Unico satellite naturale della Terra, di cui costituisce anche l’oggetto celeste più vicino, è un corpo opaco che risplende per luce riflessa del Sole.
Caratteristiche generali
La L. è, dopo il Sole, [...] Diverso, il templum Solis et Lunae dell’XI regione di Roma augustea; sul Palatino esisteva un antichissimo luogodicultodi Luna noctiluca.
In buona parte per reazione alla scuola di mitologia comparata di M. Müller, secondo cui la maggior parte dei ...
Leggi Tutto
Unità di misura del tempo, pari alla 24ª parte del giorno, e suddivisa in 60 minuti primi. Come simbolo di o. si usa la lettera h posta a esponente (per es., 1h). Nel computo del tempo, per determinare [...] al Sacro Cuore di Gesù, consistente in un’o. di preghiere e meditazioni rievocanti l’agonia di Gesù. Iniziata da s. Margherita Alacoque, fu diffusa soprattutto dalla Confraternita dell’o. santa fondata nel 1829 come forma diculto privato e pubblico ...
Leggi Tutto
Materiale costituito essenzialmente da derivati del silicio, caratterizzato in genere da fragilità e trasparenza (proprietà che in alcuni tipi di v. possono anche mancare), di larghissimo impiego in molteplici [...] di fabbrica. Un centro attivissimo di v. soffiati fu la Siria, con prodotti configurati e soffiati dentro stampi. Altro luogodi per i calici e altri oggetti diculto e di uso funerario, e per piccoli recipienti di uso farmaceutico o cosmetico, talora ...
Leggi Tutto
Forma esteriore degli oggetti corporei in quanto viene percepita attraverso il senso della vista; rappresentazione con mezzi tecnici o artistici della forma esteriore di cosa reale o fittizia.
Diritto
Diritto [...] di sostituire ai conduttori un certo numero, possibilmente piccolo, di cariche puntiformi, fittizie, capaci di dar luogo una pietra colpita dal fulmine può essere oggetto diculto costante come manifestazione di una divinità celeste ecc.). Da ciò si ...
Leggi Tutto
(lat. Iuppiter, Iupiter, Iovis)
La divinità suprema della religione romana dalla latinità primitiva alla fine del paganesimo, corrispondente allo Zeus greco, dal quale tuttavia si differenzia per alcuni [...] ritenuta materializzazione di un fulmine; Iuppiter Feretrius sarebbe stato la quercia che era oggetto diculto sul ∼107 K). Poiché nel suo interno certamente non hanno luogo reazioni termonucleari, bisogna pensare che G. sia riscaldato dall ...
Leggi Tutto
Spazio
Paolo Casini
Spazio è un sostantivo polisenso che designa in generale un'estensione compresa tra due o più punti di riferimento. Può essere variamente interpretato a seconda che lo si consideri [...] nelle forme architettoniche sia nell'orientamento e nella topografia di edifici diculto, templi, città.
Non è immune dai residui di estensione geometrica e diluogo, di pieno e vuoto, nelle idee tra loro alternative di corpo solido e di privazione di ...
Leggi Tutto
Uno dei continenti, congiunto con l’Eurasia mediante l’istmo di Suez fino all’anno 1869, quando l’istmo fu tagliato per la costruzione del canale omonimo.
Originariamente detta Libye (lat. Libya), l’A. [...] lo status di paesi autonomi nell’ambito della Comunità francese. Ha luogo in Egitto la I Conferenza di solidarietà fra i possesso di questi strumenti garantiva la legittimità dell’assunzione del potere; in altri casi essi sono legati al culto e ...
Leggi Tutto
(lat. Mars)
Religione
Antica divinità italica, corrispondente al dio greco Ares e venerata soprattutto come dio della guerra; fu assai più venerata e popolare tra gli Italici che non Ares tra i Greci. [...] il primo mese dell’anno (martius, marzo), nel corso del quale avevano luogo le principali feste del dio: feriae Martis (1° marzo), le seconde Remo sono figli di M. e di Rea Silvia) e ai rapporti di M. con Anna Perenna. Il cultodi M. ebbe larga ...
Leggi Tutto
Astronomia
V. solare
In astrofisica, il flusso supersonico di plasma (essenzialmente idrogeno ionizzato) prodotto dall’espansione della corona solare nello spazio interplanetario. Nel suo moto radiale [...] azione di denudazione prodotta dal v. prende il nome di deflazione (➔); nei deserti come il Sahara essa dà luogo sia rinchiusi in un otre di pelle. Nella religione romana v. e le affini tempestates erano collegati al cultodi Nettuno. Gli otto v ...
Leggi Tutto
luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...