LINATI, Filippo
Luisella Brunazzi Menoni
Nacque a Parma il 5 apr. 1757 dal conte Ottavio e da Teodora dei marchesi Ghisilieri di Bologna.
Le vicende parmensi della famiglia, di origine genovese e mercantile [...] il L. per la carica di ministro del Tesoro al figlio Giuseppe, re di Spagna, che gli avrebbe offerto una "luminosa posizione ed un mezzo al tempo stesso di riparare alla dissestata fortuna"; ma gli eventi politici fecero svanire tale progetto ...
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PIETRO di Galeotto
Matteo Mazzalupi
PIETRO di Galeotto. – Nacque a Perugia intorno alla metà del Quattrocento. Il padre, Galeotto di Ercolano, ancora in vita nel 1491, fu medico condotto del comune [...] di quest’opera, d’altronde, collimano con l’attestazione del discepolato presso Piero della Francesca nel 1473: la luminosa architettura all’antica in marmi bianchi e colorati messa in buona prospettiva, la solidità dei corpi statuari, la cura ...
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BOSCHI, Fabrizio
Fiorella Sricchia Santoro
Nacque a Firenze intorno al 1570 da una famiglia in cui la disposizione al dipingere fu molto frequente. Secondo il Baldinucci, che lo conobbe personalmente, [...] . Anche in seguito le opere più meditate del B., molto attivo e ricercato, si fanno notare per una particolare chiarezza luminosa, entro la quale trovano vivido risalto le spettacolari stoffe damascate cui indulge il gusto locale, per una più libera ...
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CENNI di Francesco di ser Cenni
Anna Padoa Rizzo
Risulta immatricolato nell'arte dei medici e speziali nel 1369 (Colnaghi, 1928) ed elencato tra i pittori fiorentini nel 1415 (Gualandi, 1845). Del 1393, [...] da Taddeo Gaddi, specie nella tipologia di alcune figure.
A questa fase di C., contraddistinta da un fare alquanto luminoso e largo, da una lucida e compatta stesura cromatica, che accompagna una ispirazione tenera e domestica, specie nelle sue ...
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PIZZUTO, Antonio
Rosalba Galvagno
PIZZUTO, Antonio (Antonino). – Nacque a Palermo il 14 maggio 1893, primogenito di Giovanni, avvocato, e di Maria Amico, poetessa e cultrice di musica, figlia di Ugo [...] e radicale adibizione della sintassi nominale, l’ultima lassa (Codicillo) di Testamento, «l’opera pizzutiana più ariosa e luminosa» (Ferraris, La voce inaudita, 1985, p. 73).
Con la seconda trilogia viene così inaugurato un genere narrativo inedito ...
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Clément, René
Bruno Roberti
Regista cinematografico francese, nato a Bordeaux il 18 marzo 1913 e morto nel Principato di Monaco il 17 marzo del 1996. Al centro del suo cinema vi è la nozione di conflitto, [...] un'architettura filmica che in modo stringente si attagliava alla progressione drammatica, coadiuvata in questo dall'incisività luminosa e dalla fluidità nel muovere la macchina da presa in situazioni elaborate e difficili di un grande operatore ...
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ALLORI, Alessandro
Maria Luisa Becherucci
Pittore, nato a Firenze il 31 maggio 1535 da Cristofano di Lorenzo, spadaio, e da Dianora Sofforom. Ebbe i fondamenti dell'arte da Agnolo Bronzino, amico di [...] ). Ma nell'arida macchinosità di queste opere tornano spesso, specie in certi inserti di natura morta, vive reminiscenze dei luminosi valori cromatici bronziniani. Così nel Miracolo della manna che l'A. affrescò nel 1597 nel refettorio di S. Maria ...
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COLLA, Antonio
Nicoletta Janiro
Nacque a Parma il 6 dic. 1806, da Carlo e da Teresa Berari. Professore di astronomia e meteorologia all'università di Parma, fu direttore dell'osservatorio meteorologico [...] di notte verso la parte boreale del cielo; il C. nota questo fenomeno che registra sotto il nome di "impressione luminosa verso ponente estivo": "è una luce che si presenta sotto deboli apparenze e per questo passa inosservata, ha qualche somiglianza ...
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Feuillade, Louis
Monica Dall'Asta
Regista e sceneggiatore cinematografico francese, nato a Lunel (Hérault) il 19 febbraio 1873 e morto a Nizza il 26 febbraio 1925. Autore prolifico, dotato di grande [...] e convenzionali dal punto di vista narrativo, l'eleganza compositiva, il senso dell'inquadratura e della tessitura luminosa rimangono inconfondibili, collocando certamente F. tra i grandi autori del cinema francese.
Bibliografia
F. Lacassin, Louis ...
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Imperatore romano (Roma 121 d. C. - Vindobona o Sirmio 180). Figlio di Marco Annio Vero e di Domizia Lucilla, alla morte del padre fu adottato dall'avo paterno Marco Annio Vero, che si occupò della sua [...] di M. A. di fronte al problema della sopravvivenza, e la sua intima tendenza a rifugiarsi piuttosto nella meno luminosa ma anche meno incerta idea dell'insensibilità, con cui la morte affranca da ogni dolore. Idea che, originariamente socratica ...
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