RUTILIO RUFO, Publio (P. Rutilius Rufus)
Arnaldo MOMIGLIANO
Uomo politico, giurista e storico romano, nato circa il 154 a. C., figlio probabilmente dell'omonimo tribuno della plebe nel 169 a. C. Si formò [...] , C. Lelio e quindi Scipione Emiliano, di cui in definitiva fu seguace. Ascoltò Panezio e fu in relazione col poeta Lucilio: ebbe anche appoggio nelle famiglie dei Livî Drusi e degli Aurelî Cotta a lui imparentate, rispettivamente per la moglie e la ...
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VELIO Longo (Velius Longus)
Massimo Lenchantin De Gubernatis
Grammatico latino che fiorì nell'età di Adriano.
Compose varie opere di contenuto grammaticale, e cioè uno scritto De usu antiquae lectionis, [...] (Keil, Grammatici Latini, VII, p. 46), nel quale cita, come è naturale, i predecessori più autorevoli (Accio, Lucilio, Varrone, Verrio Flacco, Antonio Rufo, Niso). Di Velio Longo usò largamente Cassiodoro nel suo libro De orthographia (Keil ...
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Poeta satirico latino (n. Aquino 55 d. C. - m. tra 135 e 140 d. C.). A Roma studiò retorica ed esercitò l'eloquenza sotto Domiziano, Nerva e Traiano fino a non molto dopo il 100. La notizia dell'esilio, [...] quadretti talvolta pieni di arguzia e di effetto comico; talvolta anche vibra nei suoi versi una nota soave. Oltre Lucilio, anche Virgilio, Orazio e Marziale, suo contemporaneo e amico, esercitarono notevole influsso sull'arte di Giovenale. La lingua ...
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ORBILIO, Pupillo, L. (L. Orbilius Pupillus)
Gino Funaioli
Filologo del primo secolo a. C., maestro d'Orazio e di Domizio Marso, uno dei clari professores di cui ci dà la biografia Svetonio nel De grammaticis. [...] a Roma dove passò sotto il consolato di Cicerone. Forse è lui ruvido grammaticorum equitum doctissimus dei versi iniziali della satira oraziana I, 10 e critico di Lucilio.
Bibl.: H. Funaioli, Grammaticae Romanae Fragmenta, Lipsia 1907, p. 134 segg. ...
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SCIPIONE Emiliano, Publio Cornelio (P. Cornelius Scipio Aemilianus Africanus)
Gaetano De Sanctis
Generale romano. Fu il più giovane dei figli che L. Emilio Paolo, il vincitore di Pidna, ebbe da Papiria. [...] lo avevano reso amico di Polibio e di Panezio, protettore e, a quanto si diceva, anche collaboratore di Terenzio, familiare di Lucilio. Appunto come simbolo della più pura e alta romanità S. fu esaltato a gara dai posteri. È d'altronde innegabile che ...
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SESSA AURUNCA (Suessa Aurunca) (v. vol. vii, pag. 548)
N. Valenza
Cittadina della Campania nel cui territorio le prime testimonianze di vita risalgono alla fine dell'VIII sec. a. C.; alcune tombe infatti, [...] ancora riconoscibile nella zona N, la più alta, della città. Il cardo maximus era costituito dall'attuale corso Lucilio che, al centro della città, dove doveva presumibilmente essere il Foro, cambiava leggermente direzione. Sono ancora riconoscibili ...
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ACCIO, Lucio (L. Accius)
Red.
Poeta latino nato a Pesaro nel 170 a. C. e morto intorno all'84 a. C. Era di origine servile, scrisse tragedie di cui restano 45 titoli e 700 versi, ed alcune altre di argomento [...] fosse di statura molto piccola ma di animo fiero e superbo. A questo suo fisico sembrano da riferire le parole di Lucilio che di lui scrive: quare pro facie, pro statura Acciu' status (Libro xx). L'unica immagine che conosciamo è quella convenzionale ...
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Filosofo e teologo scolastico, detto il "dottor risoluto", morto probabilmente nel 1348. Entrato da giovine nell'ordine carmelitano, insegnò a Cambridge e, molto probabilmente, a Oxford. Fu provinciale [...] stato non del tutto giustamente detto negli ultimi secoli il "principe degli averroisti" titolo attribuitogli da Lucilio Vanini (Amphitheatrum aeternae providentiae, Lione 1615). Al suo insegnamento si ispirarono molti trattatisti dell'ordine.
Oltre ...
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Glottologo italiano (Roma 1923 - ivi 2008). La vastità dei suoi interessi, espressa da numerose ricerche di semitistica, germanistica, romanistica (di grande rilievo i suoi lavori di linguistica ladina), [...] anche un notevole impulso agli studi sui grammatici antichi, grazie a una serie di contributi su Aristotele, Varrone, Lucilio. Socio naz. dei Lincei (2001).
Opere
Tra le sue opere: Introduzione alla fonologia (1952); Capitoli grammaticali dell'alto ...
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EMBLEMA (ἔμβλημα o ἐμβεβλημένα)
O. Elia*
Originariamente viene così definito qualsiasi oggetto lavorato, inserito in uno più grande e di diversa maniera (da ἐμβάλλω = lat. conicio, insero).
Il termine, [...] di una varietà di pavimento (num quod emblema aut lithostrotum?); Cicerone (Orator, 43-44) cita un verso delle Satire di Lucilio (ii, framm. 56, ed. Bährens) nel quale si paragonano le orazioni elegantemente preparate ai tasselli inseriti con fine ...
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lucilia
lucìlia s. f. [lat. scient. Lucilia, der. del lat. class. lux lucis «luce», sul modello del nome proprio gentilizio Lucilia]. – Genere di mosche della famiglia calliforidi, che comprende specie ornate di colori brillanti e metallici:...
avvisare2
avviṡare2 v. tr. [dal fr. ant. aviser, comp. di à e viser «vedere»], ant. – 1. Osservare: le sue parole e risposte serberete, e avviserete la corte sua e’ costumi di quella (Novellino); adocchiare: levando me sù ver’ la cima D’un...