Strumento endoscopico che sfrutta la proprietà delle fibre ottiche di vetro di guidare la luce. È costituito da un tubo flessibile, del diametro di poco più di un cm, che racchiude due fasci di fibre ottiche [...] vetro e due tubicini, facente capo distalmente a una testina esplorante. Dei fasci di fibre uno, collegato a una sorgente luminosa, guida la luce, l’altro, completato da un oculare, trasmette le immagini; uno dei tubicini serve per insufflare aria o ...
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Pittore statunitense (Wilkes-Barre, Pennsylvania, 1910 - New York 1962), tra gli esponenti più significativi dell'espressionismo astratto. Dopo un periodo di pittura oggettiva, la sua personale del 1951 [...] solo di bianchi e di neri stesi sulla tela in pennellate violente con maggiore o minore densità, e quindi carica luminosa, del colore, K. definì in modo altamente drammatico lo spazio. Ritornò in seguito al colore, valendosi della tipica struttura e ...
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Fisico (Zonnemaire, Zelanda, 1865 - Amsterdam 1943), prof. di fisica nell'univ. di Leida (1894), poi di Amsterdam (1900), e (fino al 1935) direttore del laboratorio Physica per lui appositamente allestito. [...] in movimento e sugli isotopi. Prende il suo nome l'effetto Z., fenomeno che si manifesta quando una sorgente luminosa viene immersa in un campo magnetico, consistente nella scissione di una riga spettrale in componenti di frequenza assai prossima a ...
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Cantante (Parigi 1814 - ivi 1897); allieva di A. Nourrit, esordì all'Opéra nel 1832 quale Alice in Robert le Diable e svolse una brillante ma brevissima carriera teatrale fino al 1837, anno in cui dovette [...] ritirarsi dalle scene per sopravvenuta afonia. Col suo nome si indica in Francia la voce tipica di soprano drammatico, corposa nelle note gravi, ma luminosa nel registro acuto. ...
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La scienza in Cina: l'epoca Song-Yuan. Introduzione
Fu Daiwie
Introduzione
Vi sono alcune evidenti ragioni per considerare come un periodo storico a sé stante l'epoca Song-Yuan (960-1368), circa quattrocento [...] della Cina, durante i quali si delinea una nuova luminosa era nella lunga storia della scienza cinese. Innanzitutto, gli il forte contrasto tra l'oscuro Medioevo europeo e il luminoso Medioevo cinese, e la contrapposizione è sicuramente di grande ...
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Fisica
L’insieme delle tecniche di misurazione delle grandezze (grandezze fotometriche) che caratterizzano la luce: quantità di luce, illuminamento, luminanza ecc., che si introducono in ottica per individuare [...] l’angolo solido cui Φ si riferisce, si ha:
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f) illuminamento, E, di un elemento di una superficie illuminata da un flusso luminoso Φ: è la quantità
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ove σ è l’area dell’elemento. Le [1]-[5] sono le equazioni fondamentali della f.; in esse ...
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Koster Wilhelm
Köster 〈köʹstër〉 Wilhelm [STF] (Münster 1876 - ivi 1950) Metrologo, dal 1899, della commissione ted. per l'unificazione dei pesi e delle misure. ◆ [MTR] [OTT] Comparatore interferenziale, [...] dall'interferometro di Michelson, atto a controllare il parallelismo tra le basi di calibri. In esso (fig. 1), un'onda luminosa piana monocromatica incide, dopo aver attraversato una lamina semitrasparente a e una lamina normale b a facce piane e ...
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endosimbiòsi Teoria secondo la quale la cellula eucariota deriverebbe da una simbiosi, avvenuta nel corso dell'evoluzione, tra piccole cellule procariote provviste di plastidi e una cellula più grande [...] atmosferica (aumento dell'ossigeno) rese vantaggiosa la presenza dei simbionti, capaci di catturare e convertire l'energia luminosa, i quali erano favoriti dall'accesso alle sostanze nutritive prodotte dalla cellula ospite. I cloroplasti e i ...
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LUCCIOLA Antico nome italiano delle specie del genere Luzula, così detta da L. Anguillara che ne spiega l'etimologia col fatto che i suoi capolini pelosi bagnati dalle gocciole di rugiada risplendono come [...] chiamava erba lucia o luccia, Altri erboristi chiamavano erba lucciola l'Ophioglossum vulgatum L., che si credeva fosse luminosa di notte. Il volgo dell'Italia centrale con questo nome intende parecchie altre piante: Carex glauca e muricata, Festuca ...
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Pittore (Napoli 1806 - ivi 1876). Allievo del padre, Gaetano, fu dapprima disegnatore cartografico. In seguito fu vicino ad A. Pitloo e si ispirò a W. Turner; più volte a Napoli fra il 1819 e il 1828, [...] . Nel 1826 soggiornò a Roma dove dipinse piccole vedute a olio. Successivamente, con l'uso dell'acquerello, rese più luminosa l'atmosfera dei suoi paesaggi: Tramonto a Caserta (1857, Napoli, Museo nazionale di S. Martino); Il giardino di Donnaregina ...
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