Nacque nel 1443, figlio quintogenito di Lodovico I e di Anna di Lusignano, fu detto il Senzaterra perché sfornito in gioventù di appannaggio; poi fu conte di Baugé e signore di Bresse. Cresciuto alla corte [...] , si sostenne per due anni contro Luigi XI. Ma questi, cedendo Genova e Savona, riusci a staccare da lui lo Sforza, poi le leghe, e, trattolo in un tranello, a imprigionarlo nel castello di Loche (1464).
Quivi Filippo compose una canzone di qualche ...
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Di Gaggio della montagna bolognese, perciò detto Cola Montano, umanista. Già nel 1462 teneva la cattedra di latino nella pubblica scuola di Milano; fu là tra i più ferventi promotori dell'arte della stampa, [...] partire dal 1471. Sarebbe stato, a corte, maestro di Lodovico il Moro; maestro tanto severo che questi, morto il a detta del Corio, sotto il governo aspro di Galeazzo Maria Sforza avrebbe educato i suoi discepoli a emulare, nell'amore alla libertà ...
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. Famiglia di artisti cremonesi, detti Bombarda. GaLeazzo, orafo e pittore, lavorò alla corte milanese del duca Francesco Sforza (1493-1535); insieme col fratello Giacomo, anch'esso orafo, fece nel 1529 [...] , per Galeazzo: E. Fornoni, Orefici e gioiellieri bergamaschi, in Atti dell'Ateneo di Bergamo, 1908; F. Malaguzzi-Valeri, La corte di Lodovico il Moro, III: Gli artisti lombardi, Milano 1917, p. 349. Per Andrea II: G. Habich, Die Medaillen d. ital ...
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Pittore, nato a Pavia nel 1450, morto nel 1525 o '28. Ha quadri firmati e datati dal 1496 al 1523. Formatosi probabilmente sugli esempî del Foppa e del Civerchio, s'accostò poi alla maniera di Leonardo. [...] prima opera datata (1496) è l'effigie di Francesco Sforza, cinquenne, nella Galleria Vaticana. Seguono, tra i , Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912; F. Malaguzzi Valeri, La corte di Lodovico il Moro: gli artisti lombardi, Milano 1917, pp. 50-71; W. ...
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. Galeazzo Sforza, duca di Milano (1466-1476), fece porre su di un grosso d'argento da soldi cinque l'impresa di una colomba entro una stella di fiamme, col motto à bon droit. Questa la prima moneta milanese, [...] poi troviamo usato in qualche documento per indicare i grossi da tre soldi di Lodovico II di Francia (1500-1512), che non avevano più la colomba e quelli di Massimiliano Sforza (1812-1515), che ve la fece rimettere. Forse per l'analogia del valore ...
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CLEMENTE VII, papa
Adriano Prosperi
Giulio de' Medici, figlio naturale di Giuliano de' Medici e di una certa Fioretta, del cui casato non si ha notizia sicura (di Antonio dei Gorini, oppure dei Cittadini), [...] .
I suoi dispacci di questo periodo al legato in Francia Lodovico di Canossa sono tutti tesi a scagionare il papa dalle accuse spinto a cercare altre alleanze. La diplomazia spagnola si sforzò nei giorni seguenti di ricreare un rapporto di fiducia ...
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EUGENIO IV, papa
Denys Hay
Gabriele Condulmer nacque nel 1383, da Angelo, nobile veneziano, e da Bariola, figlia di Niccolò Correr e sorella di Gregorio XII, pontefice dal 1406 al 1415, anno in cui [...] breve durata, e l'incapacità del papa di controllare lo Sforza lo spinse a servirsi di Giovanni Vitelleschi, che con estrema IV sostitui il Vitelleschi a Roma con il prelato-condottiero Lodovico Scarampi, vescovo di Traù, che nell'agosto 1437 era ...
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BLADO, Antonio
Francesco Barberi
Nacque nel 1490 ad Asola (Mantova) da Gerardo.
Dall'appellativo Platina (o Platyna), che si legge in poche sottoscrizioni di sue edizioni, il Fumagalli arguì la probabile [...] privativa delle pubblicazioni camerali fu il cardinale Guido Ascanio Sforza; mentre per i buoni uffici del chierico della Camera , da una lettera del Caro, che le Rime volgari di Lodovico Martelli (1533) furono stampate dal B. a spese di Giovanni ...
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La finanza pubblica
Luciano Penzolo
La capitale finanziaria
Nel 1587 Leonardo Donà - che in seguito avrebbe assunto la dignità dogale - stendendo alcuni appunti sulle entrate pubbliche di Venezia [...] 35.000 soldati, nonché circa 10.000 rematori. Lo sforzo per mantenere un tale apparato fu enorme; la macchina bellica Ivi, Notarile, Atti, b. 14046, fasc. II (2 ottobre 1571) per Lodovico Priuli; fasc. I, c. 11r (14 maggio 1568) per Mussolino.
217. ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dal post-Rinascimento al Risorgimento
Sergio Bertelli
Una nuova idea di Italia
Nell’Italia della metà del 16° sec. il pathos che aveva sorretto l’impegno ‘politico’ di Niccolò Machiavelli e di Francesco [...] 57), mentre per l’Italia si affidò sopra a tutto a Sforza Pallavicino. Sedentario, si spense serenamente nella sua stanzetta al Collegio ed in Occidente ne’ Capitolari di Carlo Magno, di Lodovico e degli altri successori imperadori. Se n’era già fatto ...
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pretermettere
preterméttere v. tr. [dal lat. praetermittĕre «lasciar passare, tralasciare», comp. di praeter «oltre» e mittĕre «mandare»] (coniug. come mettere), letter. – Omettere, tralasciare di dire o di fare qualcosa: né pare in questo...
tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si debbono pensare t. cose; lo credi capace...