In fisica, è detto delle radiazioni elettromagnetiche percepite dall’occhio, corrispondenti al campo di lunghezze d’onda compreso tra i limiti approssimativi di 400 e 800 nm.
L’astronomia nel v., o astronomia [...] grande osservatorio per la misura accurata delle posizioni delle stelle, e classificò per primo circa 1000 stelle in base alla loro luminosità apparente dividendole in 6 classi. Nel 2° sec. d.C., Tolomeo estese il lavoro di Ipparco e introdusse, nell ...
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(o Galassia) La galassia di cui fa parte il Sole. Dalla terra, appare come una fascia, di aspetto bianco latteo (da cui il nome già presso gli antichi: gr. γαλαξίας κύκλος, lat. via lactea), che corre [...] , raffreddatosi, ricadrebbe, come una specie di ‘pioggia’, sul disco.
Disco sottile. Il disco sottile ha una massa di ∼8∙1010M⊙ e una luminosità totale di ∼2∙1010 L⊙. È formato per circa il 90% da stelle (di popolazione I di disco e I intermedia) e ...
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GRATTON, Livio
Raffaele Gratton
Nacque a Trieste il 30 luglio 1910 da Giulio e Maria Visintini. Orfano di padre a soli due anni, il G. si trasferì a Roma con la madre e i fratelli nel 1920, e vi compì [...] di tesi che riguardava la dinamica stellare. Il G. venne indirizzato da Oort e Lindblad allo studio della funzione di luminosità delle stelle fredde (G e K) che costituiscono una frazione molto grande delle stelle della galassia: la conoscenza della ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La cosmologia
Edward Grant
La cosmologia
I termini 'Cosmo' e 'cosmologia' derivano dai greci kósmos e kosmologikós ed entrarono nell'uso [...] come Anselmo di Laon (1030-1117), Pietro Lombardo e Ugo di San Vittore (m. 1141) lo descrissero come un luogo di abbagliante luminosità. Si riteneva che fosse la dimora di Dio e degli angeli, o la residenza dei beati; come le altre sfere, esso era ...
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Insieme di minutissime particelle incoerenti (detriti, terra arida, sabbia ecc.), che si stende sul suolo e, sollevato facilmente dal vento, si deposita ovunque. Per estensione, ogni materiale che, per [...] (cielo sereno e senza luna, in siti lontani dagli agglomerati urbani), subito prima dell’alba o dopo il tramonto. La luminosità è concentrata intorno al piano dell’eclittica, perché lì si addensano i grani di p. che diffondono la luce solare. Affine ...
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Corpo celeste, già considerato il pianeta del Sistema Solare più lontano dal Sole, declassato dall’Unione Astronomica Internazionale nel 2006 a pianeta nano (134340 Pluto).
Il nome deriva da uno di quelli [...] ricavarne una stima delle dimensioni. Nel 1955, M. Walker e R. Hardie scoprirono una variazione periodica della luminosità del pianeta: interpretando il fenomeno come una conseguenza della rotazione, combinata con una riflettività non uniforme della ...
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La lunghezza del tratto di linea retta che congiunge due punti.
Astronomia
Storia
I primi tentativi di misurare le distanze astronomiche furono effettuati dagli antichi Greci. La fig. 1 illustra il metodo [...]
Metodo di Baade-Wesselink
Si applica alle variabili periodiche (stelle, come le Cefeidi e le RR Lirae, la cui luminosità varia periodicamente nel tempo). La luminosità di una stella, di raggio r e temperatura superficiale T, è L=4πr2 σ T4, dove σ è ...
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Fisica
Secondo la definizione introdotta da Newton, e spesso ancora usata, la m. è la quantità di materia contenuta in un corpo. Questa definizione non ha però un significato preciso in quanto non è basata [...] si ottengono M e m. Misure dirette di m. sono possibili per un numero limitato di stelle. È possibile, però, inferire la m. di molte altre, misurandone la luminosità (cioè la quantità di energia che esse irradiano nell’unità di tempo). Infatti, m. e ...
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Urano, pianeta
Lara Albanese
Il primo pianeta scoperto con il telescopio
Molto più grande della Terra, ma da essa davvero lontano, Urano è il settimo pianeta del Sistema Solare. Difficilissimo da vedere [...] fu proposto per la prima volta nel 1850 come richiamo a Urano, la divinità della mitologia greca.
Come osservare Urano
La luminosità di Urano è al limite inferiore di quella che l’occhio umano può cogliere in cieli limpidi e senza luci artificiali ...
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HORN D'ARTURO, Guido
Fabrizio Bonoli
Nacque a Trieste il 13 febbr. 1879 da Arturo Horn e da Vittoria Melli, terzo di quattro figli. La famiglia, probabilmente di origine olandese, era ebrea e il cognome [...] essere chiamato presso l'Osservatorio astrofisico di Catania come primo assistente. A Catania si occupò della natura della luminosità delle comete, di astronomia di posizione, di osservazioni solari e di stelle variabili.
Nel maggio 1910 fu chiamato ...
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luminosita
luminosità s. f. [der. di luminoso]. – 1. Qualità, caratteristica, aspetto di ciò che è luminoso (nei varî sign. dell’agg.): l. di un corpo, degli astri, di una lampada; l. di un ambiente; l. dell’aria, del cielo; l. di un’immagine...
stella1
stélla1 s. f. [lat. stēlla]. – 1. In astronomia, nome generico dei corpi celesti di forma per lo più sferica, costituiti da enormi masse di gas a temperatura molto elevata (che per questo emettono luce), tenuti insieme dall’attrazione...