religioni tradizionali dell'Africa subsahariana
religioni tradizionali dell’Africa subsahariana
Insieme delle credenze e culti originari dell’Africa subsahariana. La definizione si riferisce a una varietà [...] valenza sacrale cui gli europei diedero il nome di lunga fortuna «feticcio», dal lat. factitius «fatto da mano umana». Comune è l’associazione fra luoghidiculto e pratiche taumaturgiche, terapeutiche e lotta alla stregoneria. Comuni sono la forte ...
Leggi Tutto
DONATO da Ripacandida, santo
Francesco Mottola
Secondo la tradizione agiografica sarebbe stato monaco a Montevergine (presso Avvellino) verso la fine del sec. XII, ma mancano fonti coeve a conferma [...] . Del corpo si perse successivamente ogni traccia.
Il cultodi D., anche se locale, pare fosse iniziato subito di Montevergine..., a cura di T. Costo, Napoli 1585, pp. 82-87; T. Costo, Istoria dell'origine del sagratissimo luogodi Montevergine ...
Leggi Tutto
ERMENALDO (Ermenaldus, Hermenaldus)
Olivier Guyotjeannin
Di E., successore di Adelardo come vescovo di Reggio Emilia, s'ignorano data e luogodi nascita. L'ultima notizia che abbiamo su Adelardo risale [...] fu portata a termine solo dal suo successore Teuzo, che dopo la morte di E. fece edificare la chiesa di S. Prospero di Castello, dedicata appunto al cultodi quelle reliquie, e la affidò alla comunità dei canonici suburbani, sostituiti nella vecchia ...
Leggi Tutto
greco-romana, religione
La religione greca è un politeismo sorto attraverso un lungo processo di formazione in cui elementi pre-ellenici, di origine mediterranea e orientale, si fondono con elementi [...] , Quirinalia, Saturnalia ecc.), ora da azioni rituali (Tubilustrium, Regifugium, Equirria ecc.), mediante l’osservazione dei luoghidiculto e del personale sacerdotale che coinvolgono (elementi che naturalmente non figurano nel calendario stesso, ma ...
Leggi Tutto
AGOSTINO da Tarano (detto Agostino Novello)
**
Nato a Tarano in Sabina (ma eruditi siciliani, dando per certa la nascita nell'isola, contesero sulla città), si addottorò in utroque iure a Bologna. Chiamato [...] luogo, Buono, che, divenuto priore, lo volle con sé, si trasferì a Rosia, presso Siena, ove fu riconosciuto da un suo antico compagno di Sepolto in S. Agostino a Siena, fu subito oggetto diculto; venne riconosciuto beato da Clemente XIII l'11 luglio ...
Leggi Tutto
CERVERI (de Cerveriis, da Cervere), Bartolomeo
*
Nacque nel 1420 a Saviglino (Torino) dal notaio Giovannino (m. 1453).
La famiglia aveva preso il nome dal feudo di Cervere, che nel 1243 era stato venduto [...] e della traslazione del corpo del C.; considerato martire e beato, egli fu oggetto diculto a Savigliano e a Cervere, e una cappella fu eretta sul luogo della sua morte. Il culto del C. come beato fu approvato da Pio IX il 22 sett. 1853.
Fonti ...
Leggi Tutto
pieve
Termine (dal lat. plebs «plebe») che designa, nel Medioevo, le circoscrizioni ecclesiastiche minori nell’Italia centrosettentrionale. In età precarolingia il termine indicava sia la comunità locale [...] in cui era stanziata sia l’edificio diculto in cui si riuniva. Le p. avevano personalità giuridica; erano caratterizzate dalla presenza stabile di ecclesiastici con cura d’anime, originariamente un collegio di chierici con a capo un arciprete. La ...
Leggi Tutto
220 d.C.) e nel periodo che va dal 3° al 6° sec., si presenta come sistema di dottrina e prassi volto al conseguimento dell’immortalità individuale mediante una graduale presa di possesso del proprio organismo [...] Culto e divinità
Il t. come religione si caratterizza come tecnica di realizzazione di un corpo immortale mediante l’esecuzione di magico-alchemico della fisiologia umana sarà morte apparente; in luogo del corpo che, diventato immortale, si è librato ...
Leggi Tutto
(lat. Ianus)
Religione
Antica divinità romana. Nominato già nel Carmen Saliare, presente nell’ordinamento religioso del calendario arcaico – in cui è eponimo di un mese (Ianuarius, gennaio) e destinatario [...] il suo culto lo fa apparire come un dio che presiedeva ai passaggi, in un senso però più ampio di quello puramente non ebbe templi: i sacrifici a G. avevano luogo nella Regia; come suo luogo sacro era considerato il cosiddetto Ianus Geminus, vicino ...
Leggi Tutto
teologia In senso largo, ogni dottrina relativa a Dio, o agli dei, o più genericamente alla religione. In senso stretto, con riferimento alla religione cristiana, la riflessione intorno al dato rivelato.
La [...] cristiani al vero culto «a Dio gradito» e cioè a un «culto secondo il lògos» (Romani 12, 1).
A fianco di Paolo è Giovanni «da un altro luogo», dal «Padre» (Giovanni 8, 42; 7, 28-29; 17, 8), ha qualcosa di paradossale, perfino di «urtante» (6, ...
Leggi Tutto
luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...