr. Ba‛al Pĕ‛ōr) Divinità cananea, rappresentata in forma fallica, e dal culto licenzioso. Come altri tipi di Baal, il suo nome è composto con il toponimo del luogo dove si esercita la sua signoria (Peor, [...] altura di Moab). Il suo ricordo è connesso con la missione di Balaam presso gli Israeliti (Giosuè 13, 22). ...
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Prete della Gallia (m. dopo il 406); in rapporto con Girolamo e Paolino di Nola, combatté gli eccessi cui dava luogo in Gallia e Spagna il culto dei martiri e dei santi e l'ascetismo: Girolamo gli indirizzò, [...] per combatterlo, il Contra Vigilantium ...
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(lat. Sirona) Dea celtica guaritrice, venerata nella Gallia belgica e nella Germania superiore, il cui culto aveva luogo presso sorgenti. I Romani la consideravano una divinità analoga a Igea o Salus, [...] sulla cui iconografia modellavano anche quella di Sirona. ...
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ZEUS (Ζεύς)
Giulio GIANNELLI
Guido LIBERTINI
Il dio del cielo luminoso fu in Grecia il sommo degli dei; e, anche se nelle pratiche del culto e nella solennità e magnificenza dei riti fu superato da [...] dei e degli uomini". Il culto si compiacque specialmente di venerarlo sulle più alte vette dei luogo il purificatore dell'animo macchiato dalle colpe e dai delitti (Zeus καϑάρσιος), e quindi anche il vendicatore, il punitore di ogni malvagità, di ...
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SOCIOLOGIA RELIGIOSA
Marco M. Olivetti
. Lo studio sociologico della religione può svilupparsi a diversi livelli: a) come indagine sulla religione quale problema centrale per la comprensione della società [...] religioso considerato nella sua dimensione sociale, diano luogo a un panorama difficilmente unificabile e, forse ruolo del ministro del culto cristiano di J. Donovan, J. M. Smith, J. Crottogini, J. Dellepoorte, sulla parrocchia di N. Greinacher, J. ...
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VESTALE
Giulio Giannelli
. Col nome di virgines Vestales si designavano, in Roma antica, le sacerdotesse addette al cultodi Vesta. L'origine di questo sacerdozio risale indubbiamente a tempi remotissimi, [...] diede luogo al sorgere, presso gli antichi, di leggende eziologiche: in generale, ci si contentava di mettere in , insieme con le ultime sopravvivenze del culto pagano.
Si conservano numerose statue di vestali massime, rinvenute fra le rovine ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...