(tibetano Bod) Regione storico-geografica (1,5 milioni di km2 ca.) dell’Asia centrale, politicamente appartenente per la quasi totalità alla Cina e in piccola parte, nella sezione sud-occidentale, all’India [...] che ne era stato staccato il cranio, destinato agli usi del culto. I resti del defunto venivano poi collocati in una cappella : pellegrinaggi nei luoghi santi, circumambulazione di templi, recita di particolari formule e di preghiere, donazioni ...
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Rapporto che si stabilisce fra più persone attraverso un vincolo materiale o spirituale che le unisce.
Diritto
Profili generali
La c. (artt. 1100 ss. c.c.) si ha quando la proprietà o altro diritto reale [...] minore di quello stabilito dal testatore. La legge, inoltre, dispone (art. 715 c.c.) che la divisione non può aver luogo, forme in cui si può prestare il culto. Particolare rilievo è stato dato al ‘sacrificio di c.’, pasto in comune, al quale ...
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Gruppo di popolazioni europee stanziate nell’Europa centrale e orientale. Secondo una delle numerose etimologie proposte, il termine S., che ricorre anche negli etnonimi Slováky «Slovacchi» e Slovenci [...] si dovettero all’influsso dei coloni occidentali, tedeschi in primo luogo, dall’11°-12° sec. in poi. Infine, fu soprattutto fra tutti l’esistenza nelle credenze e nel culto della figura di un dio supremo, altamente preminente sulle altre divinità ...
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zoroastrismo La religione dell’Iran antico, fino all’avvento dell’islam, cioè fino alla conquista araba dell’impero persiano dei Sasanidi alla metà del 7° secolo. Prende il nome dal suo fondatore, Zaratustra, [...] all’egemonia delle ‘società di uomini’, dedite alla guerra e alla razzia, praticanti culti e sacrifici cruenti, primitiva sono evidentemente strettissimi, come dimostra in primo luogo il rito di haoma (vedico soma). Tali stretti rapporti sono ...
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Nome di numerosi santi e beati, fra i quali:
1. Benedetto di Albenga, santo. - Benedettino (n. forse presso Taggia nel sec. 9º), visse dapprima da eremita nell'isola Gallinara e fu poi vescovo di Albenga. [...] . Si segnalò pure nel combattere l'adozianismo spagnolo, anche con scritti, di cui il più popolare è la Concordia regularum. L'identificazione delle omelie autentiche di B. ha dato luogo a discussioni; ci restano anche tre lettere sue. Festa, 11 ...
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Nome di varî santi e beati, tra i quali:
1. Bernardo di Abbeville: v. oltre, Bernardo di Tiron (n. 7).
2. Bernardo di Aosta, santo (m. Novara dopo il 1081), noto anche come B. di Menthon (o di Mentone) [...] dei signori del luogo, o B. Montis fovis, dal nome della località poi detta in suo onore Gran S. Bernardo, o B. di Novara, città dove morì e fu sepolto e che divenne il centro del suo culto. Arcidiacono di Aosta, fondò sul Monte di Giove (Gran S ...
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È il fondatore della tradizione religiosa che da lui prese nome, lo zaratustrismo o zoroastrismo. Z. è considerato l'autore di un piccolo gruppo di testi, Gāthā "Canti", contenuti all'interno dello Yasna [...] , d'etimologia incerta, che diede luogo, attraverso una forma antico-persiana, Zaraushtra di Z.: le potenze malefiche, Angra Mainyu, la Drug, i demoni o daēva, probabili residui di divinità proto-indoarie (T. Burrow), vanno combattuti e il loro culto ...
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tradizione Trasmissione nel tempo, da una generazione a quelle successive, di memorie, notizie, testimonianze; anche le memorie così conservate.
Antropologia
La nozione di t. è molto usata in etnologia [...] ’innovazione (l’Occidente in primo luogo) vengono così contrapposte alle società della alla dottrina religiosa e al culto che si andava sviluppando nel il problema della t. fu uno dei principali punti di dissidio tra la vecchia e la nuova fede. M. ...
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filosofia Si dice dell’attività di una funzione conoscitiva, in quanto si presenta del tutto indipendente dalle altre. In tal senso il termine era già usato nel 16° secolo. I. Kant diede al concetto un [...] spirito e del gusto che va sotto il nome di decadentismo, dando luogo a diversi svolgimenti successivi.
In Italia le esperienze della si sottoponga a riti di purificazione o abbia requisiti di purità particolari.
Per i culti esoterici i non iniziati ...
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(gr. Σίβυλλα, lat. Sibylla) Nell’antichità classica, fin dal periodo arcaico della Grecia, particolare tipo di veggente femminile. I primi dati letterari (da Eraclito in poi) parlano di una S., al singolare [...] luogo della sua attività; da Aristotele in poi si allude a più S. e si cominciano a distinguere S. locali, fino ad arrivare a cataloghi di Essi spesso prescrivevano l’introduzione di nuovi culti, tra cui quelli di origine greca. Secondo la tradizione ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...