GARZONI, Giovanna
Gerardo Casale
, Nacque, quasi certamente, ad Ascoli Piceno nel 1600 da Giacomo e da Isabetta Gaia.
La data di nascita si ricava esclusivamente dalla Sacra Famiglia (collezione privata), [...] uso del puntinato le permette di raggiungere effetti di estrema luminosità e di dare alle superfici una vibrazione che le compare un insetto, altre volte un uccello. Nonostante l'apparente ripetitività dei soggetti, in queste tempere la G. variò ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giovanni Di Pasquale
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nessun astronomo prima dell’avvento del telescopio può essere paragonato al danese [...] lo raggiunge a Praga e lì inizia a lavorare sulle apparenti anomalie dei moti di Marte osservate da Tycho.
Arthur Koestler giorni di novembre. In quel momento era al massimo della sua luminosità; in dicembre cominciò a impallidire un po’ per volta, ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Andrea Bernardoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’alchimia è una disciplina teorica e pratica che interviene sulle sostanze e sugli [...] di tinture e solventi in grado di cambiare lo stato apparente dei metalli.
Gli autori successivi a Zosimo dei quali abbiamo alchemica precedente. Ad esempio, si fa riferimento alla luminosità intrinseca della Luna e a parallelismi criptici come quelli ...
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aberrazione
aberrazióne [Der. del lat. aberratio -onis "scostamento da una norma" e, estensiv., "difetto, errore", da aberrare "scostarsi", comp. di ab e errare "vagare"] [ELT] In un tubo a raggi catodici, [...] stesso che astigmatismo. ◆ [ASF] A. astronomica: apparente spostamento di un astro sulla volta celeste dovuto al quanto più piccolo è il foro del diaframma, a scapito però della luminosità delle immagini. ◆ [EMG] A. di una lente elettronica: v. ...
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eclissi
eclissi (o eclisse) [s.f. Der. del lat. eclipsis, dal gr. ekléipsis "scomparsa", a sua volta da ekleípo "sparire"] [ASF] Oscuramento totale o parziale di un corpo celeste per l'interposizione [...] disco solare; ciò deriva dalla circostanza che il diametro angolare apparente dei due astri è pressoché uguale, e precis. variabile passare sul suolo le cosiddette ombre volanti, zone di luminosità variabile che sono le frange di diffrazione al bordo ...
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Ipparco di Nicea
Ipparco di Nicea (Nicea, oggi Iznik, Turchia, ii sec. a.C.) astronomo, matematico e geografo greco. È noto per le sue accurate osservazioni astronomiche, ma di lui non è rimasta alcuna [...] di stelle di cui registrò latitudine e longitudine sulla sfera celeste, nonché la luminosità, classificando su questa base le stelle in sei classi di magnitudine apparente. A Ipparco si attribuisce il calcolo dell’inclinazione dell’eclittica e la ...
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Stella supergigante, variabile eruttiva, del cielo australe osservata per la prima volta da E. Halley nel 1677, quando era di quarta magnitudine.
Nel 19° sec. subì una serie di esplosioni del tipo nova, [...] durante le quali la sua luminosità aumentò raggiungendo la magnitudine apparente di –0,9; diminuì poi rapidamente fino all’ottava magnitudine, per risalire, negli ultimi decenni, alla sesta. Si calcola che nel 1843, al massimo dell’attività, la sua ...
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Stella supergigante, nota anche come M. Ceti, facente parte di un sistema binario. Il suo raggio medio misura ∿420R⊙, dove R⊙=7∙108 m è il raggio del Sole. La sua magnitudine apparente varia, con un periodo [...] 20%. Fu la prima stella variabile conosciuta (scoperta da D. Fabricius nel 1596).
Variabili del tipo M. Una delle classi di variabili periodiche (➔ variabile), cioè di stelle la cui luminosità varia periodicamente nel tempo, il cui prototipo è Mira. ...
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Classe di stelle di luminosità variabile con regolarità, per le quali è nota la relazione tra il periodo di variazione e la luminosità assoluta. Il prototipo di questa classe è la δ-Cephei, scoperta nel [...] 1784. Nota la luminosità assoluta, determinata dal periodo di variazione, e osservata quella apparente, si determina la distanza della C., che rappresenta quindi un indicatore di distanza anche dell'ammasso di stelle o della galassia cui appartiene. ...
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LUCE (lat. lux; fr. lumière; sp. luz; ted. Licht; ingl. light)
Giovanni POLVANI
Giulio Carlo ARGAN
Lo studio delle modalità dei fenomeni luminosi e le ipotesi sulla natura della luce costituiscono [...] ragione. L'applicazione alla luce è analogia puramente apparente perché basata sulla tacita presunzione di. un'azione integrale, non mediata da impasti pittorici. Non luce, ma una luminosità che si confonde con l'atmosfera e non ha limiti di spazio ...
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luminosita
luminosità s. f. [der. di luminoso]. – 1. Qualità, caratteristica, aspetto di ciò che è luminoso (nei varî sign. dell’agg.): l. di un corpo, degli astri, di una lampada; l. di un ambiente; l. dell’aria, del cielo; l. di un’immagine...
stella1
stélla1 s. f. [lat. stēlla]. – 1. In astronomia, nome generico dei corpi celesti di forma per lo più sferica, costituiti da enormi masse di gas a temperatura molto elevata (che per questo emettono luce), tenuti insieme dall’attrazione...