Massimo Sideri
Il lavoro ‘uberizzato’
La rivoluzione tecnologica sta sovvertendo il mondo del lavoro e delle professioni, robotizzando molte funzioni produttive. Spariscono o entrano in crisi i ruoli [...] successo a usare dei sistemi analogici per creare la LosAngeles distopica divenuta un immaginario collettivo del futuro.
Degli
Come riporta Farhad Manjoo in un articolo sul New York Times, «le nuove tecnologie hanno la capacità di scomporre un ...
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Penn, Sean
Silvia Colombo
Attore cinematografico e teatrale statunitense, nato a Burbank (California) il 17 agosto 1960. Figura appartata e anomala all'interno dello star system americano, particolarmente [...] Monica High School, è entrato a far parte del LosAngeles Group Repertory Theater lavorando come assistente dell'attore-regista alla rabbia e alla disperazione: ha impersonato un surfer in Fast times at Ridgemont High (1982; Fuori di testa) di Amy ...
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Belushi, John (propr. John Adam)
Federico Chiacchiari
Attore cinematografico statunitense, di origine albanese, nato a Chicago il 24 gennaio 1949 e morto a LosAngeles il 5 marzo 1982. Figura di riferimento [...] si impose tristemente sul personaggio: morì infatti di overdose, a LosAngeles, per una terribile miscela di cocaina ed eroina.
Bibliografia
B. Woodward, Wired: the short life and fast times of John Belushi, New York 1984 (trad. it. Milano 1985 ...
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Sontag, Susan
Daniele Dottorini
Saggista e scrittrice statunitense, nata a New York il 16 gennaio 1933. Rappresentante tra le più prestigiose della cultura radical statunitense, nell'ambito del suo [...] regia.
Dopo aver studiato a Tucson (Arizona) e a LosAngeles, seguì i corsi di filosofia all'Università di Chicago e "The New Yorker", "The New York review of books", "The Times literary supplement", "Art in America", "Antaeus", "Parnassus", "The ...
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rap
Ernesto Assante
Discorsi su ritmi battenti
Il termine rap è comparso nella lingua inglese all’inizio del 20° secolo con il significato di «conversazione» o «discussione informale», ma è passato [...] Rapper’s delight, contenente una frase di Good times, successo funk degli Chic. Grandmaster Flash, già Compton (1988), violento spaccato rap della vita nei sobborghi di LosAngeles.
Fra tensione, violenza e business discografico
A cavallo tra gli ...
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Huston, Anjelica
Emiliano Morreale
Attrice cinematografica statunitense, nata a LosAngeles l'8 luglio 1951. Figlia del regista John, si è affermata grazie a due film da lui diretti, Prizzi's honor [...] Tony Richardson, Hamlet (1969). Nel 1973 ritornò a LosAngeles dove lavorò soprattutto come modella, trascurando la carriera lady and the legacy, New York 1989; L. Grobel, The Hustons ‒ The life and times of a Hollywood dinasty, New York 2000. ...
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Russell, Kurt (propr. Kurt Vogel)
Grazia Paganelli
Attore cinematografico statunitense, nato a Springfield (Massachusetts) il 17 marzo 1951. Dotato di una straordinaria abilità nel passare con disinvoltura [...] per il sequel Escape from L.A. (1996; Fuga da LosAngeles), in cui il personaggio di Plissken approfondisce i motivi e le e nostalgico, ambientato nel mondo del football, The best of times (1986; Tempi migliori), al fianco di Robin Williams.
A ...
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(writing) Pratica di espressione visuale ed esperienza artistica tipica dello spazio urbano, talvolta definita impropriamente graffitismo, altresì nota con l’espressione aerosol art. Nasce come attività [...] nome di battesimo Demetrius), a cui il New York Times nel 1971 dedica un articolo, di fatto inconsapevolmente producendo nel corso degli anni Novanta sulla scena della West Coast, tra LosAngeles e San Francisco, traducendo il wild style di New York ...
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Regista cinematografico (New York 1923 - LosAngeles 2000), uno tra i più noti esponenti del gruppo, alquanto eterogeneo, New American Cinema, conosciuto anche come scuola di New York. Fra questi cineasti, [...] R. rappresentò la tendenza più consapevole socialmente; utilizzando la macchina da presa coi metodi del cinema-verità, realizzò: On the bowery (1957); Come back, Africa (1959); Good times wonderful times (1965); Arab-Israeli dialogue (1974). ...
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MANIFESTO
Arturo Carlo Quintavalle
Il m. costituisce una forma di comunicazione di massa la cui storia s'inserisce in quella più ampia e antica della divulgazione delle notizie di pubblico interesse, [...] si accendono e spengono a intermittenza, bianche o a colori, da Times Square nel cuore di New York, a Londra, dai cafés chantants (si pensi a certi m. di San Francisco, LosAngeles, oltreché di New York).
Determinante per la trasformazione del ...
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freemium
agg. inv. Detto della versione gratuita di un prodotto, programma o servizio messo in rete per un limitato periodo di tempo o con funzionalità ridotte, affinché l'utente sia indotto ad acquistarlo; anche s. m. inv. ◆ L’economia partorisce...
Trumpcare
s. f. Nel linguaggio giornalistico, riforma della sanità statunitense elaborata dall’amministrazione Trump, tesa a ridurre l'accesso dei cittadini statunitensi alle assicurazioni sanitarie. ◆ Mentre la annunciatissima, sbanderiatissima,...