Logico e filosofo (Helsinki 1916 - ivi 2003). Influenzato profondamente da Wittgenstein (del quale curò, insieme a G. E. M. Anscombe e R. Rhees, l'edizione postuma di molte opere), von W. fu tra i maggiori [...] delle nozioni di "obbligatorio", "permesso", "proibito", considerata da von W. come un'estensione della logicamodale. Lo studio logico del discorso normativo lo condusse poi da un lato ad affrontare il significato della nozione di norma, dall'altro ...
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Logico e filosofo finlandese (Helsinki 1929 - Porvoo 2015). Professore nell'univ. di Helsinki (1959-70), alla Stanford University (1965-82) e alla Florida State University (1978-90). Research professor [...] dagli ultimi lavori di R. Carnap: le sue ricerche vertono su questioni di logicamodale, di filosofia del linguaggio e di logica induttiva (varî suoi saggi di logica induttiva sono stati pubblicati in trad. it. nel vol. Induzione, accettazione ...
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Storico della logica e filosofo della scienza tedesco (n. Hagen 1928) cittadino statunitense dal 1944. Filosofo dai vasti interessi, R. ha contribuito in modo rilevante alla conoscenza della logica araba [...] e ha fornito inoltre importanti sussidi tecnici allo sviluppo della logicamodale e alla sua interpretazione semantica. In ambito epistemologico si è distinto per il suo tentativo di conciliazione tra pragmatismo e idealismo.
Vita
Trasferitosi negli ...
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Logico e filosofo inglese (Masterton 1914 - Oxford 1969), compì i primi studi in Nuova Zelanda. Prof. al Canterbury College di Christchurch (Nuova Zelanda), passò poi in Inghilterra, dove insegnò nell'univ. [...] sarà sempre) vero che", "è stato (sarà) vero che", elaborata da P. come un'estensione della logicamodale (Time and modality, 1957). Tra le altre opere: Formal logic (1955; 2a ed. 1962); Past, present and future (1967); Papers on time and tense (1968 ...
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Filosofo e logico statunitense (n. Stoneham, Massachusetts, 1883 - m. 1964). Laureatosi alla Harvard University (1906), ha insegnato nell'università della California (1911-20) e quindi a Harvard fino al [...] suo nome all'introduzione della nozione di implicazione stretta, sulla cui base ha dato l'avvio agli studî di logicamodale. Sul piano gnoseologico ed epistemologico, L. ha sostenuto una concezione tendente a conciliare pragmatismo e kantismo: i dati ...
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COLLI, Giorgio
Luigi Cimmino
Nacque a Torino il 16 genn. 1917 da Giuseppe ed Enrica Colombetti. fi padre, personaggio influente negli ambienti culturali torinesi, era amministratore della Stampa e, [...] qualsiasi oggetto, astratto o concreto, ad un quid inesprimibile, termine di riferimento di ogni espressione; nella logicamodale aristotelica, nella reciproca definibilità delle categorie del "necessario" e del "contingente", si legge altresì un ...
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RESCHER, Nicholas
Antonio Rainone
Storico della logica e filosofo della scienza tedesco naturalizzato statunitense, nato a Hagen (Renania Settentrionale-Vestfalia) il 15 luglio 1928. Negli Stati Uniti [...] vasti interessi, R. ha contribuito in modo rilevante alla conoscenza della logica araba e ha fornito inoltre importanti contributi tecnici allo sviluppo della logicamodale e alla sua interpretazione semantica. Numerosi sono stati soprattutto i suoi ...
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PIETRO d'Ibernia
Michael Dunne
PIETRO d’Ibernia (de Hibernia, de Ybernia). – Nato probabilmente in Irlanda verso l’inizio del Duecento da famiglia gaelica o normanna, dopo un primo avvio agli studi [...] , era ben consapevole delle novità apportate dagli artistae parigini (la cosiddetta logicamodale) circa la distinzione tra le proposizioni semplici e modali, tra modus significandi e modus intelligendi, cioè tra ciò che le parole significano e il ...
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Logico e filosofo statunitense (n. Bayshore, New York, 1940 - m. 2022); docente della Rockefeller University (New York) dal 1968 al 1976, dal 1977 ha insegnato alla Princeton University. Ha elaborato una [...] semantica formale per la logica intuizionistica e per quella modale, estendendo successivamente i risultati di quest'ultima all'analisi filosofica del riferimento dei termini del linguaggio naturale. Di qui è nata la teoria causale del riferimento, ...
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CASTIGLIONE, Baldassarre
Claudio Mutini
Nacque il 6 dic. 1478 nella "corte" di Casatico, presso Mantova, da Cristoforo e da Aloisa Gonzaga.
Da parte del padre la famiglia discendeva da quella piccola [...] che aveva determinato la reazione di Carlo. Ma oramai la logica della punizione era inarrestabile e tanto più facilmente cadde su facezie del Bibbiena costituiscono una manifestazione comica delle modalità descritte da Federico Fregoso con cui il ...
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modale2
modale2 agg. [der. di modo]. – Di modo, relativo al modo. In partic.: 1. In grammatica, avverbî m., quelli che esprimono il modo, la maniera di compiere un’azione, più comunem. detti avverbî di modo o di maniera (v. modo, n. 2 a)....
logica
lògica (ant. lòica) s. f. [dal lat. logĭca, gr. λογική (sottint. τέχνη «arte»), dall’agg. λογικός: v. logico1]. – 1. Nel pensiero greco classico, la scienza del logos, ossia del pensiero in quanto viene espresso; in partic., in Aristotele,...