Nome di una zona di Roma, sulla riva destra del Tevere, corrispondente al Colle Vaticano che dai 19 m di piazza S. Pietro sale nel punto più alto a 77 m.
Territorio sul quale è riconosciuta alla Santa [...] 1942) e si installò un astrografo a grande campo di tipo Schmidt (1957). Dagli anni 1980, per l’eccessiva luminositàdelcielonotturno a Castelgandolfo, la Specola aprì una sua dipendenza a Tucson (Arizona), che dal 1995 dispone di un telescopio con ...
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Universo In astronomia, l’insieme dei corpi celesti (pianeti, stelle, galassie, polveri e gas diffusi) che circonda la Terra. Lo studio astronomico dell’U. fisico si propone di fornire un quadro descrittivo [...] notò che quella debole luminosità lattescente era in realtà composta da una miriade di stelle. Già verso la fine del 18° sec., T Kant inoltre profetizzò che le nebulose visibili nel cielonotturno fossero altrettante universi-isole simili alla nostra ...
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L'Eta dei Lumi: astronomia. L'astronomia stellare
Michael Hoskin
L'astronomia stellare
Alla fine del XVII sec. l'astronomia 'stellare', cioè lo studio delle stelle come corpi individuali nello spazio, [...] pari a un quarto di quella delle stelle più vicine. Ne conseguiva che le stelle più vicine contribuiscono alla luminositàdelcielonotturno con la stessa quantità di luce delle stelle situate a distanza doppia; lo stesso valeva per le stelle poste ...
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Sistemi stellari
WWallace L. W. Sargent e Renzo Sancisi
di Wallace L. W. Sargent e Renzo Sancisi
SOMMARIO: 1. Introduzione. □ 2. Il sistema della Via Lattea: a) struttura della Galassia; b) rotazione [...] regioni esterne molto deboli di alcune galassie, per valori di r/a superiori a 20 (studi assai difficili a causa della luminositàdelcielonotturno), mostrano che, a un certo punto, I(r) diminuisce più velocemente di 1/r2.
Nelle galassie spirali e ...
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Scienza greco-romana. Le sfere celesti e le origini della trigonometria
John L. Berggren
Le sfere celesti e le origini della trigonometria
La comparsa della sfera nella geometria è una diretta conseguenza [...] con quelli associati al Sole, come le diverse apparizioni delcielonotturno e il variare della lunghezza della luminosità diurna durante le stagioni. A governare tali fenomeni è la posizione del Sole sul cerchio massimo (l’‘eclittica’) che ne rivela ...
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La Rivoluzione scientifica: luoghi e forme della conoscenza. Gli strumenti scientifici
Jim Bennett
Gli strumenti scientifici
L'inizio del XVII sec. è stato senza dubbio un periodo particolarmente fecondo [...] consentiva di conoscere l'ora di notte sfruttando l'orientamento delcielonotturno; esso era fornito di una scala oraria regolata a puntato correttamente verso una stella quando la sua luminosità appariva di uguale intensità in ciascuna fessura e le ...
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Insieme di minutissime particelle incoerenti (detriti, terra arida, sabbia ecc.), che si stende sul suolo e, sollevato facilmente dal vento, si deposita ovunque. Per estensione, ogni materiale che, per [...] distanza dal Sole (d), secondo una legge di potenza del tipo d−n (con n=1,3-2); la luminosità diffusa dell’atmosfera (fenomeno dell’airglow).
P. interstellare
Dell’esistenza della p. interstellare ci si può accorgere osservando il cielonotturno ...
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pianeta
Lara Albanese
Per compagna ha una stella…
Fino alla fine del 20° secolo, pur conoscendo approfonditamente la storia dell’Universo, gli astronomi non erano riusciti a trovare prove inconfutabili [...] captano la luce proveniente dagli oggetti delcielo, nel caso dei pianeti ricevono la , che si può facilmente riconoscere nel cielonotturno. Il pianeta e la stella intorno infatti a offuscare la debole luminosità riflessa dal disco. Insomma lo ...
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Scienza greco-romana. La scienza delcielo nel periodo pretolemaico
Alan C. Bowen
La scienza delcielo nel periodo pretolemaico
I documenti superstiti della scienza delcielo tra il IV sec. a.C. e [...] della distanza di questo pianeta dalla Terra, la sua luminosità varia in misura limitata e difficilmente percettibile a occhio del Cosmo - rifiutavano l’argomento contenuto nel De caelo secondo cui i moti delle costellazioni nel cielonotturno ...
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Vicino Oriente antico. Astronomia e astrologia
Hermann Hunger
Francesca Rochberg
Astronomia e astrologia
Nella Mesopotamia antica l'osservazione e l'interpretazione delcielo volta a predire il futuro [...] centro delcielo, del 10° mese; tra queste due date, il peso aumentava o diminuiva con una differenza costante di 10 sicli (ossia un sesto di mina, circa 84 g) ogni metà mese. Essendo i pesi proporzionali al tempo notturno della luminosità diurna), ...
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nightglow
‹naitġlóu› s. ingl. [comp. di night «notte» e glow «splendore, luminescenza»], usato in ital. al masch. – In geofisica, la luminosità diffusa del cielo notturno.
airglow
‹èëġlou› s. ingl. [comp. di air «aria» e glow «splendore»], usato in ital. al masch. – In geofisica, la debole luminosità diffusa del cielo notturno, dovuta a emissione da parte dei gas atmosferici.