SIMPLICIO, santo
Maria Cristina Pennacchio
Di S., originario di Tivoli e figlio di un certo Castino secondo il Liber pontificalis, non si hanno notizie riguardanti il periodo precedente l'elezione papale, [...] e Simmaco; in questo stesso luogo furono traslate, da Sergio I, le spoglie di Leone I. L'epitaffio di S., evidentemente ancora visibile "); V. Fiocchi Nicolai, Strutture funerarie ed edifici diculto paleocristiani di Roma dal III al VI secolo, in Le ...
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GREGORIO III, papa, santo
Paolo Delogu
Di origine siriaca, apparteneva probabilmente a una famiglia giunta a Roma dall'Oriente a seguito dell'occupazione araba di quelle province dell'Impero bizantino. [...] ebbe luogo il 1° nov. 731; oltre al clero romano, vi presero parte il patriarca di Grado Antonino e l'arcivescovo di Ravenna Giovanni territorio ravennate sussidi per le spese di assistenza ai poveri e diculto nelle basiliche romane, segno che in ...
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CISTERCENSI
M. Righetti Tosti-Croce
Ordine monastico le cui origini sono legate alla fondazione del novum monasterium sorto a Cîteaux (v.) in Borgogna nel 1098 per iniziativa di Roberto di Molesme, [...] sempre più tipologie e soluzioni formali proprie del luogodi insediamento. Già a partire dagli anni sessanta-settanta gli ambienti del complesso abbaziale, compresi gli edifici diculto (Hailes in Inghilterra; Chiaravalle Milanese; Stična in ...
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CROCE
M. della Valle
Nell'ambito delle aree geografiche, delle società, delle culture nelle quali ha avuto corso la storia del cristianesimo, la c. è il segno specifico della fede cristiana, centro [...] continui la munificenza del padre, ma il culto della c. e l'esperienza del mistero cristiano appartengono alla Chiesa, e Gerusalemme è il luogo privilegiato della memoria dell'evento salvifico. Tra le Catechesi di Cirillo, dirette ai battezzandi, la ...
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NICCOLÒ I, santo
François Bougard
Nato presumibilmente intorno all'820, N., come i suoi due predecessori, non apparteneva all'aristocrazia romana, pur non essendo di origini "modeste". Il Liber pontificalis, [...] di Porto e Zaccaria di Anagni. N. domandò comunque ai suoi legati di sondare, in primo luogo, la rispettiva legittimità di è visto che i Responsa respingevano il libero uso dei libri diculto in un paese non ancora cristianizzato e non latino. Una ...
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Leone I, santo
Elena Cavalcanti
La scarna notizia del Liber pontificalis ne assegna le origini alla Tuscia e dice chiamarsi Quinziano il padre. Null'altro si sa della famiglia e del luogodi nascita; [...] scarne indicazioni del Liber pontificalis, va tenuta presente l'opera di L. nell'ambito della trasformazione della fisionomia della città di Roma e nella cura dei luoghidiculto. Gli viene attribuito innanzi tutto il ripristino degli oggetti sacri ...
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Vicino Oriente antico. Il comportamento
Wilfred G. Lambert
Maurice Gilbert
Raymond Westbrook
Mario Liverani
Lester L. Grabbe
Il comportamento
La 'sapienza' mesopotamica
di Wilfred G. Lambert
Nella [...] diculto che si tenevano nel tempio; in questi casi però si trattava di giorni sacri o di giorni festivi, cioè di qualcosa di umano può conoscerle. Il terzo elemento ricorda che il luogo tradizionale in cui la sapienza viene trasmessa è la famiglia ...
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Pio V, santo
Simona Feci
Antonio Ghislieri nacque a Bosco (oggi Bosco Marengo, Alessandria), diocesi di Tortona, nel Ducato di Milano, il 17 gennaio 1504 da Paolo e Domenica Augeria. La famiglia, presente [...] dell'antichità classica furono eliminate dai palazzi papali; in Vaticano fece erigere solo la torre Pia, dotata di tre cappelle. Alcuni luoghidiculto romani conservano i suoi interventi: la Cappella Sistina e S. Giovanni in Laterano, dei quali fece ...
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Secolarizzazione
Langdon Gilkey
di Langdon Gilkey
Secolarizzazione
sommario: 1. Introduzione. 2. Genesi, natura e sviluppo dello ‛spirito secolare'. 3. La crisi: contraddizioni nella cultura secolare, [...] età ellenistica, le comunità romane scandalizzate assisterono alla diffusione dei ‛culti' provenienti dal Vicino Oriente e dall'India. Infine, non come slogan nei circoli sportivi e nei luoghidi villeggiatura, quando non siano usati dalle giunte ...
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Scienza egizia. Cosmogonia, cosmologia e teologia
Jan Assmann
Mark Smith
Jürgen Zeidler
Cosmogonia, cosmologia e teologia
Nell'Antico Egitto non è possibile separare la conoscenza che riguarda le [...] degli abissi. Il testo spiega che il centro del suo culto, Menfi, è stato chiamato 'Terra' proprio in considerazione di questo evento, cosicché è molto verosimile che questo sia il luogo dell'apparizione della divinità.
Ptah creò poi i membri dell ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...