In botanica, detto di latifoglia che orienta la lamina in modo tale da evitare l’eccessiva luce solare diretta; per es. reclinando le foglie della periferia della chioma. ...
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Movimento autonomo di organismi vegetali dovuto ad accrescimento delle cellule e indotto non da agenti esterni (luce, gravità terrestre), bensì da cause interne. È il caso, per es., del peduncolo fiorale [...] dei papaveri che da nutante si fa eretto poco prima dell’apertura del fiore (➔ nutazione) ...
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Botanica
Disposizione delle forme viventi vegetali in più strati orizzontali, a seconda della statura, delle esigenze di luce, del bisogno d’umidità ecc. Per es., in un bosco si possono distinguere differenti [...] arboree, uno erbaceo costituito da specie sciafile nemorali; e uno muscinale. La s. è in rapporto principalmente col fattore luce: negli strati inferiori possono vivere solo piante adatte a un’illuminazione ridotta. Anche le radici e in generale le ...
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In botanica, si dice di foglia che orienta la lamina in modo tale da ricevere il massimo della luce diffusa; per es., le foglie della parte interna della chioma di un albero latifoglio. ...
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Botanica
Sviluppo anticipato di un organo; può essere naturale, ossia dovuta a cause interne, o provocata artificialmente, variando luce e temperatura, come succede nella forzatura delle fioriture di alcune [...] piante ornamentali (per es., la stella di natale).
Linguistica
Costruzione sintattica (detta anche anticipazione) in cui una o più parole (o un’intera proposizione) sono collocate prima di ciò che sarebbe ...
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TROPISMI (dal greco τρέπομαι, "mi volgo"; v. anche la voce tassie, in questa App.)
Leo Pardi
Si designarono originariamente con questo termine, introdotto dal botanico J. Sachs (1832-1897), le disposizioni [...] più illuminato: di qui un maggiore accrescimento delle pareti cellulari dalla parte opposta alla direzione di provenienza della luce e la curvatura verso di essa. È possibile che all'effetto contribuisca anche una differente frequenza delle mitosi ...
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antenna fotosintetica
Stefania Azzolini
Insieme di molecole che hanno la funzione di captazione dell’energia. Durante il processo di fotosintesi clorofilliana, la luce viene assorbita da pigmenti fotosintetici, [...] e i carotenoidi. Essi sono ancorati, data la loro natura liposolubile, allo strato lipidico della membrana. La cattura della luce risulta efficiente per la cooperazione di alcune centinaia di molecole di pigmenti, che funzionano come antenne; l ...
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Pianta priva di valore agricolo che si diffonde a discapito delle coltivazioni, sottraendo loro i sali nutritizi del terreno, acqua, spazio e luce.
Per estensione, in botanica, si definiscono specie i. [...] quelle sfuggite alle colture o introdotte accidentalmente dall’uomo in aree geografiche distanti dai loro luoghi d’origine, in grado di diffondersi autonomamente in ambienti naturali, entrando in competizione ...
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Botanico francese (Lons-le-Saunier, Giura, 1878 - Algeri 1949); pubblicò molti lavori di sistematica e biologia dei funghi; fra l'altro mise in luce il significato del dicarion nell'alternanza di generazione [...] dei Basidiomiceti. Nominato (1911) prof. di botanica nell'univ. di Algeri, intraprese molti viaggi nell'Africa settentrionale, pubblicò memorie sulla flora e sulla fitogeografia del Marocco e del Sahara. ...
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Il parenchima clorofilliano nelle cui cellule vi è presenza di numerosi cloroplasti; compie l’organicazione del carbonio. È localizzato nelle parti della pianta esposte alla luce, soprattutto nelle foglie. ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
anno-luce
s. m. (pl. anni-luce). – In astronomia, unità di misura delle lunghezze, equivalente alla distanza che la luce percorre in un anno solare; corrisponde a 9460 miliardi di chilometri.