CARLONE, Tommaso
Luciano Tamburini
Figlio di Giuseppe di Giovanni, della famiglia di artisti oriundi di Rovio presso Lugano, esordì come scultore a Genova a fianco del padre agli inizi del sec. XVII. [...] ben poco è noto anche se è ipotizzabile un ritorno al luogodi origine. È probabile che il secondo soggiorno a Torino sia iniziato base dei lavori intrapresi nella chiesa di S. Carlo, che, benché aperta al culto poco dopo la fondazione, richiese ...
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DONATO da Ripacandida, santo
Francesco Mottola
Secondo la tradizione agiografica sarebbe stato monaco a Montevergine (presso Avvellino) verso la fine del sec. XII, ma mancano fonti coeve a conferma [...] . Del corpo si perse successivamente ogni traccia.
Il cultodi D., anche se locale, pare fosse iniziato subito di Montevergine..., a cura di T. Costo, Napoli 1585, pp. 82-87; T. Costo, Istoria dell'origine del sagratissimo luogodi Montevergine ...
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ERMENALDO (Ermenaldus, Hermenaldus)
Olivier Guyotjeannin
Di E., successore di Adelardo come vescovo di Reggio Emilia, s'ignorano data e luogodi nascita. L'ultima notizia che abbiamo su Adelardo risale [...] fu portata a termine solo dal suo successore Teuzo, che dopo la morte di E. fece edificare la chiesa di S. Prospero di Castello, dedicata appunto al cultodi quelle reliquie, e la affidò alla comunità dei canonici suburbani, sostituiti nella vecchia ...
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BENVENGA, Michele
Nicola De Blasi
Nacque ad Ascoli Piceno, da nobile famiglia, intorno alla metà del sec. XVII. Compiuti in questa città gli studi umanistici e teologici, fu ordinato sacerdote e iniziò [...] , sciatta e prolissa, è destinata ad esaltare il culto della Santa Casa di Loreto e la sua miracolosa trasiazione.
Il B. 1689 il B. pubblicava, senza luogodi stampa ma quasi certamente a Bologna, una raccolta di lettere, il Proteo segretario, ...
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FEDINI, Giovanni
Monica Grasso
Di questo pittore, figlio di Domenico di Lazzaro, fiorentino, non sono note le date di nascita e morte; le notizie circa la sua attività sono comprese tra il 1563 e il [...] anche Alessandro Fei (Colnaghi, 1928). Con il Fei il F. lavorò nella cappella dei pittori all'Annunziata, luogodi sepoltura e diculto degli accademici, dove nel 1570 dipinse una delle storie a chiaroscuro sopra le nicchie, identificata con l ...
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CENTI, Iacopo
Maria Letizia Strocchi
Figlio di Giovanni, fu battezzato a Pistoia il 31 marzo 1504 (Arch. di Stato di Pistoia, Archivio comunale, Franchi, Familiario, vol. VII, c. 14v) . Pittore, gli [...] significativa di una certa fama del C. non soltanto la solennità dell'occasione e l'importanza del luogo dove beni culturali delle province di Firenze e Pistoia, I, La Montagna pistoiese. Il patrim. artistico negli edifici diculto, Firenze 1976, p. ...
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AGOSTINO da Tarano (detto Agostino Novello)
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Nato a Tarano in Sabina (ma eruditi siciliani, dando per certa la nascita nell'isola, contesero sulla città), si addottorò in utroque iure a Bologna. Chiamato [...] luogo, Buono, che, divenuto priore, lo volle con sé, si trasferì a Rosia, presso Siena, ove fu riconosciuto da un suo antico compagno di Sepolto in S. Agostino a Siena, fu subito oggetto diculto; venne riconosciuto beato da Clemente XIII l'11 luglio ...
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CERVERI (de Cerveriis, da Cervere), Bartolomeo
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Nacque nel 1420 a Saviglino (Torino) dal notaio Giovannino (m. 1453).
La famiglia aveva preso il nome dal feudo di Cervere, che nel 1243 era stato venduto [...] e della traslazione del corpo del C.; considerato martire e beato, egli fu oggetto diculto a Savigliano e a Cervere, e una cappella fu eretta sul luogo della sua morte. Il culto del C. come beato fu approvato da Pio IX il 22 sett. 1853.
Fonti ...
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COSIMO I de' Medici, duca di Firenze, granduca di Toscana
Elena Fasano Guarini
Nacque a Firenze, il 12 giugno 1519, da Giovanni, detto delle Bande Nere, discendente da un ramo cadetto della famiglia [...] che pur è stato descritto nell'atto di trasmettere precocemente a C. il culto dell'ardimento ed il gusto dei rischio propri mirò anche l'estensione della giurisdizione di alcuni tribunali, in primo luogo della Ruota fiorentina, come supremo tribunale ...
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ASTOLFO, re dei Longobardi
Ottorino Bertolini
Figlio del duca del Friuli Pemmone, fin da giovinetto dimostrò l'impetuosità della sua indole, che lo faceva così diverso dal fratello Rachi. Intorno al [...] non a Pavia, ma a Ravenna. Con la scelta del luogo che infliggeva all'inviato imperiale una cocente umiliazione, il re senza essere in grado di atteggiarsi a difensore degli anticonoclasti, perché nella questione del culto delle immagini durava ancora ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...