DOMENICONI, Luigi
Roberta Ascarelli
Nacque nei pressi di Rimini nel 1786, ultimo degli otto figli di un fattore, in una "onesta e agiata famiglia" (Pinelli, p. 15) di costumi particolarmente rigidi. [...] di un tal Rocchetti, debuttando a jesi con il ruolo del cieco in Loscrittore e ilcieco di C. Federici. Le prime esperienze di attore per lui da G. B. Niccolini, Giovanni da Procida e Ludovicoil Moro, e l'Eufemio di Messina del Pellico, che non ...
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EUSTOCHIO, Lorenzo
Franco Bacchelli
Di questo umanista si hanno pochissime notizie, tutte riguardanti il breve volgere di anni che va dal 1482 al 1488.
Probabilmente l'E. fu veneziano di famiglia secretarile [...] lode dei Fasti del poeta ermetizzante Ludovico Lazzarelli, e il 18 aprile successivo partecipò alla celebrazione con alcuni membri dell'Accademia Romana: "Lippus Ethruscus" (ilcieco Raffaele Lippo Brandolini), "Marsus" (Paolo Marsi da Pescina, ...
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OMERO
Giorgio Pasquali
. A O. la tradizione più antica assegnava ben più che non gli lascino oggi anche i critici più conservatori. Già nel sec. VII Callino citava la Tebaide attribuendola a lui. Poco [...] e di tutta l'Odissea di Girolamo Bacelli (1581-1582). Ludovico Dolce pubblica nel 1573 una parafrasi dell'Odissea in ottave. per nessun rispetto un'unità: sono un centone delle canzoni che ilcieco O. era andato cantando per piazze e taverne e che poi ...
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La vita intellettuale
Gino Benzoni
Di, da, a, per palazzo Ducale
Sterminata la testimonianza scritta di quella che è la produzione intellettuale della Venezia che vien da qualificare - semplificando [...] le so proprie man la me despogia". Detto "ilcieco di Venezia" - e viene in mente ilCieco d'Adria, Luigi Groto cioè - canta in d'un'"aria [...] intieramente salubre ". L'asserisce Ludovico Testi - un carpigiano medico a Venezia contattato da ...
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CATTEDRALE
Chiesa principale della diocesi, dov'è la cattedra, o trono, del vescovo; il termine latino cathedralis ('della cattedra') è propriamente aggettivo, sostantivato se riferito a un sottinteso [...] estese a tutto l'impero da Ludovicoil Pio (814-840) con il sinodo di Aquisgrana dell'816. Con l'organismo preesistente a quattro piani ha condizionato l'alto triforio cieco, schermato da trafori quadrati in cui si inscrivono esili disegni di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Umanesimo e Rinascimento
Riccardo Fubini
Francesco Petrarca e i presupposti della storiografia umanistica
La storiografia umanistico-rinascimentale, come del resto la storiografia di ogni età, non può [...] esse sono il risultato dell’errore di qualcuno, piuttosto che non il frutto, come si suol dire, del suo cieco e instabile che furono solo più tardi pubblicati ormai sotto Ludovicoil Moro; e infine il De bello neapolitano di Giovanni Pontano (1429- ...
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Novellieri del Cinquecento
Marziano Guglielminetti
Occorre riconoscere, preliminarmente, che la narrativa del Cinquecento, e in particolare la novellistica, rimane tutt'oggi res nullius. o, se si vuole, [...] autori di poemi cavallereschi: dal Boiardo dell’Orlando innamorato al Cieco da Ferrara del Mambriano, fino all'Ariosto dell' Orlando caduta di Ludovicoil Moro è la terra della giovinezza di Straparola). E tuttavia anche quando il secondo libro ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Scuola napoletana
Lilia Costabile
Nell’arco di tutto il Settecento, la giovane scienza dell’economia si avvale, nel suo farsi autonoma, del contributo della Scuola napoletana. Privilegiati dagli economisti [...] virtù, e non ilcieco assecondamento delle passioni, è il vero utile degli uomini o, diremmo oggi, il loro interesse illuminato. stile letterario un po’ «asiatico», come lo definì Ludovico Muratori, che però stimò molto Broggia, e lo gratificò ...
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FEDERICO I Gonzaga, marchese di Mantova
Gian Maria Varanini
Figlio primogenito di Ludovico III marchese di Mantova e di Barbara di Hohenzollern, nacque a Mantova il 2 luglio (più probabilmente che il [...] un accordo quinquennale con Giangaleazzo Sforza (o meglio Ludovicoil Moro) e col Medici. A causa della salute 1955, II, pp. 70, 129-38, 157-59, 217-68 e passim; Diari di Cieco Simonetta, a cura di A. R. Natale, Milano 1962, pp. 245 s.; Acta in ...
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CORREGGIO (Correggio Visconti), Niccolò Postumo
Paola Farenga
Figlio di Niccolò, consignore di Correggio, e di Beatrice, figlia naturale di Niccolò d'Este, nacque, molto probabilmente a Ferrara, fra [...] che precedette la calata di Carlo VIII il C. svolse per conto di Ludovicoil Moro importanti incarichi diplomatici: fra l' il fratellastro don Giulio d'Este, il quale, in seguito alle ferite riportate nel corso della colluttazione, era rimasto cieco ...
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